Ghisallo, Nane Pinarello regala la maglia nera al Museo

| 12/03/2011 | 14:16
E’ fissata per domani mattina, su iniziativa del vice presidente Bruno Carraro, del G.S. Madonna del Ghisallo, la visita al Santuario sul famoso Colle dell’ex- ciclista professionista veneto Giovanni Pinarello, produttore delle famose biciclette con cui Bertoglio, Battaglin, Indurain e tantissimi altri campioni (Chioccioli, Cipollini, Zabel, Olano, Zulle, Diana Ziliute ed Edita Puchinskite)  vinsero Giro, Tour, Vuelta, mondiali e Olimpiadi. Pinarello donerà una delle maglie nere indossate e vinte in un Giro d’Italia, come ultimo concorrente in classifica, nel corso degli anni cinquanta  ed una delle biciclette utilizzate in quel periodo. Ricorderete i famosi duelli fra lui e Malabrocca di quel periodo, per occupare l’ultimo posto in classifica generale, che vennero riprese da molte pagine sportive dei principali quotidiani dell’epoca. Pinarello sarà accompagnato in questa trasferta da una cinquantina di persone che assisteranno ad una Messa, che sarà celebrata da don Luigi Farina in Santuario, fissata per le 10. Al termine la donazione della maglia e della bicicletta al rettore don Luigi Farina, presente anche il presidente del G.S. Madonna del Ghisallo Domenico Macrì; seguirà poi una visita al Museo del Ciclismo.

 
CHI E' GIOVANNI PINARELLO
Nato a Catena di Villorba (Tv) nel 1922, ottavo di dodici fratelli, Giovanni Pinarello scopre da giovane la passione per le due ruote e inizia a gareggiare all´età di diciassette anni nelle categorie minori. Dopo aver collezionato oltre 60 successi nei dilettanti, passa al professionismo nel ‘47 dove gareggerà fino al ‘53 aggiudicandosi cinque corse. Durante questi anni Pinarello assieme a pochi altri collaboratori comincia a fabbricare biciclette. Nel ‘52 si presenta l´occasione di poter iniziare la propria nuova attività commerciale ed artigianale in Treviso. In quell'anno Giovanni deve rinunciare, all´ultimo momento, alla partecipazione al Giro d´Italia per lasciare il posto all´emergente Pasqualino Fornara. Rinuncia ovviamente forzata, ma ripagata dalla Bottecchia (società per la quale correva come professionista), con 100.000 lire, somma ingente per quei tempi che gli consente di avviare, appunto, il primo negozio a Treviso.  La prima squadra che partecipa ad una gara nazionale con la Pinarello è la Ciclisti Padovani nel ’57. Nel ‘60 viene sponsorizzata la prima squadra professionistica, la società Mainetti che annovera numerosi campioni dell´epoca. Ma il primo grosso successo a livello professionistico arriva nel 1966 al Tour de l´Avenir, in Francia, per merito di Guido De Rosso. Un´altra importante tappa che ha segnato la storia della Pinarello legata alla prima vittoria al Giro d´Italia nel ‘75 con Fausto Bertoglio (Jolly Ceramica). Il nome comincia fare le prime apparizioni in televisione e sulla stampa specializzata appaiono i primi articoli dedicati alla casa trevigiana. Poi con la Inoxpran e Battaglin nell’81 le vittorie alla Vuelta ed al Giro d’Italia lanciano il marchio definitivamente. Con Miguel Indurain negli anni novanta cresce la sua notorietà in tutto il mondo perché il corridore spagnolo vinse cinque Tour, due Giri d´Italia, un´Olimpiade, Mondiale a cronometro, Record dell´Ora e tanti altri successi in campo internazionale. Nel ’95 in Spagna venne creata la Pinarello Espana. Ma l’elenco dei Grandi Campioni proseguì con Chioccioli, Cipollini, Riis, Ullrich, Zabel, Olano, Vinokourov e Kloden  fino a Diana Ziliute e Edita Puchinskaite in campo femminile. 

Giulio Mauri
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