DAVICO. Grande Giro, ma vedrete quello della Padania...

| 07/05/2011 | 08:25
La maglia rosa è già pronta, di fianco alla fidata bicicletta. Una maglia che Michelino Davico, senatore della Lega e sottosegretario al Ministero degli Interni ma soprattutto grande appassionato di ciclismo, indosserà stamattina - insieme a tanti altri testimoni della società civile - per la «Pro Am Fight For Pink», una pedalata che fa da prologo alla prima frazione del Giro d'Italia. La formazione piemontese, della quale Davico fa parte, sfiderà quelle di Castelfidardo, Reggio Emilia, Quarto dei Mille, Livorno, Milano, Ravenna e Bergamo, tutte città che ospiteranno una tappa del Giro che scatta da Venaria Reale.

Senatore, che Giro sarà?
«Un gran bel Giro, impegnativo, appassionante, da vivere d'un fiato dalla prima all'ultima tappa. Un Giro che si apre nel nostro Piemonte con una prova affascinante qual è la cronosquadre e che regalerà alla nostra regione, ma anche a tutta la Padania, un grandissimo spettacolo. Certo, forse il tracciato è un po' sbilanciato a favore degli scalatori, ma questa è la linea seguita dagli organizzatori in questi ultimi anni ed è stata una linea premiata dal successo, quindi…».
Oggi Torino, poi domenica Alba.
«Lì gioco davvero in casa, tra l'altro in concomitanza con la Giornata Nazionale che il governo ha fortemente voluto dedicare alla bicicletta. Mi auguro sia una grande occasione per promuovere l'uso di questo straordinario mezzo di trasporto. Non a caso la tappa di domenica si concluderà a Parma, nella città che è capitale italiana della bicicletta, con Vittorio Adorni in primis e la sua storia legata alle due ruote».
Alba però richiederà anche un momento di raccoglimento.
«Non solo, anche di profonda tristezza, visto che la tappa sarà dedicata alla memoria di Pietro Ferrero, un grande imprenditore scomparso troppo presto: la sua è stata una grave perdita per l'economia nazionale ed internazionale, oltre che un dramma umano per la sua famiglia e per i suoi piccoli figli. Ferrero era un grande imprenditore ma anche un grande appassionato di ciclismo: è bello che il Giro lo voglia ricordare».
Tra un impegno di governo e l'altro, riesce a seguire il Giro?
«In ufficio la tv è già sintonizzata su RaiSport. In più, per fortuna, la moderna tecnologia viene incontro agli appassionati come me con palmari, cellulari, internet e quant'altro. Non mancherò di seguire la corsa e spero di riuscire a seguire almeno un'altra tappa, magari quella dello Zoncolan. Mi piacerebbe anche volare in Sicilia per seguire la scalata dell'Etna: sono stato là per la presentazione, sarebbe bello tornarci per la corsa. È una domenica, se fossi libero…».
Chi vede favorito e per chi tifa?
«Favorito Contador, che è un signor corridore anche se nulla può coprire lo scandalo della sua vicenda. Non è possibile dire ad un corridore "ti giudicheremo a giugno", non è serio nei suoi conformi, in quelli degli organizzatori, degli avversari, degli appassionati. Quanto al tifo, mi schiererò dalla parte di chi saprà dimostrare di essere un corridore forte e pulito, adatto a questo Giro esigente e difficile. Da sportivo, spero che vinca il migliore e meglio se dovesse essere un corridore italiano: mi sembra che Scarponi e Nibali pedalino molto bene e mi sarebbe piaciuto vedere al via anche Cunego, perché secondo me era in crescendo di condizione e avrebbe potuto far bene».
Il Giro d'Italia lo seguirà da tifoso, al Giro della Padania invece sta dando un grande contributo.
«Ci stiamo lavorando: è una bella iniziativa che ha già raccolto molto entusiasmo e che ha suscitato l'interesse anche di squadre importanti che ci hanno confermato la loro volontà di essere al via. Anche perché sarà un'occasione interessante per preparare il Mondiale e chissà che chi vince il primo Giro della Padania non arrivi poi a indossare la maglia iridata a Copenaghen! E mi piace pensare che ci sarà grande agonismo per vincere il nostro Giro, perché il nome che inaugura un albo d'oro viene ricordato per sempre».
Ci svela qualche particolare in più?
«Qualcosa ma non troppo… Dopo aver parlato con il presidente federale Di Rocco e con il commissario tecnico Bettini abbiamo accolto le loro richieste e disegnato un percorso ideale per chi preparerà il mondiale: inutile mettere salite tutti i giorni se poi la corsa iridata sarà piatta. E l'interesse che la nostra corsa suscita arriva anche dalle richieste di alcune nazionali di potersi schierare al via: ne stiamo parlando, potremo chiedere una deroga all'UCI proprio per questo. Potrebbe essere un'ulteriore novità proposta dalla nostra corsa».
Un Giro della Padania che nasce già grande, quindi.
«Faremo il massimo per partire bene: cinque giorni di corsa, con una cronometro e una tappa più impegnativa delle altre, una prova completa che mancava nel calendario internazionale. Nel volgere di qualche anno vogliamo trasformare questa corsa in un grande Giro dal punto di vista organizzativo, agonistico e storico: ci piace pensare che il Giro della Padania possa diventare la seconda corsa a tappe del nostro paese e possa essere affiancato in futuro al Giro d'Italia, al Tour e alla Vuelta».
Nessuna anticipazione sul percorso?
«Sveliamo solo che andremo dal Piemonte al Veneto sulle tracce della pedalata cicloturistica Monviso-Venezia che abbiamo fatto lo scorso anno: a proposito, la ripeteremo ancora e ogni giorno anticiperemo la tappa che i professionisti affronteranno l'indomani in una sorta di staffetta all'insegna del grande ciclismo. La Padania è un grande territorio, variegato e capace di offrire soluzioni di ogni tipo: vedrete, anche il nostro sarà un grande Giro».

