BUFERA NEL CICLISMO. Bisogna battere la lobby della bici

| 15/04/2011 | 13:40
di Sergio Rizzo
Da quando è presidente del Coni (gennaio 1999), Gianni Petrucci ha lanciato spesso e volentieri allarmi sulla situazione del ciclismo. La prima denuncia, all’alba del Duemila parlava di «movimento in cui il doping è elevato a sistema». Sono passati molti anni e la situazione non è mai migliorata. Ci auguriamo che questa sia la volta buona, ma ne dubitiamo: resta comunque agli atti una presa di posizione durissima da parte del numero uno dello sport italiano. Un’accusa che in un ambiente normale porterebbe a conseguenze pesanti, con più di qualcuno costretto a fare un passo indietro. Non accadrà niente, eppure servirebbe una terapia d’urto. Ma è difficile che si riesca a far qualcosa se ex corridori inquisiti (e magari con­dannati) poi fanno carriera, diventando direttori sportivi, e se i dirigenti sono sempre gli stessi: oggi come allora potentissimo è il presidente federale Renato Di Rocco, componente tra l’altro della Giunta Coni. Le parole di Petrucci sono state umilianti soprattutto per lui. Se ne farà una ragione, e volterà pagina come se nulla fosse successo. L'ambiente del ciclismo si sentirà discriminato («parlano solo del nostro doping, e non di quello negli altri sport») e continuerà sulla stessa strada.
L'ultimo scandalo, quello di Mantova, viene giudicato più grave degli altri, perché ad essere implicata è un'intera squadra. Non regge dunque la barzelletta della « mela marcia », del singolo corridore che si dopa all'insaputa di tutti. Ma, a sentire i rumors, non sarebbe questa l'inchiesta più grossa: clamorose novità sono attese da un'altra parte. Si parla della scoperta di una vera e propria centrale internazionale del doping: non ci meraviglieremmo se a capo ci fosse un italiano. Mai dimenticare che l'Italia ha una precisa responsabilità storica nella diffusione del doping: la scuola di Ferrara che faceva capo al professor Conconi ha insegnato molto al resto del mondo.
Vista la situazione, sarebbe il caso di non gloriarsi troppo di come si conduce la lotta al doping in Italia. Perché la lobby del ciclismo è fortissima e trova adepti ovunque. Non solo al Coni, anche in ambienti ministeriali. Ad esempio è riuscita a piazzare due membri della federazione italiana in seno alla commissione di vigilanza antidoping. Sì, proprio la commissione che dovrebbe garantire la terzietà dei controlli, specie in campo amatoriale. Messaggio politico inquietante: possibile non lo capisca il ministro Fazio, anch’egli grande appassionato di ciclismo? L’amicizia con Di Rocco deve essere stata determinante, ma è pazzesco che proprio il movimento sportivo più coinvolto nel doping sia anche il più rappresentato in una commissione di vigilanza. Nessuna accusa ai prescelti, nessuno dubita dei loro buoni propositi: il problema è di opportunità politica.
Tornando all’ambiente dello sport, non si può non dimenticare la poco edificante assoluzione - arrivata dal Tribunale Antidoping del Coni - di Pellizotti: ha rischiato di far saltare per aria l’esperienza del passaporto biologico. Per fortuna il Tas di Lo­sanna ha aggiustato tutto, squalificando il corridore mentre la perizia ematologica di Giuseppe D’Onofrio, giudicata non convincente in Italia, è stata invece riconosciuta pienamente valida dal massimo organismo sportivo.
Da un altro versante attendiamo un segnale che difficilmente arriverà. Parliamo del prossimo Giro d’Italia e della inquietante vicenda legata ad Alberto Contador. Lo spagnolo - già coinvolto nell’Operaçion Puerto senza aver mai pagato dazio - è stato assolto dalla federazione spagnola e potrà correre ( e molto probabilmente vincere) il Giro, per poi magari essere squalificato a corsa finita. Perché il Tas deciderà in tempi lunghi e gli organizzatori hanno già fatto sapere di non avere mezzi giuridici per impedire a Contador di partecipare. Sarebbe giusto non invitarlo, poi magari lo spagnolo farebbe ricorso e lo vincerebbe: ma un conto è accettarlo a braccia aperte, in attesa di cantarne le gesta, un altro è essere costretti a iscriverlo. Non invitarlo sarebbe un bel segnale dal punto di vista morale: e mai come in questo momento il ciclismo ha bisogno di segnali.

da Corriere dello Sport Stadio del 13 aprile
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COMMENTI
MA QUALE MERAVIGLIA!!!!!!
15 aprile 2011 14:01 ewiwa
Lei si meraviglia che nella commisione di vigilanza antidoping ci siano due membri della FCI ed allora che dovrebbe dire dell'UCI che ha intascato,senza battere ciglio, centomila dollari da Armstrong per combattere il doping? E' come se Messina Denaro donasse dei bei soldoni ai giudici del pool per la lotta alla mafia!!!!!!A dire la verità nessun giornalista , nessuna federazione nel mondo ha avuto qualcosa da dire per cui quando si parla di lotta al doping mi viene da ridere.Allora ribadisco il concetto:doping libero,tanti soldi risparmiati ed anche pagliacciate.

vergogna!
15 aprile 2011 14:53 claudino
vergogna stadio!oggi 2 pagine sul doping! gli altri gg si fa fatica trovare 2 righe ! vergognatevi! lo sta dicendo un vero appassionato di ciclismo!i giornali stanno ammazzando questo sport!

Ciclismo Nuovo! Ciclismo pulito
15 aprile 2011 15:19 magico47
Noi saremo sempre sulle strade ad applaudire fino l'ultimo corridore che passa staccato,perchè ne giornali,ne siti,ne TV potranno MAI cancellare la storia dello sport piu' bello che c'è,IL CICLISMO!

La riprova sarà al prossimo Giro d'Italia,quando milioni di persone dal nord al sud saranno ai bordi delle strade ad aspettare per ore ed ore, con il freddo o con il caldo questi uomini degni di rispetto per i sacrifici e la fatica che fanno.

Loriano gragnoli DCI

lotta al doping
15 aprile 2011 16:08 luki
Oltre alla "brava Gente" a livello federale, tanta colpa è pure dei media che sono pronti ad esaltare le "IMPRESE" (vedi SELLA,RICCO e co)e non si domandano mai come siano riuscite queste "IMPRESE".
Altra cosa: eliminare tutti gli ex professionisti dall'albo dei direttori sportivi almeno fino alla categoria degli juniores, perchè li cresceranno sempre con la loro mentalità ba(u)cata.
Luki

Incompetenza....
15 aprile 2011 18:42 trentiguido
Eliminare i DS ex ciclisti?.....Ballerini mi sembrava AMATO da MOLTI!!!!! E non ne elenco di altri numerosi e seri!!!!! Leggete e credete sempre alla stampa ai GIORNALISTI CHE CREANO E DISTRUGGONO. Queste cose le sanno sa diversi giorni e ci mettono una decina di giorni a raccontarle per VENDERE!!!!!

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