L'Uci indagherà sulla "carenatura" di Frank Schleck

| 03/04/2011 | 10:12
A qualcuno era parso un pesce d'aprile, ma così non è. Al punto che l'UCI ha deciso di studiare la questione di Frank Schleck e della "strana immagine" proposta da La Gazzetta dello Sport, nella quale si vede chiaramente un innaturale disegno del petto durante la crono del Criterium International, quasi che il lussemburghese avesse indossato una carenatura per essere più aerodinamico. La questione sarà esaminata dalla Conìmmissione Disciplinare dell'UCI.
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COMMENTI
INDAGINI...
3 aprile 2011 10:23 ale63
PENSAVO VOLESSERO INDAGARE SUI FAMOSI ASSEGNI FATTI A FUENTES PER PROGRAMMI DI ALLENAMENTO... ALE

Ci sono sempre loro di mezzo
3 aprile 2011 10:36 AndreaTino
Sempre Schleck, la Saxo Bank, e Cancellara

- Settembre 2009: L'UCI vieta la bici in un unico pezzo di Cancellara per i mondiali di mendrisio
- Aprile 2010: Bici truccate, coinvolti Cancellara e Schleck
- Marzo 2011: Si parla di cuscinetti magici, coinvolti Cancellara e Schleck
- Aprile 2011: Schleck bara con la carenatura

Stiamo ancora qui a pettinare le bambole? è evidente che i signori in questione le provano tutte per farsi squalificare e farla franca prendendo per i fondelli gli appassionati. Io sto con chi si batte contro queste nefandezze. è ora di finirla e iniziare a squalificare questa gente. Siamo di fronte a cose ridicole! Il ciclismo non è deve diventare un gioco politico e di marchette.

mah
3 aprile 2011 10:50 memeo68
Tenuto conto che oggigiorno con i programmi di foto-ritocco si può modificare ogni tipo di immagine, sembrerebbe davvero un pesciazzo perchè altrimenti confermerebbe che questo sport sta andando, se non vi è già andato, verso la pura follia, tra motorini, cuscinetti, sacche di "catchup", pastiglie di ogni genere ed ora anche carenature ventrali

UCI
3 aprile 2011 11:22 Vincent
Piu stranparenza piu credibilita il ciclismo questi ultimi anni a fatto molto contro il doping etc e wil sport il piu controlati non ce un mestiere al mondo che chiéde tutti questi controli oggi le bici anno sempre nel tempo nuovo technologie Da coppi a oggi e normale e UCI che deve dire si ho non autorisato ho non e basta sensa che reagiscono dopo e fanno confusion in tutto .ma schleck e cancellara non credo che e solo un fatto di bici ho altro sono athlète forte bene preparati .

Mafia Riis
3 aprile 2011 11:43 Bario75
Riis e tutta la Saxo Bank sono sempre al centro di trucchetti e sotterfugi per vincere. è una cosa vergognosa. Siamo stanchi. Fuori la mafia dal ciclismo!