da La Padania
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COMMENTI
Giro di che?
7 maggio 2011 14:34 Bartoli64
La padania....... NON ESISTE(e stavolta inseritelo questo post)!!

Bartoli64

bartoli64 ci insegna
7 maggio 2011 15:20 excalibur
perchè la vallonia sì e la padania no? perché i paesi baschi sì e la padania no? perché l'olanda del nord (c'è anche quel giro) sì e la padania no? a me della lega non interessa nulla, ma potranno organizzare quello che vogliono? mi sembra che l'italia abbia bisogno di gare serie più che di maestri come te. aspettando la prossima lezione, salutiamo

Ma un ripassino di storia europea no eh?
7 maggio 2011 21:15 Bartoli64
Sig. Excalibur,
prima di attaccare il sottoscritto, si faccia un ripassino sulla storia delle Fiandre (dal medioevo sino al XVI secolo) e già che c’è provi anche ad erudirsi sul passato della Vallonia come quello dei Paesi Bassi e poi - può darsi - che Le risponda.

Se, nel frattempo, vuol far capire ai gentili blogger interessati all’argomento cosa fosse la padania ante-lega (nulla – termine inesistente – alterazione di Val Padana) qualcuno potrebbe essergliene grato.

Bartoli64

p.s. piccola considerazione: come mai questa notizia viene riproposta in concomitanza del Giro che celebra il 150° dell’Unità d’Italia? Qualcuno, evidentemente, non l’ha capito……

grazie
7 maggio 2011 23:39 excalibur
ringrazio bartoli64 per la lezione di storia e di civiltà che ha voluto regalare a me e a tutti i blogger che hanno la bontà di leggerci. senza di lui questo sito varrebbe molto meno. noi, nella nostra infinita ignoranza, ci accontenteremo di andarci a vedere le cinque tappe del giro della padania. e se a bartoli64 non piacerà, con la tristezza nel cuore ce ne faremo una ragione. sperando che nel frattempo lui colga la sottile differenza tra la volontà di organizzare una nuova corsa e quella di riscrivere la storia d'europa e, chissà, magari anche del mondo. a proposito, se risaliamo alla storia di tutte le regioni esistenti o meno del mondo, arriviamo alla pangea. perché non ne propone il giro?

PANEM ET CIRCENSES
9 maggio 2011 09:00 Bartoli64
Sig. Excalibur,

il problema non è legato all’organizzazione di un nuovo evento sportivo (magari si organizzassero solo belle corse senza farne morire altre che hanno fatto la storia del ciclismo italiano), bensì è sull’uso politico che si fa dello sport e la storia ci insegna che i connubi fra sport e politica hanno solo creato progenie bastarde.

Può darsi che ha qualcuno tale non trascurabile particolare sia sfuggito, ma come si fa solo ad accostare la storia di una grande classica ad una corsetta che deve ancora nascere?

Io credo che la “visibilità” (o per meglio dire la “finalità”) che si vuol dare a certe iniziative attraverso lo sport e la passione della gente sia semplicemente stomachevole. Un esempio?

Sono anni che non si riesce a vedere bene l’arrivo del Lombardia sul lungolago di Como, perché invaso da stendardi bianco-verdi che oscurano praticamente tutta la sede del traguardo.

