Il Trofeo Laigueglia lo ha vinto nel 1999. Ora non è più in sella alla bicicletta ma è seduto sulla moto della Rai come commentatore televisivo. Il pronostico e il parere di Paolo Savoldelli è dunque molto importante, anche se da allora il Laigueglia è cambiato. “E’ cambiato un po’ tutto, soprattutto l’avvicinamento alla corsa. Una volta ci si arrivava più o meno tutti uguali, chi aveva corso aveva fatto il Mediterraneo e la condizione era simile per tutti. Ora si arriva a Laigueglia con nelle gambe corse a tappe in Malesia, in Spagna e da altre parti, quindi è un po’ diverso l’approccio alla corsa. E’ facile che arriva un gruppetto di 30 o 40 corridori, sarei contento di una vittoria di Pietropolli”. Del momento in generale del ciclismo che ne pensi dopo gli ultimi eventi non proprio edificanti? “Il ciclismo secondo me è da un po’ di anni che convive con questi eventi, ma la gente non perde la passione. Tolta la vicenda Riccò che è una vicenda un po particolare, dispiace per lui perché ne porterà le conseguenze, il ciclismo sta andando in meglio. Se vengono trovati atleti positivi è perché si fa sempre di più nella lotta al doping e di conseguenza l’ambiente si sta ripulendo”.
da Laigueglia Valerio Zeccato
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