RICCO'. Prorogata la sospensione di altri 30 giorni

| 03/08/2011 | 19:22
Il presidente del Tribunale nazionale antidoping Francesco Plotino ha disposto la proroga della sospensione cautelare dall'attivita' sportiva al ciclista Riccardo Ricco' per ulteriori 30 giorni, a partire dal giorno successivo alla scadenza del precedente provvedimento, emesso dal Tna il 10 giugno 2011 e valido 60 giorni. Il Tna ha deciso la proroga a seguito della richiesta presentata dalla Procura antidoping. Ricco' era stato sospeso per violazione della normativa antidoping.
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COMMENTI
Sospensione di chi?
3 agosto 2011 20:47 Bartoli64
Ma chi è questo che hanno sospeso? Riccò...... mai sentito!

Bartoli64

caro Riccò purtroppo sei Italiano e questo e la tua rovina ...
3 agosto 2011 21:24 Vincent
Il piu grande Talento per corse a tappa che FCI CONI & Company fano del tutto a eliminare ormai si sa che il mondo ciclista e giornalista non lo vogliano piu .
Sei giovane e non ce solo il ciclismo nella vita e un ambiente di ipocrita .
In bocca al lupo campione e spero che avrai la tua rivincita per il 2012 perche questo anno e andato per la saluta che bla bla .

UNA VERGOGNA DIETRO L'ALTRA
3 agosto 2011 21:53 jaguar
Questa è la giustizia imbarazzante della nostra penosa federazione che improvvisamente si scopre interessata alla salute degli atleti per la precisione però DI UN SOLO ATLETA e questo solo perchè nonostante la realtà dei fatti lo hanno segnato e gli vogliono impedire di correre. Evidentemente i campioni fanno paura.Ma perchè questo non è stato fatto per nessun altro atleta al mondo? Contador docet!!!!e non si vergognano.

4 agosto 2011 12:21 roger
Se Riccò avesse accettato le condizioni del sig. Fanini, domani poteva essere dai suoi amici al Gp Camaiore per vincere. Peccato che ha sbagliato nuovamente.

questo personaggio
4 agosto 2011 13:32 fedaia66
stava per morire mentre si dopava e qui c'e' gente che parla di ingiustizia,di talento ecc.ecc.
e' proprio vero che si e' perso il senso della misura..

Il senso della misura
9 agosto 2011 08:51 jerrydrake
Purtroppo, Riccò e i suoi tifosi non sono i soli ad aver perso il senso della misura.
La misura si perde anche quando la giustizia diventa "ad personam", quando è possibile partecipare da dopati ad un mondiale (e vincere due ori), quando le massime cariche italiane in tema di doping (con le quali ho avuto il piacere di parlare) non sanno andare al di là di un "non puoi capire cosa succede nel ciclismo, finché le tappe sono così dure è ovvio che tutti si dopino". Come se non servisse a nulla doparsi per correre i 100 metri. La misura è stata persa quando si è scelto di sacrificare uno sport a vantaggio di altri più ricchi, quando un ragazzo (con tutti i suoi errori e le sue colpe) diventa il capo espiatorio e ci si nasconde dietro a sospensioni "per la sua salute"...

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