Langkawi. Lachlan Morton, il più giovane del gruppo

| 29/01/2011 | 13:36
Lachlan Morton è il corridore più giovane del gruppo del Tour de Langkawi 2011. Ha compiuto giusto qualche giorno fa 19 anni, ma nella corsa a tappe malese sta dimostrando di non avere timori reverenziali nei confronti di nessuno. Nella tappa più dura con arrivo a Genting Highlands è stato il primo a sferrare un attacco in salita, seguendo come sempre il suo istinto e nient’altro, concludendo 7° e conquistando la 6° piazza nella generale a soli 27” secondi dalla maglia gialla di Libardo Niño Corredor.

«È cool essere il piccolo del gruppo, ma in corsa non ci penso in nessun modo. In bici non contano nomi ed età, importano solo gambe e testa. Non ho paura di nessuno, quando posso attaccare ci provo sempre senza pensarci troppo»,  ci ha detto con un sorriso smagliante e uno sguardo che rivela un’intelligenza superiore alla media dei suoi coetanei.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Lachlan, giovane promessa australiana del team Continental Chipotle Development Team (vivaio della Garmin Cervélo, ndr), per scoprire qualcosa di più su di lui.

Come sta andando la prima corsa con i “grandi”?
«Benissimo, sto imparando molto tappa dopo tappa grazie ad atleti più esperti di me e nelle giornate per gli scalatori ho dato tutto per mettermi in luce. Sto scoprendo un mondo nuovo, con cui sto iniziando a misurarmi».

Da quando corri?
«Ho iniziato a correre intorno agli otto anni, sia su strada che in pista. Da un paio di anni mi dedico solo alla strada. Sono un buon passista-scalatore, mi galvanizzo quando la strada è in salita e nelle cronometro».

Cosa ti aspetti dal tuo primo anno tra i professionisti?
«Di fare esperienza e ben figurare, ogni volta che ne avrò l’occasione. Ho tanto da imparare, ma sono in un team in cui si respira una bellissima atmosfera e in cui c’è il perfetto clima per crescere nel migliore dei modi. Ogni giorno ho la possibilità di scoprire cose nuove, soprattutto in una corsa di più giorni come questa».

E dal tuo futuro?
«Tra un paio di anni spero di fare il grande salto nel team Protour Garmin Cervélo, ma è difficile fare previsioni a lungo termine. Come non penso all’età e alla fama dei miei avversari, non mi piace neanche pensare a un tempo troppo lontano. Voglio vivermi ogni allenamento, ogni corsa, ogni esperienza al massimo e raccogliere ciò che arriva di conseguenza».

Cosa sogni per la tua carriera?

«A dodici anni ho visto il mio primo Tour de France dal vivo e da quel giorno mi sono sempre chiesto se mai avrei potuto correre anch’io una corsa così importante, stando al fianco di grandi atleti… Ma per ora una gara a tappe di questo tipo per me è davvero solo un sogno. Di strada ne ho da percorrere parecchia e la vita non si sa mai cosa può offrire.

Ti piacerebbe un giorno correre in Italia?
«Certo. Non ci sono ancora mai stato, ma in futuro spero di poter correre le grandi corse europee, tra cui quelle italiane e in particolare il Giro d’Italia».

Un saluto agli appassionati di ciclismo italiani?
«Spero di vedervi presto dalle vostre parti!».

da Banting, Giulia De Maio

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