| 03/07/2011 | 10:15 Riuscirà Philippe Gilbert, nei 23 chilometri a cronometro attorno a Les Essarts che affronterà assieme ai suoi compagni, a difendere la sua maglia gialla? E riusciranno le squadre della Vecchia Europa a resistere ai team americani, che vivono e preparano la cronosquadre del Tour de France come una grande classica? Questi i principali interrrogativi che avranno una risposta sulle strade della Vandea oggi pomeriggio. Se è difficile che la Omega-Lotto di Gilbert possa difendere i pochi secondi che il vallone ha inflitto ieri, a Mont des Alouettes, agli altri corridori, è invece più interessante analizzare la distanza che separa un certo tipo di squadre da altre, quando si tratta di affrontare uno cronosquadre. RadioShack, HTC, BMC e Garmin, i quattro team made in USA presenti in Francia, preparano questa prova da mesi. Jonathan Vaughters, team manager Garmin in tempi non sospetti ha sostenuto che i due grandi obiettivi della stagione erano il Giro delle Fiandre e proprio la cronosquadre del Tour. Culturalmente il lavoro di gruppo e la forza del collettivo sono uno dei cardini di una superpotenza mondiale come gli Stati Uniti, e questi valori sono stati introdotti nel ciclismo ad alto livello da Lance Armstrong e dai suoi uomini che adesso sono sparsi fra le quattro squadre USA presenti al Tour. L’onda d’oltreoceano è stata seguita da altri top team vecchi e nuovi, come la Sky di Wiggins e Brailsford, la Saxo di Riis e Contador, la Leopard dei fratelli Schleck e di Nygaard e, in parte, la Rabobank di Gesink e Breukink. Le squadre dei Paesi ciclisticamente con più storia hanno invece continuato per la loro strada, nella quale il singolo conta più della squadra, il cuore più della testa, le sensazioni dell’atleta più della tecnologia. La tappa di oggi pomeriggio potrebbe essere il simbolo di un passaggio di testimone fra un modo di intendere il ciclismo professionistico e un altro, oppure potrebbe riaffermare quella superiorità che, nonostante un evidente periodo di crisi, i movimenti storici continuano ad avere.
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