TOUR. Il Mûr de Bretagne aspetta... St. Philbert

| 05/07/2011 | 08:59
Il secondo giorno di corsa la carovana del Tour de France è passata da St. Philbert, paesino vandeano così chiamato in onore di un evangelista della Loira vissuto nel XIII secolo. Una curiosa vicinanza lega il nome del santo protettore della zona a quello di Philippe Gilbert, dominatore della prima tappa e grande favorito di quella di oggi, che si conclude in vetta al Mur-de-Bretagne dopo 172.5 km.
Si parte da Lorient, terza città bretone e fra i porti principali dell’Europa Atlantica, che al mare ha storicamente affidato il proprio destino. Se ai tempi della colonizzazione economica la Compagnia delle Indie l’aveva scelta come propria base trasformandola in una delle città più ricche del continente, il mare durante la seconda guerra mondiale si è ripreso con gli interessi la fortuna che aveva donato. Fra il 1943 e il 1944 infatti circa 4 milioni di bombe sganciate dagli aerei alleati con l’obiettivo di stanare le basi marittime naziste hanno raso al suolo Lorient, che è decorata con la medaglia d’oro della resistenza perché, a leggere le motivazioni del riconoscimento, “è morta per la Francia”.
Si prosegue poi fra il Morbihan e il Finistère toccando Plouay, città in cui si svolge l’omonimo Grand Prix, seconda corsa di Francia dopo il Tour per numero di spettatori e Quimper, dove sorriderà Thor Hushovd, che ci ha vinto nel 2004.
Quindi, dopo 170,5 km prevedibili, nei quali nascerà e morirà una fuga, ecco, a due dall’arrivo l’attacco del Mur-de-Bretagne, altrimenti detto “L’Alpe d’Huez di Bretagna”. Duemila metri con una pendenza media del 6.9%, dai meno due all’ultimo km la media sale al 9,8%. I favoriti sono quelli, esclusi i velocisti atipici, di Mont des Alouettes, da Vinokourov a Voeckler, da Cunego a Kolobnev.
C’è poi l’inghippo Contador: senza la caduta e il conseguente minuto e venti accusato l’altro giorno non avrebbe interesse a forzare così presto, ma dovendo recuperare non è da escludere un suo attacco, un po’ per guadagnare tempo, molto per lanciare un segnale forte ai pretendenti al suo trono. Anche il Cadel Evans di questi primi giorni potrebbe cercare di impadronirsi della maglia gialla, da cui dista un solo secondo, e che in questo Tour sembra essergli stregata.
Del resto in questi giorni non si è mica passati da St.Alberdor o da St.Cadans…

da Lorient, Francesco Cerruti
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