Articolo Da légère
3 aprile 2011 13:43 Vincent
Domenica 03 Aprile 2011 10:12
Un emotrasfusione avrebbe fatto entrare in coma Riccardo Riccò, con conseguente ricovero in ospedale. Da quel giorno molte illazioni si sono fatte sul “Cobra” di Formigine. Il suo soprannome dovrebbe far pensare ad una persona pronta ad iniettare veleno, invece, stavolta, sono stati gli altri ad sputare veleno contro l’ex corridore della Vacansoleil. I corridori rilasciarono parole di fuoco, i giornalisti furono pronti a cavalcare la solita notizia di doping riguardante il ciclismo....
...Lo staff dirigenziale della Vacansoleil immediatamente sospese il corridore e con lui il suo fido massaggiatore Flavio Mongiardo. Il nostro giornale uscì (nei giorni successivi al ricovero in ospedale di Riccò) con un editoriale dal titolo “Ed adesso fermiamoci tutti”. Parlavamo di come si è sempre pronti a cavalcare il presunto fatto di doping nel ciclismo. Attenzione, abbiamo parlato di presunto, in quanto, niente e nessuno ha ancora accertato la reale positività di Riccò. In quel editoriale difendevamo il corridore Riccò. Ma se al posto del corridore modenese ci fosse stato qualsiasi altro ciclista, noi lo avremmo difeso, a spada tratta, sin quando non si fosse effettivamente accertata la colpevolezza. Da amante di questo sport, avrei preferito non un attacco, ma una difesa nei confronti di Riccò. La lotta al doping, non passa solo dal farsi “castrare”, dando la propria reperibilità 24h su 24h, in barba a tutte le violazioni della privacy. Una lotta al doping seria passa anche da una corretta informazione e da una battaglia corporativa, che tutti le componenti del ciclismo dovrebbero attuare. Adesso di Riccò si è smesso di parlare, forse, il suo caso di emotrasfusione era una bolla di sapone, dunque, il caso Riccò non interessa più. Non interessa la storia di un ragazzo perseguitato, un padre leso nel proprio onore, un ciclista colpito proprio quando, stava ritornando ad entusiasmare le folle. In questa domenica di aprile, si parlerà molto di uno degli eventi clou del calendario mondiale ciclistico: il Giro delle Fiandre. Io, in questo 3 aprile, mi sono svegliato con una sorpresa assurda quanto piacevole: sulla mia casella di posta elettronica, una mail inviatami da un nostro collaboratore estero, mi parlava di un ritorno clamoroso di Riccò. Una formazione World Tour spagnola sarebbe disposta a far rientrare il “Cobra”. L’oggetto della mail riportava queste parole: Riccò rientra. Per noi di Cyclingworld sarebbe una notizia bellissima, abbiamo sempre difeso il corridore e rivederlo in sella sarebbe eccezionale. Lo sport, tutto, si fonda sui duelli. Il ciclismo è stato sport seguito, quando c’erano le rivalità Coppi - Bartali, Gimondi – Merchx, Moser – Saronni, Pantani - Armstrong ed oggi immaginare intere tifoserie spaccate su Nibali – Riccò, farebbe solo bene all’intero movimento. Attenzione, noi parliamo del ciclista Riccò, del ciclismo pulito, parliamo di una rivalità alla pari, chi sbaglia deve pagare. Ho ancora in mente il Fiandre dello scorso anno, dominato da un fenomeno di nome Fabian Cancellara. Quella poteva rappresentare una delle imprese sportive dell’anno, invece passò come l’impresa di un ciclista “baro”. Il corridore elvetico avrebbe ottenuto quella prestazione strabiliante, grazie ad un motorino inserito nel movimento centrale della bici. Nessuno a rimarcare l’impresa. Notizie di pochi giorni fa riguardano Frank Schleck, vincitore del Criterium Internazionale. Il ciclista lussemburghese avrebbe usato una carenatura – posta all’altezza della sterno – irregolare. Al momento della vittoria, nessuno ha parlato della vittoria di Frank, ma quando è uscito lo scandalo, intere pagine di giornali hanno parlato della truffa. Svegliaaaaaaaa!!! Lo gridiamo con forza a tutti. Il ciclismo deve destarsi da questo torpore. Lo sport più bello del mondo, sta finendo in mano ad arrivisti senza scrupoli. Noi non siamo arrivisti, dedichiamo il nostro tempo a parlare di ciclismo e non di scandali. Noi, per sempre, applaudiremo all’impresa di Cancellara e a tutti coloro che riusciranno ad entusiasmarci. Diremo sempre grazie a corridori come Nibali, Basso, Scarponi, Gilbert, Cancellara, grazie a tutti quegli atleti pronti a sfidarsi per diversi mesi all’anno, ciclisti veri, a cui va dato il massimo rispetto. Troppi, tanti, sono i corridori che disputano solo una grande corsa all’anno; quelli sono robot non ciclisti. Noi parliamo di sport e non di persone create in laboratorio. Seguiremo incantati, come un bambino il primo giorni di scuola, lo svolgimento del Fiandre e se permettete io, continuerò a credere alla veridicità della mail giuntami stamani. Il ritorno di Riccò sarebbe una conquista per il ciclismo e non una sconfitta.

bario75
3 aprile 2011 13:53 limatore
rileggi due giornali recenti.... non corre con Riis.

riis alla saxo bank gli altri no
3 aprile 2011 17:12 fabri87
riis è a capo della saxo bank, ma se seguite il ciclismo...c'è stato un fuggi fuggi generale dalla squadra danese, cancellara e gli schleck sono nella nuova squadra lussemburghese: team leopard...se dovete dire delle cose, almeno informatevi prima....
ciao

3 aprile 2011 17:18 fabri87
comunque questa storia mi sembra una cavolata, se ci fosse una "carenatura" ventrale, non avrebbe qualche difficoltà a respirare? e xchè barare x una corsa di seconda fascia?

PER CERTA GENTE............
4 aprile 2011 13:25 jaguar
Per certa gente il ciclismo dovrebbe restare all'età della pietra!!!!!!

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