AUTOBIOGRAFIA. David Millar: «Riccò era abile con le siringhe»

| 07/06/2011 | 12:14
La traduzione letterale del libro «Racing through the Dark, the fall and rise of David Millar» , 354 pagine, è «Correndo nell’oscurità, la caduta e la rinascita di David Millar» . Ma l’autobiografia dello scozzese è un viaggio nell’inferno del doping, dove sprofondò nel 2001 e da dove riemerse il 22 giugno 2004, quando fu arrestato a Biarritz dalla polizia francese. Millar confessò di aver fatto uso di Eprex— l’Epo —, perse il titolo mondiale a cronometro 2003, fu squalificato per 2 anni e, a differenza di molti colleghi ricaduti nel vizio, è tornato alle corse «pulito» , diventando un testimonial della lotta al doping. DALLO STILISTA SMITH Il suo libro, presentato ieri a Londra nel negozio di moda del suo amico Paul Smith, a due passi da Covent Garden, è una confessione libera. Millar mette tutto a nudo: la passione per il ciclismo che soffocò le inclinazioni artistiche, il primo impatto — traumatico — con il doping, i consigli di un vecchio campione che non aveva voluto saltare il fosso, le telefonate angosciate con la madre, il tentativo di imporre la sua purezza in un mondo infangato dalla chimica, il rapporto con Armstrong, Come un muro Riccò era il più sospetto di qualsiasi altro corridore. Cercavo di parlargli, era come un muro Il medico Ferrari La prima volta mi chiese altezza, peso, soglia, potenza. Il ciclismo per lui non era romantico, era solo numeri Il cinismo Lentamente gli ideali vacillano e diventi cinico. che non doparsi Alla fine è più facile doparsi l’incontro con il dottor Ferrari, l’ebbrezza dei tre giorni in giallo nel Tour 2000, la caduta all'inferno, in Toscana, nel 2001, quando per la prima volta s'iniettò l’Epo, nella casa di quello che lui nel libro chiama l'Equipier, ma che nella confessione del 2004 era l’ex corridore Massimiliano Lelli. PANTANI E L’ITALIA C’è molta Italia in questo libro. C'è il dottor Michele Ferrari, «ossessionato dalla bilancia. Quando lo incontrai la prima volta, mi chiese altezza, peso, soglia e potenza. Il ciclismo non era romantico ai suoi occhi, ma solo numeri» . C’è Marco Pantani, gelido di fronte alla sua prima gialla: «Tutti, anche Armstrong, mi fecero i complimenti. Solo Pantani si mostrò freddo» . C’è Francesco Casagrande, che invece di congratularsi con il giovane Millar che aveva vinto pulito «per dimostrare che si poteva arrivare al successo anche non superando il 40 di ematocrito» , chiese invece infastidito «perché non fossi a 50» . E c'è Riccardo Riccò, che lo scozzese incrocia quando l'italiano ha 22 anni. «Riccò era famoso nel gruppo perché ai controlli del sangue sfiorava sempre la soglia di 50 di ematocrito. Era il più sospetto di qualsiasi corridore che avessi incontrato ed osservava me, il ciclista pentito, nella totale incomprensione. Quando cercavo di parlargli, era come dialogare con il muro. Sebbene avesse solo 22 anni, aveva una totale dimestichezza con gli aghi. Prima della grandi corse, si sedeva nel bus della squadra (la Saunier Duval 2006 e 2007, ndr) e s’iniettava le sostanze» . DA CASERMA C’è il cinismo dell’ex corridore svizzero Tony Rominger, al quale il giovane Millar chiede se sia possibile vincere senza il doping: «Le grandi classiche, si possono vincere. Ma le corse a tappe, senza il doping è impossibile» . Emerge un ciclismo da caserma. Il giovane di belle speranze è trattato come una recluta, al quale va nascosta all'inizio la verità. Sarà la realtà quotidiana ad uccidere sogni e speranze: «Lentamente gli ideali vacillano e diventi cinico. Alla fine, è più facile doparsi che non doparsi» . Ma ci sono anche momenti dove il ciclismo si riscatta, come il risveglio dopo la prima notte da maglia gialla: «Aprii gli occhi e la prima cosa che guardai era la maglia gialla, appesa ad una sedia» . Era il 2000. Millar era ancora un corridore «pulito» .

da «La Gazzetta dello Sport» del 7 giugno 2011 a firma Stefano Boldrini
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COMMENTI
Millar
7 giugno 2011 12:27 ciano90
Bravo David il ciclismo non è solo numeri, ma soprattutto emozioni, romanticismo, cuore, e sono proprio queste componenti che fanno innamorare la gente di questo sport. W il ciclismo pulito!

