Tuttosport. Bronzini: noi donne, eterne sottovalutate

| 17/11/2010 | 14:37
Giorgia Bronzini vive attimi di grande gioia sullo slancio del successo al Campionato del Mondo su strada di Melbourne. L’altra sera ha ricevuto a Parma il Premio Sport e Civiltà. Quella d’oro di Giorgia è anche l’unica medaglia che l’Italia ha conquistato ai Mondiali in Australia. “Da un lato sono orgogliosa di aver salvato il bilancio italiano – dice Giorgia, 27 anni, prima anche nel Campionato del Mondo della corsa a punti in pista di Pruszkow  2009 – dall’altro sono dispiaciuta per gli altri azzurri, soprattutto maschi, privi di medaglie”.
A Melbourne molti non segnalavano la Bronzini tra le favorite.
“Al Mondiale 2007 di Stoccarda – prosegue Giorgia – ero giunta terza su un circuito comprendente diversi strappi ma altresì tratti adatti al recupero. Il circuito di Melbourne zeppo di salitelle e con poco respiro teoricamente non era adatto a me. Io l’ho studiato bene l’anno scorso, approfittando di una trasferta per la Coppa del Mondo su pista. Perfetta conoscenza del circuito, dispersione di energie ridotta al minimo,  condizione atletica e grande voglia di riscatto sono state le chiavi del mio successo. Ho vinto una sfida con me stessa: volevo ripagarmi dei sacrifici che quest’anno ho sostenuto. Naturalmente molti meriti li ha il nostro ct Edoardo Salvoldi; sa gestire magnificamente il nostro gruppo, e con le donne non è facile”.
I numeri dicono che negli ultimi 3 anni ai Mondiali le donne azzurre sono più brave dei maschi.
“Però continuiamo a essere sottovalutate: i maschi hanno il professionismo, noi rimaniamo eterne dilettanti. Ci sono  ragazze con margini di miglioramento che a 20 – 21 anni sono costrette a cessare l’attività causa mancanza di squadre ben organizzate e in grado di stipendiarle”.
Da alcuni anni Giorgia è ufficialmente un’impiegata statale e la sua “vera” tessera ciclistica è del Corpo Forestale. Il regolamento consente alle ciclogirls statali di gareggiare per un normale Gruppo Sportivo privato nelle corse internazionali. Nel 2010 Giorgia era prevalentemente assistita dalla Gauss Brescia; da gennaio sarà sostenuta dalla Chirio di Montechiaro d’Asti.
“Non tutti apprezzano la  doppia appartenenza, in particolare i dirigenti delle società private. Il ciclismo dovrebbe cercare un rapporto migliore con la Forestale, le Fiamme Azzurre e le altre strutture statali. In atletica leggera, scherma, sci e altre discipline chi gareggia per corpi statali è stimato. Perché il ciclismo vuole differenziarsi?  Il mondo della bici avrebbe solo da guadagnare migliorando il rapporto con Forestale e Fiamme Azzurre”.
Giorgia è stakanovista della bici: sabato andrà in ritiro con la Nazionale della pista a Montichiari. In 6 giornate preparerà per la prova di Coppa del Mondo di metà dicembre a Cali (Colombia).
“Naturalmente per la mia specialità, la gara a punti. In dicembre probabilmente andrò anche a visionare il circuito dei Mondiali 2011 su strada di Copenaghen: voglio rivincere l’iride e il sopralluogo porta bene”.
Il programma di preparazione per l’anno nuovo anno sarà simile a quello della scorsa stagione: “Prima devo pensare ai Mondiali su pista in programma a marzo, poi alla strada”.
Il Giro d’Italia donne 2011 dovrebbe finire a Torino. “Vorrei arrivarci con la maglia da leader della classifica a punti”.

di Alessandro Brambila
da Tuttosport

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