Pago il canone Rai e VOGLIO vedere una gara, NON una manifestazione politica!!

E poi, chi pagherebbe per questo fantomatico “giro della padania”? Solo gli sponsor? Mah?

Come consumatore già pago di mio (come tutti) le aziende, che poi utilizzano i miei (nostri) soldi anche per organizzare questi eventi, ma come contribuente non mi va proprio che il mio denaro sia utilizzato per “spottoni” elettorali…….. NEANCHE SE SI TRATTA DI UNA GARA CICLISTICA!!

Continui così Sig. Excalibur……. Lei si che è davvero uno “sportivo modello”!

“Panem et circenses”, dicevano i latini……… più di 2.000 anni fa però, non Le pare d’esser rimasto un po’ troppo indietro?

nuova lezione, nuovo grazie
9 maggio 2011 09:51 excalibur
la storia del mondo in dieci dispense, direttamente a casa vostra: gratis! e tutto grazie alle lezioni di bartoli64, il vate delle cose della vita. che la lega le stia sulle scatole ci sta ma chissenefrega, ma che se la prenda con le bandiere... al fiandre, alla roubaix, al tour i vessilli gialloneri o biancoverdi sono salutati con entusiasmo ed esempio di cultura, da noi invece... va beh. seconda nota: il suo candore è talmente finto da essere quasi tenero. le chiedo, maestà onniscente, di indicare a grn voce il nome di una corsa che non sia legata al volere dei politici di turno, locali o nazionali che siano. due citazioni, mi scusi l\'ardire: il gran piemonte è vivo solo perché la lega l\'ha voluto e sostenuto, il giro delle regioni è morto perché il pd, che l\'aveva creato quando era pci, l\'ha abbandonato. ma la lista bipartisan è drammaticamente lunga e ovviamente aggiornabile. per questo e solo per questo mi son permesso di plaudire alla nasciat di una nuova corsa, incorrendo nelle sue ire. lasciamoli fare, se asrà uan corsetta lo vedremo e, se del caso, lo scriveremo. a lei piafendo, naturalmente

Bandiere ed "esempi" di civiltà.
9 maggio 2011 12:23 Bartoli64
Mah,
le bandiere col Leone nero in campo giallo, ad esempio, non hanno mai oscurato la sede d’arrivo del Giro delle Fiandre, sarà che a Lei il particolare è sfuggito o forse perché i fiamminghi sono ben più rispettosi del ciclismo rispetto agli indipendentisti caserecci?

Lo stesso dicasi per i focosi baschi, che pure sono stati drammaticamente in contrasto con il Governo spagnolo.

Certo, bandiere, gonfaloni e vessilli sono da vedere come espressioni più autentiche di un popolo……. diverso è quando ti vengono sventolate in faccia (con un fine che è SOLO politico,) proprio mentre stai assistendo ad uno spettacolo per il quale HAI PAGATO!

Ecco, a quel punto NON possono essere salutate come “esempio di civiltà” (come lo chiama inopinatamente Lei) perché il fine è oltremodo chiaro e, oltretutto, rompono anche le ba**e!!

La realtà, egregio Sig. Excalibur, è questa, ma se proprio ne sente il bisogno La lascerò pure fare il suo povero quanto risibile sarcasmo nei miei confronti.

Lei si fida della ns. illuminata classe politica? Problemi suoi…. però non pretenda che anche gli altri facciano altrettanto, soprattutto quando in ballo ci sono puri interessi di potere.

So benissimo che le amministrazioni locali (che sono rette da politici) hanno una grande influenza sull’organizzazione delle gare, ma da sportivo (e da contribuente) non accetto che sia un politico a decidere se una gara possa essere o meno organizzata e sa perché? Perché il politico – di tasca sua – non mette mai nulla!

Quanto al Giro delle Regioni so solo che attualmente non c’è più una adeguata copertura finanziaria che possa consentire a quella bellissima gara di svolgersi con i fasti di un tempo, ma se il Giro del Lazio (altra gara di grande storia) non si svolge più da anni è perché la RCS non stanzia più i soldi necessari o solo perché non c’è la volontà politica del “potentissimo” Comune di Rocca di Papa (ultima sede d’arrivo di questa classica ma che negli anni d’oro approdava nientepopodimeno che ai piedi del Colosseo)?

In ogni caso, (per Sua informazione) ogni volta che ho avuto il piacere di guardare in tv un arrivo del Giro delle Regioni, non ho mai trovato bandiere del P.C.I. o di altre fazioni politiche ad impedirmi la visuale e credo che anche gli altri telespettatori possano confermare quanto affermo.