Edicola
7 giugno 2011 12:51 Andy77
Credo proprio che passerò in qualche edicola.

Ma da che pulpito
7 giugno 2011 12:54 jaguar
La sua arroganza è rivoltante...per quello che ha fatto dovrebbe solo stare zitto per sempre ed invece infanga tutto e tutti e specialmente i corridori Italiani.Vergogna!!!!!

Ricco deve querellarlo questa personna
7 giugno 2011 13:01 Angela
querelerai Millar? Xchè poi ha parlato di te ed invece ha taciuto su Armstrong? Oppure xchè non ha raccontato di come lui sia arrivato al doping e fatto i nomi di tutti i coinvolti? Altro libro che racconta sempre la solita storia! Vai Ricky non ti curar di loro ma guarda passa e vinci!

meglio illudersi, vero?
7 giugno 2011 14:26 runner
Putroppo vedo spesso commenti di persone che preferiscono mettersi a vita enormi fette di salame sugli occhi, pur di non ammettere la triste verità del doping nello sport (non solo nel ciclismo, naturalmente).
Sono usciti una miriade di libri, confessioni, indagini di ogni tipo e grado - oltre al buon senso di chi VUOLE capire - che dimostrano che il doping ad alto livello (e non solo...)è un fatto ordinario e normale.
Chi non ci sta, può fare che andare subito a fare il cicloturista.
Chi vuole emergere, prima o poi, dovrà doparsi.
Ma nel mondo virtuale e finto di oggi, fatto di illusioni, molti preferiscono negare l'evidenza e credere alle (brutte)favole ed a personaggi negativi come Riccò e compagnia...

IPOCRITA
7 giugno 2011 14:33 ale63
PERCHE' SPARA SOLO SUGLI ITALIANI?? MOLTO PIU' FACILE CHE FARLO SUI FRANCESI AD ESEMPIO... MA NON CORREVA NELLA FAMOSA COFIDIS "FRANCESE" QUANDO FU ARRESTATO?? ALE

Probabilissimo che si dopi ancora
7 giugno 2011 14:35 pickett
Non credo che senza doping si possa vincere una crono del Giro d'Italia.Attenzione,perchè ne abbiamo già sentiti tanti di corridori a parole pentiti e scatenati contro il doping,e dopo 15 giorni sono stati beccati con le mani nella marmellata.Vero Sella?

Complimenti .....
7 giugno 2011 14:36 gianca1960
Faccio i miei complimenti a tutti coloro che hannoa scritto x difendere Riccò ..... NON HO PAROLE !!!!! Almeno Millar si è pentito .. lui invece vi prende pure per i fondelli ...!!!

Ancora?????
7 giugno 2011 15:28 valentissimo
Ma stiamo ancora parlando di Riccardo Ricco???? Per favore se volete bene al ciclismo, metteteci una pietra sopra!!!! In Riccò atleta pulito, oggi può credere solo chi vuole male a questo sport, chi invece lo ama e vuole un futuro credibile, dovrebbe solo evitare di usarne il nome. Il ragazzo ha classe e qualità ma, non ha mai creduto in se stesso e nei valori dell'onestà, facendo del male a chiunque lo ha aiutato per correre e per vivere, pertanto è da ritenere il peggior esempio di atleta, un autentico virus mortale dello sport!!!!!

7 giugno 2011 16:15 foxmulder
Al di là del disprezzo che da amante di questo sport io possa avere per il "Cobra" di Formigine, e che ho più volte manifestato, trovo estremamente poco elegante, anche se di sicuro impatto commerciale, menzionare i misfatti del "corridore" italiano per promuovere il lancio del libro. Vero è che chi è causa del suo mal pianga se stesso, però comunque la trovo una manovra un po' meschina. Millar, che pure apprezzo, credo avrebbe dovuto risparmiarsela.

