STENTARIA. In Friuli si lavora al nuovo "mostro delle salite"

| 28/04/2011 | 14:33
L’abbiamo scovata. Per ora è una mulattiera con diversi tratti di fondo in cemento, tornanti con pendenze mozzafiato e rettilinei da capogiro. Per le auto è impraticabile, la gente del posto che la usa da secoli per salire alle malghe, ai prati o ai boschi fa i salti mortali per raggiungere in vetta.
Si chiama Stentaria, e il nome è tutto dire. Da predestinata. A entrare nella leggenda del ciclismo. Sì, perchè tra due anni, al massimo tre, sulla Stentaria si concluderà una tappa del Giro d’Italia. Non è fanta-ciclismo a nemmeno un mese dalla tappa più attesa del Giro d’Italia 2011, che porterà i corridori sul Crostis e sullo Zoncolan. È la realtà di un piano che il patron delle tappe friulane Enzo Cainero ha in mente da 4 anni.
Fino a qualche mese fa quello del manager friulano era un sogno, ora la realtà è più vicina perchè la Comunità montana è riuscita a tirare fuori dal cestino un finanziamento Aster da un milione di euro per la messa in sicurezza della strada che porta da Mione di Ovaro alla cima della Forcella Forchia, quota 1835 metri, la vetta della Stentaria a un passo dal Col Gentile.
Mione? Ovaro? Sì, non avete capito male. La salita, destinata a cambiare la graduatoria delle erte più dure del mondo da scalare in bicicletta, si trova in territorio comunale di Ovaro. Come lo Zoncolan. Dalla Stentaria il panorama su Zoncolan e Crostis è impagabile. Da una parte ci sono le due montagne che saranno il 21 maggio teatro della tappa del Giro, in mezzo c’è il fiume Degano, dall’altra parte c’è la Stentaria.
L’abbiamo percorsa con un fuoristrada assieme a Titta De Prato, il professionista incaricato dalla Comunità montana di progettare l’intervento di ripristino. De Prato ha alle spalle la sistemazione delle strade per lo Zoncolan e per il Crostis. è uno specialista.
E appena ad Aplis la strada (asfaltata) sale verso Luint e Mione avverte. «Questo non è niente». Infatti la strada comunale che conduce a Mione presenta una pendenza media del 6,4% in 3,3 chilometri. Da quota 500 si sale fino a 710. Superato il paesino la musica cambia. La salita prosegue in un bosco di abeti e sale in modo vertiginoso.
La strada è stata asfaltata una trentina d’anni fa, ora necessità di interventi massicci. Fino a località Chebia (mt 1.335) i km sono 3,7 e la pendenza media è del 16.9%. Insomma, un’erta fatta di tornanti in cui non si può respirare (come sullo Zoncolan) e di tratti rettilinei impegnativi. Poi il bosco si dirada, cominciano i prati e inizia un’altra, terribile, sezione di salita da 3,2 km. L’ultima, quella che porta in vetta. Si tratta di 15,6 km fino a Forcella Forchia, quota 1.835, la vetta che si raggiunge dopo un rettilineo terrificante. In questa sezione la strada è sterrata, c’è ancora la neve e ci sono sette tratti di fondo in cemento in cui la pendenza, conferma De Prato, sfiora anche il 28%.
Se lo Zoncolan è il massimo quanto a pendenza media in 10,5 km, questa Stentaria supera anche il mostro. E la cosa incredibile è che guarda in faccia “il rivale”, anzi dall’alto, perchè la vetta dello Zoncolan è posta “solo” a 1.730 metri.
Dalla cima il panorama è mozzafiato. Da una parte c’è la Val Degano, accanto c’è il Crostis con la Panoramica delle vette; dall’altra ci sono la Val Pesarina, i monti che vi si affacciano, le Dolomiti. Lo spettacolo sarà assicurato quando i ciclisti saliranno in vetta.
Quando accadrà? De Prato assicura che entro la fine dell’anno dovrà essere completata la progettazione dell’intervento (altrimenti i fondi verranno persi). Poi potranno partire i lavori. Neve permettendo (quassù non se ne va prima di aprile), per il 2013 la Stentaria sarà pronta. Ad entrare nella leggenda.

da Il Messaggero Veneto a firma di Antonio Simeoli
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