Mi faccia il piacere Sig. Excalibur, non parli del mio falso candore perché qui di falso (travestito da sportivo però) c’è solo Lei.

Panem et circenses………… panem et circenses.

Bartoli64

p.s. Già che c’è porti i miei saluti allo sportivissimo On. Davico. Grazie!

ubi maior
9 maggio 2011 12:37 excalibur
ubi maior, minor cessat. sa che il latino l'ho studiato anch'io?
ma non ho la forza e la conoscenza per continuare a rivelaggiare con un argomentatore tanto arguto e con un giudice tanto giusto (grazie per avermi dato gratuitamente del falso sportivo, insindacabile giudizio che arriva dal pulpito della sapienza).
a lei, che del ciclismo e della storia è depositario unico e inappellabile, auguro buona vita
a me, misero osservatore di cose del mondo, che dire? resterà la sola consolazione di poter leggere i suoi commenti arguti e ficcanti. e di bearmi alla fonte di cotanto sapere. addio

Già........ minor cessat!
9 maggio 2011 14:08 Bartoli64
Suvvia Sig. Excalibur,

non se La prenda se ho messo un po’ a nudo certe Sue sconoscenze sull’argomento. Le assicuro che l'ho fatto senza alcuna alterigia.

Guardi, io il latino non ho avuto nemmeno il piacere di studiarlo (come Lei) e neanche sono un così profondo conoscitore della storia; cerco solo di vedere almeno un palmo al di là del mio naso, magari senza farmi lobotomizzare da una televisione e da altri mezzi di comunicazione, sempre più infarciti dalle vacue dichiarazioni della attuale classe politica, sempre più bramosa di occupare ogni lembo della vita dei cittadini-sudditi-consumatori…. anche quello legato alle loro stesse passioni.

Mi dà l’addio Sig. Excalibur? Se è da parte Sua lo accolgo con grande piacere!

Bartoli64

p.s. Si può essere osservatori del mondo senza essere “miseri”. Basta osservare le cose come realmente sono e non solo per come ci vengono presentate.

in punta di piedi
9 maggio 2011 14:37 excalibur
umilmente genuflesso, penitente e contrito, torno sui miei passi per sol qualche secondo: ringraziar mi è d'uopo per l'ennesima lezione, di cui farò tesoro. chissà com'è difficile sopportar la vita, di lassù, dalla cima del sommo scranno. plebe ingrata e dalla mente ottusa, che tristezza, tutto intorno. ci perdoni, se può. e non sia così duro con chi nulla può contro i limiti che gli sono stati imposti...

Indimenticabili versi
9 maggio 2011 15:22 Bartoli64
Ma, Sig. Excalibur, non mi aveva annunciato il Suo gradito “addio”?

Quand’è così mi permetta di dedicarLe questi indimenticabili versi:

"Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza,
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza".

Ne faccia tesoro egregio signore, anche se sono stati scritti 700 anni fa.

Bartoli64

sommo poeta
9 maggio 2011 15:29 excalibur
ragion me ne faccio. e non avendo l\'ardir di rispondere con altri versi dello sommo in fra i poeti, salutolla con li versi di chi nello stesso periodo se la cavava un poco peggio di lui.

S\'i\' fosse foco, arderei \'l mondo;
s\'i\' fosse vento, lo tempesterei;
s\'i\' fosse acqua, i\' l\'annegherei,
s\'i\' fosse d i o, mandereil\' en profondo;
s\' i\' fosse papa, sare\' allor giocondo,
ché tutt\' i cristiani imbrigherei;
s\'i\' fosse \'mperator, sa\' che farei?
a tutti mozzerei lo capo a tondo.
S\'i\' fosse morte, andarei da mio padre;
s\'i\' fosse vita, fuggirei da lui:
similmente farìa da mi\' madre.
S\'i\' fosse Cecco, com\' i\' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre,
e vecchie e laide lasserei altrui.

Ma guarda e passa
9 maggio 2011 15:52 Bartoli64
Inserire qui bei versi dell’Angiolieri mi sembra non molto confacente al contesto di cui si sta trattando, visto che il sottoscritto non si erge a censore, né tantomeno a moralizzatore.

D'altro canto è pur vero che ognuno ha la propria natura (e io mi tengo ben stetta la mia se questo è il livello-medio attuale).

Ma questo è il mondo d’oggi….. molto poco propenso a guardare un palmo oltre il proprio naso ma sempre pronto a gridare con tutta l’isterica irascibilità che lo contraddistingue allorquando gli vien fatta notare una scomoda evidenza.

Mah (dico a me stesso), caro Bartoli64, cosa ci vuoi fare?

“Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

Bartoli64

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