Sagan: il Sardegna? Dovrò soffrire fino alla fine

| 25/02/2011 | 20:19
Peter Sagan sembra un fiume in piena al Giro di Sardegna. Dopo Porto Cervo e Lanusei, il ventunenne slovacco della Liquigas-Cannondale ha conquistato oggi anche il traguardo di Oristano, località d’arrivo della quarta tappa. Poco importa se i favoriti di giornata dovevano essere i velocisti puri: Sagan è capace di regolare gruppetti e grupponi, sfoderando ogni volta un’incredibile potenza. Impotenti Belletti (Colnago-CSF) e Ferrari (Androni), rispettivamente secondo e terzo.
Il bottino delle vittorie, in quattro giorni di corsa, è arrivato a tre e il vantaggio in classifica generale, quando manca una tappa al termine, è aumentato: Cunego (Lampre-ISD) ha 14’’ di ritardo mentre Serpa (Androni) ne ha 16’’. «L’aspetto più positivo di questa vittoria è proprio l’aver guadagnato sui diretti avversari» afferma Sagan. «La tappa di domani è insidiosa, con l’arrivo di Gesturi che sembra adatto agli attacchi degli scalatori. Quando si parla di pochi secondi di distacco non si può mai stare tranquilli. A mio favore c’è il fatto di avere una squadra fortissima che mi scorta e mi supporta sempre: senza di loro non avrei sicuramente ottenuto questi risultati».
I sette compagni di Sagan si sono prodigati anche oggi in un lavoro esemplare. Una giornata spesa in testa al gruppo per acciuffare i fuggitivi prima e per lanciare il giovane Peter poi: «Se non mi avessero guidato nel finale sarebbe stata dura trovare spazio. La confusione era tanta e tutti cercavano la ruota migliore, ovvero quella di Guarnieri che a sua volta seguiva Oss. Petacchi si è inserito, poi lui è andato a sinistra e io a destra. Ho dato tutto per non farmi rimontare e così è arrivata anche questa vittoria».

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COMMENTI
fortissimo
25 febbraio 2011 20:58 Cavoli
Fortissimo ma se Belletti non gli concedeva 1,5 mt per passare e farsi chiudere.....vinceva Belletti

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