Le verità di Menchov: «Tchmil non mi ha trattato bene»

| 04/12/2010 | 17:57
In occasione del primo raduno stagionale della Geox TMC, Denis Menchov ha concesso una lunga intervista al sito biciciclismo nella quale ha sviscerato molti argomenti. Ve ne proponiamo i passi principali.

Rabobank. «Ci siamo lasciati da amici dopo una bella avventura. Mi hanno regalato un quadro che riporta i miei migliori risultati con la loro maglia. E sono stato contento di aver regalato loro un podio all'ultimo Tour, chiudendo così una parentesi importante per me. Ora loro hanno deciso di puntare su Gesink e questa scelta ovviamente ha influito sulla mia. In realtà, per me, era giunto il momento di cambiare dopo sei anni trascorsi nella stessa squadra: mentalmente ero già preparato al trasferimento».
Geox TMC. «Spero di trovare le motivazioni giuste per inseguire gli obiettivi di sempre, vale a dire i grandi giri. Ne abbiamo parlato in ritiro, il mio obiettivo principale sarà il Tour de France, dopodiché dovrei disputare anche la Vuelta. Il calendario? Non cambierò nulla correndo in Andalucia, poi la Parigi-Nizza, la Volta Catalunya, la Castilla y León, il Romandia, quindi Delfinato e Tour. Questo, naturalmente, sulla carta. Se le cose dovessero andare diversamente, c'è tempo per pensare al Giro e poi alla Vuelta. Il Pro Tour? Quando ho firmato per la Geox sapevo di arrivare in un gruppo nuovo che avrebbe potuto essere escluso dal ProTour».
La squadra. «Ho voluto due compagni fidati come Ardila e Kozonchuk, che sono anche i miei compagni di allenameno a Pamplona. Poi ci sono molti giovani di belle speranze: spesso i giovani, quando hannop al fianco un leader per i grandi giri, si trasformano e danno il massimo. Spero accada così anche alla Geox TMC».
Tour. «Il percorso mi piace, non è più duro del solito ma nemmeno più facile. Certo, molto dipenderà dalla presenza di Contador o meno: se ci sarà, sarà il favorito numero uno, altrimenti assisteremo ad una corsa molto aperta. E allora chi ha sempre corso in scia a Contador si dovrà prendere le sue responsabilità».
Katusha. «Probabilmente non correrò mai nel team russo, fin quando ci sarà Tchmil sarà davvero difficile. Il suo comportamento nei miei confronti non è stato dei migliori: penso che mi sarei meritato un trattamento diverso, perché la squadra è russa , il progetto è russo e io pure. Non dovevo essere trattato come un corridore qualsiasi. Io non so che idee abbia Tchmil, ma vedo come si sono comportati in Kazakhstan con Vinokourov, in Gran Bretagna con Wiggins o in Lussemburgo con gli Schleck. Ed è questo che a me è sempre sembrato strano. Io penso che in Spagna ci siano dieci corridori che possono puntare ad un grande giro, in Russia non mi sembra che ce ne siano altrettanti...».

da biciciclismo.com
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COMMENTI
Tchmil............
5 dicembre 2010 11:07 maxmari
Gran personaggio Tchmil . Caro menciov anche se il team geox non fara'parte del circuito pro tour , evitare la katiusha e stata la migliore scelta al di la della differenza economica . Il giorno che il patron macarov si accorgera' della pessima guida del team del signor Tchmil e della brutta fama che il team katiusha si porta dietro nel ciclismo , fara' fretta a disfarsene .

Maxmari
5 dicembre 2010 14:38 KAT
Facile fare considerazioni senza analizzare tutto con lucidità.
KATUSHA è un Team giovane, che in soli 2 anni è stato capace di vincere, con la Squadra ProTour, Tappe a tutti i Grandi Giri, Classiche di prestigo,Campionati Nazionali, Corse ProTour e quest'anno anche la Prestigiatissima Classifica UCI Individuale con Rodriguez, in oltre con la Squadra Continental è stata capace
di imporsi in prestigiose corse per Under come l'ambito Giro della Valle 'Aosta.
KATUSHA, cosa importante, da LAVORO a 160 persone, oltre alla Squadra ProTour e Continental ha anche una Squadra Under21/Under23 e una Squadra Pista con l'ambizione di Londra 2012.
KATUSHA ha più di 50 giovani che possono lavorare serenamente e con la certezza che i migliori potranno accedere alla Squadra ProTour, come è successo quest'anno per 4 di loro, che saranno parte integrante della prima Squadra già dal 2011.
In oltrea KATUSHA organizza nei paesi dell'Ex Unione Sovietica corse come il Tour di Soci e La coppa del Presidente, regala centinaia di bicilette, casci e abbigliamento a diverse scuole del ciclismo oltre averne create ulteriori.
Queste cose non si fanno solo con i soldi, il Budget di KATUSHA è simile a quello di altre squadre ProTour, queste cose si fanno con la passione, la determinazione e anche con la consapevolezza che bisogna a volte prendere scelte che possono scontentare qualcuno.
Difficile trovare oggi una realtà come KATUSHA capace di fare e di dare così tanto.
Certo sarebbe tutto più semplice avere una normale Squadra ProTour con gli obbiettivi e il calendario di un normale Team, ma KATUSHA non è questo è un complesso Progetto che va ben oltre vincere le corse.
Per concludere c'è anche da sottolinerare che KATUSHA è stata l'unica squadra ad appoggiarsi al centro MAPEI del Prof.Sassi nel 2010 ed ha adottato scelte forti e a volte anche contro corrente, spesso criticate, come la clausola del 5 a 1, dove KATUSHA si riserva di chiedere la penale, pari a 5 volte il contratto, nel caso un corridore avesso colpe gravi in una ipotetica positività (nessun contratto moltiplicato per 5 potrebbe risarcire 160 persone), oppure
la scelta di chiudere la porta a corridori con precedenti di positività e ora in cerca di "riabilitazione" o ancora il licenziamento per atleti indisciplinati, o il considerare gli atleti tutti uguali che siano Russi, Spagnoli, Australiani o Italiani, che si chiamino Menchov, Petrov, Pozzato, McEwen o Mironov.
Dopo aver fatto tutte le considerazioni del caso non resta che dire: che ne vengano di uomini come Tchmil, Makarov non potevi esser in mani migliori.
Pierumberto Zani

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