Toujour la même histoire rien de nouveau un ex dope qui veut faire la morale..
7 giugno 2011 16:35 Vincent
Basso a fait un livre aujourd hui Millar demain Ricco e voila l histoire ce toujour le même refrain rien de nouveau et vive le sport . Sempre la stesa storia Millar la cariera e finita diventar scritore ha ragione la conosciamo non ce niente di nuovo in questo autobiographique .

precisazione
7 giugno 2011 18:34 prc
volevo precisare che Sella, una volta trovato positivo si è pentito ed ha confessato, tornando a correre, scaduta la squalifica, da corridore pulito, dimostrando anche ciò che ha dimostrato alla Coppi & Bartali di quest'anno.
Le dichiarazioni fatte, prima della positività riscontratagli le avrebbe fatte chiunque...

assurdità
7 giugno 2011 20:37 superw
Dopo aver letto l'articolo sull'autobiografia di Millar ed i commenti fatti, mi scappa da ridere per ciò che hanno scritto i Signori commentatori. Ci fosse stato 1 e dico 1 che avesse detto che tutti questi signori trovati positivi al doping, italiani e non, dovrebbero essere a zappare la terra non con l'ennesimo contratto firmato,speciamente il sig. Ricco visto quello che è successo nuovamente.

che pena........
7 giugno 2011 21:13 xxxcaos
ma e possibile che per far saldi debbano scrivere libri e sputare nel piatto dove mangiato fino ad ieri.... perche non scrive un libro il sig. millar come si corre puliti vincendo corse come sta facendo lui... o dobbiamo aspettarci un'altro libro dove parla di doping tra un po' di anni magari pentito poverino dicendo ,ci sono ricascato come un pollo!!!!
che tristezza leggere questi personaggi..

Una semplice domanda ??
7 giugno 2011 22:35 marek79
Volevo porre una semplice domanda a tutti quelli che criticano ora Millar:Come mai tutti a dirgliele dietro,quando a scontato la sua squalifica(forse l'unico che è stato fermo due anni e senza sconti di pena!!)è tornato e il suo passaporto biologico Uci è considerato come uno dei più precisi e conformi ormai da tre anni(sito ufficiale Uci)?
Non mi sembra che con i vari DiLuca,Basso,Sella e compagnia bella,ci sia stata questa reazione!

ps. x chi non lo sapesse in quel periodo noi italiani eravamo il punto di riferimento in materia di doping,quindi mi sembra normale !!!

Incominciamo a radiare
7 giugno 2011 22:54 velodromo
meno inni di mameli ma atleti di cui esser fieri....

7 giugno 2011 23:47 Spiedo
Beh io intanto me lo leggo in Inglese il libro, è ovvio che qui siano state riportate frasi riferite agli italiani ma sicuramente non sarà il focus (spero) della sua biografia.

David mi sembra una persona intelligente (tanto che un libro è riuscito a scriverlo) diversamente da tanti altri (che sicuramente due frasi sensate non sono in grado di scriverle).... comunque vi saprò dire dopo aver letto.

Gente prima conoscere (in questo caso leggere) poi giudicare!

Millar vai a c....re!!!
8 giugno 2011 00:01 GRIMPEUR82
Mi si perdoni il turpiloquio, non ho voglia e tempo di andare dietro ad un derelitto che ce l' ha con l' Italia e gli Italiani e sputa sul piatto in cui ha mangiato, mentre era in realtà un semi fasullo, una mezza tacca; l' unico cosa buona che trapela è il ritratto del cinico santone, elemento inqualificabile, genuino scienziato del male!!!

"Riccò abile con le siringhe"
8 giugno 2011 09:54 Bartoli64
Mah.........eppure, chi lo avrebbe mai detto!?

Ma, dico, proprio ora doveva uscire questo libro?

Proprio nei giorni in cui quello sfortunato ragazzo (ma molto "talentuoso" eh) dovrà raccontare le sue sventure a quel "cattivaccio", scettico e prevenuto, del Procuratore Torri?

Non si finisce mai di meravigliarsi a questo mondo ;-)

Bartoli64

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