ALLIEVI. Giro della Provincia di Como, la storia continua

| 02/08/2011 | 09:51
Per davvero un conto alla rovescia (fosse così nella vita), più aumentano  le edizioni più ci si accorge che il Giro della Provincia ringiovanisce. Già 63 edizioni: un bel dire, senza pause dal lontano 1949! Tante le personalità che venerdì scorso, in serata, a Villa Gallia (sede dell'Amministrazione Provinciale), hanno fatto il  punto sul valore che rappresenta questa manifestazione per l’attività giovanile. “Modificare la regola della linearità – ha precisato il presidente provinciale comasco del ciclismo Franco Bettoni  presentando gli ospiti- ci avrebbe fatto correre il rischio di snaturarlo. Allora abbiamo ridato fiducia all’esperienza di società collaudate ed a sponsor che amano il ciclismo come noi”.
Del resto sono gli atleti a far grande una  corsa. “Abbiamo dato il nostro patrocinio (Amministrazione Provinciale) per la presentazione – ha esordito l’avv. Patrizio Tambini, neo assessore a Bilancio, Trasporti, Turismo, Sport e Tempo Libero – ma guardiamo con la massima attenzione all’intero Giro per i valori ed i  contenuti. Sappiamo delle difficoltà nella circolazione stradale, ma siamo certi che per giovani di 15 e 16 anni sia questa una palestra di vita irripetibile che merita  rispetto non solo da parte delle Istituzioni. Guardiamo molto attenti all’esito della vostra iniziativa, per l’alto valore morale e sportivo che conserva nel tempo”. Il vice presidente della F.C.I. Gianni Sommariva, intervenuto con Flavio Mocchetti (vice regionale), Michele Gamba (presidente di Bergamo)  e Adriano Arioli (responsabile nazionale del settore Giovanile) hanno posto ben in evidenza l’impegno organizzativo, esaltando l’interesse che scatena nei giovani ormai da decenni, rapporto che si è andato consolidando, sotto il profilo tecnico con tanti atleti, diventati poi anche campioni. “Siamo gente che ogni domenica si trova sulle strade e che dalle stesse attinge più o meno l’esaltazione dei valori che implicano impegno, sacrificio, capacità di adattarsi - evidenziava Gianni Sommariva - gli atleti in gara e chi organizza attorno, anche quando c’è vento o pioggia, sol leone o neve, in qualsiasi condizione. C’è solo uno che vince, ma tutti contribuiscono allo spettacolo che offre una gara”. Su  questi punti ha ben sottolineato altri aspetti l’on.le Nicola Molteni: “Questo Giro rappresenta un autentico gioiello per l’attività giovanile, i cui valori sono sempre dati dall’abnegazione e dai sacrifici che coinvolgono  atleti e dirigenti organizzatori; splendida vetrina  in proprio di altri aspetti naturali che coinvolgono la stessa prova ciclistica in più tappe. Essere riusciti a conservarla così bene nel tempo merita stima ed apprezzamento” Un Giro che non cambia il collaudato clichet delle ultime edizioni, ma con una novità: l’arrivo in provincia di Milano. “Riportare sulle strade di Barlassina la tappa finale, di una prova tanto importante come questo 63° Giro, onora la passione di Gianni Dubini (marito). Sudore, fatica e poi tanta  programmazione rispecchiano la sua filosofia – dice  la moglie Tina – quindi ringrazio la Marianese per avermi dato la possibilità di ricordare la sua grande passione” Classica ciliegina sul Giro. “Sarà una tappa che potrebbe mettere i puntini sul nome del vincitore, con due volte lo strappo di Carimate (dal Castello), la salitella di Montesolaro, che immette nella Valle della Serenza e poi la salita stessa di Figino. Lì se il Giro avrà ancora dei dubbi sul vincitore – dice Giuseppe Mottadelli segretario della Marianese –  sicuramente  li dissolverà”.
Giulio Mauri
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