ATTACCHI & CONTRATTACCHI. Cipollini, lo sfregio allo Zoncolan

| 22/05/2011 | 15:15
di CRISTIANO GATTI   -  


Dalla rubrica “La zampata” di Mario Cipollini, tutti i giorni (quasi) sulla “Gazzetta”: “Non mi sento il depositario di nessuna verità, ma devo dire che non mi piacciono le salite come lo Zoncolan. Servono a poco e appiattiscono le differenze”.
Caro Mario, neppure io mi sento depositario di niente, tanto meno di verità. Però apprezzo tantissimo le persone che si espongono con idee proprie e opinioni chiare, quindi capirai perchè non ne apprezzo moltissime. Tu fai benissimo a tumulare in tre righe lo Zoncolan e le salite come lo Zoncolan: questo è il tuo pensiero e tutti devono rispettarlo. Spero solo che anche tu faccia altrettanto. E comunque, anche se non è così, io ti esprimo tranquillamente tutto il mio dissenso: mi trovo agli antipodi, confesso apertamente che io le salite come lo Zoncolan, e più ancora il Mortirolo, le adoro e le aspetto tutto l’anno.
Spieghi: “Servono a poco e appiattiscono le differenze”. Il tuo è chiaramente un ragionamento ipertecnico, per questo piuttosto sensato. E’ vero: sullo Zoncolan, con quelle pendenze, con quei rapporti, i migliori – quelli in salute – non riusciranno mai a darsi più di un minuto. Tanto strazio per così poco, verrebbe da dire.
Però, caro Mario: adesso che non sei più in bicicletta, potresti e dovresti fare uno sforzo. Un salto di qualità. Dovresti provare a sollevare la testa dal vostro ombelico ciclistico, per considerare finalmente anche qualcosa in più rispetto ai pignoni e ai watt. Il ciclismo, da tempo, soffre problemi molto più seri dei pignoni e dei watt. Ha bisogno di risollevarsi nelle passioni della gente comune, ha bisogno di ritagliarsi un suo spazio nella considerazione e nelle fantasie del pubblico. Se posso usare un’espressione pittoresca, direi che il ciclismo ha un disperato bisogno di ritrovare fascino.
Allora, andiamo al punto: io credo fermamente che questa operazione simpatia sia possibile soltanto lassù, dove osano le aquile. Non che sprint e cronometro contino zero: diciamo che sono il giusto contorno. Ma la portata principale è e resterà sempre la salita. La grande salita, la salita estrema. Più la montagna è carogna e crudele, più il pubblico s’inchina estasiato, davanti all’impossibile. Che poi, in soldoni, in termini di classifica, queste prove impossibili si risolvano con gli stessi distacchi di una tappa qualunque, molto meno di una cronometro, è assolutamente secondario. Non importa nulla. Una finale di Coppa del mondo giocata a Wembley resta un appuntamento memorabile e imperdibile, anche se finisce ai rigori.
Lo capisci, caro Mario? Il ciclismo vive di un fascino antico e immutabile, non di rigide considerazioni tecniche. Se non credi a me, prova ad ascoltare il grido assordante dei centomila, o duecentomila, o chissà quanti sono veramente, radunati ogni anno sullo Zoncolan, come tanti devoti che almeno una volta debbano raggiungere la propria mecca.
Io non sono depositario di nessuna verità, dici tu e dico anch’io. Ma loro, i tifosi, quelli che tengono in piedi questo sport, sì. Sono depositari della verità, dell’unica verità solare e indiscutibile. Mi pare non ci voglia molto per capirla: pretendono gli Zoncolan, che forse non fanno grandi differenze in classifica, ma fanno enormi differenze nei loro cuori.

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COMMENTI
Poi non lamentiamoci se..........
22 maggio 2011 22:25 memeo68
Caro Cristiano, sai che sono quasi sempre in pieno accordo con le tue esternazioni ma stavolta faccio un pò fatica a seguirti. Di Luca disse che fanno ciclismo su strada e non ciclocross,ok. E allora salire a Plan de Corones con delle quasi mtb va bene? Scalare delle montagne assurde con dei rapporti da mtb va bene?
Vogliamo che i ciclisti ritornino ad essere "umani" facendogli fare cose e sforzi "disumani"? Poi però non lamentiamoci!!!
Per quanto riguarda i distacchi ricordo Simoni vincere un giro sugli appennini,e fu un grande spettacolo.
Vedrai che dalla prossima torneremo ad essere in sintonia

VAI IN BICI
23 maggio 2011 09:58 CDM2022
PENSO CHE TU DEBBA PROVARE AD ANDARE IN BICICLETTA PER CAPIRE COSA VUOL DIRE IL CARO MARIO MAGARI RIUSCIRAI A PEDALARE MEGLIO DI QUANTO SCRIVI

x CDM2022
23 maggio 2011 11:07 mdesanctis
Credo che Gatti in bicicletta ci vada, e anche abbastanza.
Credo che lei non abbia capito nulla dell'articolo. Se lo rilegga con calma e scoprirà che non contesta il parere, tecnico, di Cipollini (che è condivisibile al 100%), sposta l'argomento sul fatto che queste salite possono riavvicinare il ciclismo al grande pubblico. Noi appassionati guardiamo anche il Circiuto del paese, se capitiamo lì. Il grande pubblico che in questi anni si è staccato dal ciclismo per questioni note e stranote, si potrà riavvicinare sentendo nomi conosciuti, che non devono per forza essere quelli di ciclisti, ma anche di salite. "oggi scalano lo Zoncolan... il Mortirolo... C'è il tappone dolomitico". Ieri pomeriggio ero in un circolo ricreativo, tutti guardavano ciclismo anche se solo in 2 conoscevano i nomi de corridori. Una volta c'era la Coppa del Mondo con le 5 classiche monumento + altre 5 classiche. Quei geni dell'UCI l'hanno eliminata quando, finalmente, la gente aveva cominciato a riconoscerla a seguirla sapendo di cosa si trattava.

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