Libero. Progetto fantasma, il Vigorelli non decolla

| 30/12/2010 | 13:31
I soldi, dieci milioni cash previsti all'interno del megaprogetto di CityLife, sono a disposizione da anni. La volontà del Comune, abbandonati i sogni di gloria del palazzetto nuovo, è chiara dall'estate: trasformare il decadente velodromo dei record (polverosi) in un centro moderno di avviamento al ciclismo di base.
Eppure, dopo sei mesi di continui rinvii, il nuovo "Vigorelli" è ancora fermo al palo. Da quest'estate, infatti. Palazzo Marino attende dalla Federciclismo il progetto del restyling dell'edificio costruito ormai ottant'anni fa. „Per una volta i ritardi non sono imputabili al Comune - dice Alan Rizzi, assessore allo Sport -. Abbiamo sollecitato più volte la Federazione, la nostra idea è di privilegiare le due ruote ma non vogliamo più aspettare».
L'incontro decisivo è in programma il 10 gennaio, quando si cercherà di recuperare il tempo perso e di dare un volto all'ex cattedrale dello sport oggi circondata dai prefabbricati destinati ad ospitare gli operai della M5. Se il faccia a faccia dovesse produrre una fumata nera, allora il Comune cambierebbe direzione puntando a fare del Vigorelli un'Arena-bis: «Potremmo ospitare, oltre al football americano che già si gioca al velodromo, anche alcuni eventi calcistici».
Ma perché il progetto del polo ciclistico sta frenando?
«Dobbiamo superare alcuni ostacoli - spiega Luigi Resnati, presidente di Federciclismo Lombardia -. Il progetto è ancora in fase embrionale, ci incontreremo e vedremo se è possibile realizzare il sogno di restituire il Vigorelli al ciclismo».
Un uunico centro in grado di ospitare i giovani appassionati di Bmx, Trial e in generale del fascino delle due ruote. La prima montagna da scalare, prima di dare il via ai lavori, saranno i 35 vincoli della Sovrintentenza: mettere mano alla struttura, costruita nel 1935 per accogliere i pistard più celebri, potrebbe rivelarsi infatti più difficile del previsto. Il vertici locali della Federciclismo hanno già effettuato i primi sopralluoghi, venendo a contatto con la pista inutilizzabile pper le gare internazionali (l'anello è lungo 400 metri mentre gli standard internazionali si fermano a 250). Negli ultimi anni l'impianto di via Arona è stato utilizzato per i motivi più svariati: dalla moschea temporanea per i fedeli di vialle Jenner allo snow park con neve artificiale fino agli atleti milanesi della palla ovale. A ottobre, tra l'altro, la via è stata sbarrataa daal campo base del metrò, che circonderà il velodromo fino al 2015. «Siamo disponibili a lavorare insieme alla Federciclismo per trovare una soluzione - ribadisce Rizzi -. I ritardi non sono certo imputabili a noi».
Una cosa è certa: il progetto del nuovo Vigorelli, che si punti o meno al ciclismo, prevederà il recupero dei locali sotto le tribune. Diventeranno la sede delle associazioni sportive della città.

Franco Nicoletti
da Libero del 30 dicembre 2010
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