| 02/05/2011 | 08:59 1° maggio, festa del lavoro… e dello sport. È successo a Zanè, nel vicentino, che si è tramutata in cuore pulsante della Granfondo fi’zi:k, valida comne seconda prova del Challenge Giordana. È stato un parterre davvero affollato con quasi 2000 iscritti quello raccolto nelle griglie di partenza, ricco di tanti bei nomi delle granfondo, da Kairelis a Cunico e Vaccaroni, e anche di alcuni professionisti che si sono dati appuntamento sulle strade vicentine per dare una bella spinta alla loro preparazione. È il caso del trevigiano Alessandro Ballan, che insieme al suo compagno di team Mauro Santambrogio ha affrontato il percorso lungo. C’erano anche altri professionisti delle ruote magre, come Davide Cimolai e Mauro Finetto della Liquigas e ancora Marcello Pavarin, Angelo Furlan, Emanuele Sella e Michele Merlo, tutti a pedalare a fianco degli amatori. Campioni a parte, le emozioni sportive le hanno regalate gli atleti in gara, soprattutto il gruppetto di testa, animato da guizzi personali e da colpi di scena che hanno tenuto sul “chi vive” il nutrito pubblico in zona arrivo. Il primo blitz di giornata è venuto dal veronese Adriano Lorenzi, che ha deciso di scremare la testa del gruppo sulla prima salita di Cà Vecchia. Lo scatto, però, non ha colto impreparati gli altri atleti, e già a metà salita Lorenzi è stato riacciuffato. Superato il primo GPM, vivacizzato dal tentativo di Lorenzi, iniziava a dettare l’andatura il vicentino Roberto Cunico, che già prima della partenza aveva dichiarato di puntare alla vittoria e di voler giocare in attacco. Così il portacolori della Cicli Beraldo iniziava a imporre il ritmo agli altri, in particolare a quella manciata di atleti in grado di stargli a ruota, come Bruttomesso, Cappelletti e Zoppello. Il ritmo della pedalata era impostato su medie elevate di circa 38,5 km/h, tanto che i corridori arrivavano ad attaccare il secondo e selettivo (soprattutto nella logica del medio) GPM, quello della Barcarola, dopo solo un’ora e mezza dal via. A transitare per primo il tandem formato da Zoppello e Cunico, con quest’ultimo ben deciso ad evitare le fughe degli avversari e a vincere in casa, così da ipotecare con maggior forza pure la sua posizione di vantaggio nel Challenge Giordana. La salita della Barcarola ha fatto senza dubbio selezione, sgranando per bene il gruppo e creando degli strascichi notevoli: se prima la spedizione che inseguiva i leader era formata da un centinaio di atleti, in cima alla salita questa era ridotta a poco più di venti “superstiti”. Dopo i passaggi per Arsiero e Velo, al 78° km di Piovene Rocchette la situazione era ancora pressoché invariata, con Cunico a comandare un quartetto in 20’’ di vantaggio sul resto degli inseguitori, un poker dove insieme a Zoppello e Cappelletti si erano inseriti anche Masiero e Salani. Il passaggio successivo per Calvene segnava anche la divisione tra il percorso medio (89 km) e lungo (149 km), momento decisivo per le sorti della classifica finale, e mentre Cunico e Zoppello proseguivano verso il lungo, buona parte dei primi optava per il traguardo del mediofondo. Le sorti della gara corta sono state segnate dal secondo transito sulla salita Ca’ Vecchia, terzo ed ultimo GPM di giornata che ha “mandato avanti” un gruppetto di otto atleti estremamente compatto e destinato a stabilire la classifica negli ultimi metri di gara. La velocità ha premiato l’atleta di casa Marco Fochesato (2h31’50’’), vicentino del Velo Club La Piana che ha vinto con un distacco infinitesimale su Antonio Camozzi e su Massimo Cappelletti. Un bel regalo di compleanno in anticipo (quello ufficiale sarà il 20 maggio) per il corridore di Valdagno, che ora punta ai vertici del Challenge Giordana. Tanta soddisfazione anche per il bergamasco Camozzi e per il vicentino Cappelletti, doppiamente realizzato dal primo podio assoluto e nella vittoria della Granfondo del suo stesso team fi’zi:k. A poco più di dieci minuti dai colleghi maschi tagliava il traguardo la prima donna, la favorita Serena Gazzini, prima in 2h47’24’’, che ha preceduto di oltre due minuti e mezzo l’austriaca (residente a Bardolino) Christiane Bitante e la campionessa olimpica della scherma Dorina Vaccaroni, in gara con la squadra locale Alpilatte B.R. Pneumatici Zanè. Nel frattempo, le sorti del percorso lungo si decidevano sulla “Cima Coppi” della gara, ovvero l’ascesa del Monte Corno, che vedeva al comando la coppia formata da Cunico e Beconcini. Quest’ultimo, toscano del Team Maggi, stava tessendo un ottimo lavoro di squadra per favorire il suo compagno di team Cappè, incollato alle loro ruote insieme a Corradini. Sull’ultimo GPM, quello della salita Cà Vecchia attaccata per la seconda volta, entrava in scena pure un terzo elemento della squadra Maggi, Gianluca Cavalli, che lanciava la carica del gruppetto dei soliti Cunico, Cappè, Corradini e Beconcini, tallonati da Kairelis e scortati pure dai due assi della BMC Racing Team Ballan e Santambrogio. Con le spalle coperte dal sostegno del suo team, dopo l’ultimo GPM Cappè iniziava a raccogliere il proprio vantaggio, in modo da presentarsi al traguardo con 48’’ di vantaggio sul resto del gruppo. Deciso in una manciata di centesimi di secondo il resto del podio, con Beconcini secondo e Corradini terzo, mentre Roberto Cunico chiude con una 4.a posizione che sa un po’ troppo di amaro. Nessuna sorpresa nella gara femminile, invece, con Marina Ilmer a guidare fin dall’inizio la spedizione rosa e prima in 5h06’29’’. Certamente la lunga esperienza maturata nelle gare in salita, sua specialità fino a due anni fa, ha favorito la “scalatrice” della Val Venosta, capace di imporre in circa 3.000 metri di dislivello un vuoto di 20’ sulla comasca Cristina Lambrugo e sulla padovana Sabrina Zogli. La Granfondo fi’zi:k ha visto in lizza anche i mediofondisti per il Campionato Italiano giornalisti, che ha incoronato Eros Maccioni nella categoria Professionisti e Leonardo Olmi tra i Pubblicisti. Giornata da incorniciare per questa 2.a Granfondo fi’zi:k, una gara premiata dalle partecipazioni massicce ed elogiata per l’organizzazione impeccabile, avvalorata oggi anche dalla bella giornata di sole che, in barba alle previsioni, ha fatto da sfondo alle fatiche atletiche.
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