L'Uci conferma il divieto progressivo per le radioline

| 28/01/2011 | 18:51
Cambia nome il governo del ciclismo: al posto del Consiglio dell'Uci Pro Tour viene istituito il Consiglio del Ciclismo Professionistico (CCP). A deciderlo è stato il Comitato Direttivo dell'Uci che ha confermato il divieto progressivo di utilizzare le radioline, «nell'interesse  della qualità dello spettacolo sportivo» recita il comunicato ufficiale. «Gli effetti di tale misura - si legge ancora - saranno monitorati con continuità ed attenzione».
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COMMENTI
Vergogna UCI vergogna .......
28 gennaio 2011 21:15 discesaesalita
L'UCI poverina ha gia dimostrato più volte che vuole solo far del male al ciclismo, ma lo fa senza malizia, solo che sono proprio incompetenti , analfabeti del ciclismo, ma l'associazione corridori e l'associazione direttori sportivi che anzi scusate ora sono proprio solo autisti, non hanno fatto nulla, inesistenti, nulla, qui dovevano fare vedere la loro forza e compatezza, senza di loro le corse l'UCI con chi le fà ? sulla strada chi cé ? invece decidono quelli che stanno in ufficio, roba da matti, almeno non parlatene più fate più bella figura.

RADIOLINE
28 gennaio 2011 21:58 stargate
Comprendo la paura dei direttori sportivi di perdere la possibilità di giocare a fare i Napoleoni, ma il ciclismo è, prima di tutto, sport individuale. Gli ordini gridati alla radio, le tattiche più o meno riuscite mortificano lo spettacolo. Quanto ai ciclisti, ricordo che, come in ogni sport, il vero campione non è solo colui in possesso di gambe e polmoni buoni, ma chi sa rischiare in proprio, azzardare, sorprendere gli avversari, attaccare nei momenti più impensati. L'autonomia in uno sport individuale è essenziale, a mio giudizio. E' normale che gli atleti, abituati a essere teleguidati, oggi si lamentino, ma passerà. Il ciclismo non può affogare in un tatticismo esasperato, come se non mancassero altri problemi....(Alberto Pionca - Cagliari)

incompetente!
28 gennaio 2011 23:37 pasquale80
sig. Pionca le rammento che le radioline non servono solo per fare le tattiche,
ma anche per informare i corridori di tutto ciò stanno per trovarsi avanti(macchie di olio,buche,animali lungo il percorso)!Quindi a questo punto non serve nemmeno più la radio del direttore di gara che avvisa queste situazioni di corsa,che certamente non danneggiano le ammiraglie,ma bensì i ciclisti!
Non so nemmeno se abbia mai corso e quindi se possa capire il traffico che si viene a creare dietro il gruppo per andare a prendere delle informazioni.
Quindi,quando si parla tanto di sicurezza sarebbe meglio metterla anche in pratica!

ancora lei signor PIONCA
29 gennaio 2011 08:14 maxspeed2
ALLORA VADA A DIRE ALLA FORMULA UNO DI TOGLIERE LE RADIO IN CORSA E VEDRA' COSA LE RISPONDO

CHE FURORE!
29 gennaio 2011 15:28 stargate
Quanta aggressività inutile e stupida, ma vado con ordine:
1) pasquale80: il titolo già La qualifica. Voglio solo ricordarLe che nel mondo del ciclismo c'è che la pensa come me (per essere più precisi, sono io a pensarla come loro). Parlo del mondo del ciclismo, di gente che ha corso, non di semplici appassionati. Non saranno tutti incompetenti, spero ne convenga, anche se esprimono un giudizio diverso dal Suo. Dovrei dirLe che è maleducato, ma mi astengo, le polemiche sterili non interessano gli altri lettori;

2) maxspeed2: Ancora, io, se non Le spiace, e col coraggio di firmarmi. Quanto al Suo commento, è del tutto fuori luogo, inconferente. Può forse interessarLe il fatto che non approvi le radioline in formula uno, ma l'argomento che trattiamo è un altro. Peraltro, chissà perchè, nel motociclismo non le usano.
Anche per lei valga quanto scritto sopra per pasquale80: le polemiche sono stucchevoli, e la sua risposta al mio commento è solo polemica sterile, senza motivazione alcuna a sostegno delle sue tesi.
(Alberto Pionca - Cagliari)

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