Fuori dalla serie A, la Geox esce dal ciclismo?

| 04/12/2010 | 10:32
Tanti saluti e arrivederci al mondo del ciclismo? La Geox, dopo appena tre mesi, ci sta seriamente pensando. Il motivo: la mancata concessione della licenza ProTour da parte dell’Uci, e la conseguente mancanza di certezze sulla partecipazione alle corse più importanti del mondo.

Ingresso
Il gruppo calzaturiero di Montebelluna (Treviso), presieduto da Mario Moretti Polegato (nella foto), è un colosso che realizza all’estero (103 Paesi) più di 60% del proprio fatturato ( 865 milioni di euro nel 2009). Quest’anno il marchio era già apparso sulle maglie della Lampre. Poi, in estate, la decisione di entrare nel mondo del ciclismo dalla porta principale, cioè come primo nome di una squadra: da qui l’accordo con Mauro Gianetti, team manager ticinese che gestiva la Footon-Servetto. Era arrivato anche l’accordo con il secondo sponsor, la Tmc.

Colpi
Sul mercato, nessun dubbio sulla gerarchia dei colpi: il russo Denis Menchov, risultati alla mano (in bacheca ha due trionfi alla Vuelta e uno al Giro) è il migliore in circolazione per le corse a tappe, Alberto Contador a parte. Poi Carlos Sastre, lo spagnolo re del Tour 2008. Attorno a loro un organico senza nomi altisonanti: spicca quello di Fabio Felline, uno dei nostri migliori giovani.

Dubbi
La squadra fino a oggi è a Hoznayo (Spagna) per il primo ritiro. Ma la brutta notizia era arrivata il 22 novembre: la Geox-Tmc non compariva nella lista diramata dalla federazione internazionale comprendente le 18 squadre titolari della licenza ProTour. Per l’Uci la licenza, assegnata sulla base di rigorose verifiche etiche, amministrative e finanziarie, dà il diritto-dovere a partecipare alle grandi corse — Giro, Tour, Vuelta, le classiche-monumento— anche se gli organizzatori non si sono ancora pronunciati ufficialmente. Di certo la Geox-Tmc si è dovuta «accontentare» di essere un team Professional, nonostante l’accordo con Gianetti prevedesse come punto fondamentale l’ammissione alla Serie A del ciclismo. Così anche il rapporto con il team manager ticinese adesso potrebbe essere in discussione.

Scenari
L’azienda veneta sta vivendo una fase di riflessione. Se decidesse di lasciare, è chiaro che le prospettive della squadra andrebbero riviste, e ridimensionate dal punto di vista del budget e del calendario. Quanto ai corridori, il nome chiave è quello di Denis Menchov, perché Carlos Sastre viaggia verso i 36 anni e potrebbe anche accettare un cambio di scenario. Mentre il russo, nel 2011, vuole giocarsi la grande occasione di vincere il Tour, specie nel caso di assenza di Contador. Logicamente, non può permettersi di avere il minimo dubbio sulla partecipazione e potrebbe andare altrove. Anche perché, senza il primo sponsor, due come Sastre e Menchov sarebbe difficile permetterseli.

da «La Gazzetta dello Sport» del 4 dicembre a firma Ciro Scognamiglio
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COMMENTI
Signor Mario Moretti
4 dicembre 2010 12:25 lunasole
se avessi la possibilità come la Geox farei una squadra solo di corridori PULITI.

......
4 dicembre 2010 13:11 raffaello
...quindi da quello che scrivono, lascerebbero a casa un bel po' di atleti/personale??....O sono solo ipotesi? C'è stata per caso qualche intervista a qualche dirigente della Geox, che non è dato di sapere, per scrivere cose del genere o la Gazzetta non sapeva come occupare la pagina sul ciclismo?
Qualcuno sa darmi qualche risposta?

incredulità
4 dicembre 2010 14:18 pickett
Mi sembra un'ipotesi assurda:con l'ingaggio di Menchov e Sastre,la presenza a Giro e Vuelta é sicura al 100%,quella al Tour al 99%.Cosa sarebbe cambiato con la licenza Pro Tour?E poi,per un'azienda come Geox l'immagine é fondamentale:se se ne andasse in questo modo che figura farebbe?Impossibile.Al limite si ritirerà alla fine del 2011.E sarebbe già una figuraccia.

Ricatti
4 dicembre 2010 15:40 gipi66
Mah, vedremo se si tratta di bufala o no. L'importante che non si apra anche la strada dei ricatti da parte di chi porta soldi nell'ambiente!!!!

Assurdo
4 dicembre 2010 16:09 silvano
Mi sembra assurdo che la Geox lascia il ciclismo primo di cominciare.
Io penso come Pickett. Con Menchov e Sastre Giro e Vuelta a 100% sicura, Tour a 99%. E possono fare anche altre corse del World Tour.
Geox fara una brutta figura se lascia il ciclismo cosi.

scusa
4 dicembre 2010 16:15 scratch
Hanno trovato la scusa buona per fuggire da uno sport con qualche problema

MA HA RAGIONE!!!!!
4 dicembre 2010 17:44 ewiwa
Ma ha ragione Polegato....l'UCI con queste distinzioni ha rovinato il ciclismo.Contano solo i grandi giri e le grandi e storiche corse.....se non sei dentro è finita il ciclismo di serie zeta non ti dà nè immagine nè risultati.Poi così con queste distinzioni sono sempre gli stessi a correre e la noia in certe gare è mortale....le piccole squadre con la voglia di emergere e con la ricerca di talenti che fanno e fanno crescere portano pepe e nuova linfa...certo non hanno tanti soldi e per questo all'UCI non gliene può fregare un po' di loro.

caos Geox
4 dicembre 2010 21:46 rufus
In teoria, anche se fuori dal Pro Tour, con i corridori che ha ,la stagione della Geox dovrebbe svolgersi sulla falsariga di quella di Cervelo e BMC quest'anno, quindi presenza costante alle maggiori gare del calendario. Però, specie per quel che riguarda il Giro, non sarei così sicuro. Zomegnan ha già detto che la Farnese di Visconti ha la presenza assicurata, così come la Androni campione d'Italia, quindi ipotizzando la presenza di tutte le 18 Protour rimangono liberi due posti per le Professional, con almeno tre/quattro squadre (Geox, Colnago CSF, Acqua&Sapone, Europcar, Cofidis) a lottare per aggiudicarseli.
Flavio

Se scappano...
5 dicembre 2010 08:55 FrancoBui
Scappare sarebbe un bell'atto di codardia. Gli sponsor sapevano bene di non avere più diritti degli altri ma solo... più soldi. Se sono seri, si giochino le loro possbilità e guadagnino le convocazioni sul campo!

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