LETTERA APERTA / Di Rocco scrive a tutti gli affiliati

| 11/10/2010 | 16:34
Dal sito federciclismo.it, il presidente Renato Di Rocco scrive a tutti gli affiliati sul "tema Torri". Ecco la sua lettera aperta:

A conferma del comunicato Coni uscito anche sul nostro sito, desidero informare tutti gli affiliati e tesserati che nell’incontro con il Presidente Giovanni Petrucci e il Segretario Rafaello Pagnozzi da me sollecitato e ottenuto, ho rappresentato lo stato d’animo dell’intero movimento ciclistico, sconcertato e scosso dalle dichiarazioni rilasciate dal Procuratore Ettore Torri a un’agenzia di stampa. 
Ho fatto presente come quello definito un “semplice sfogo” abbia prodotto danni morali e materiali enormi, avvelenando per di più il clima di fiducia che eravamo riusciti a creare nei confronti della Giustizia sportiva. 
Al momento della mia elezione assunsi l’impegno di condurre una lotta dura ed efficace contro il doping, fondata sul rigore, sul rispetto della legge e dei diritti personali. Ho sollecitato e ottenuto l’affidamento dei controlli e dei giudizi ad organi terzi per eliminare ogni dubbio di parzialità e compiacenze ed evitare, al tempo stesso, processi mediatici basati su sospetti e illazioni non suffragati da prove, che hanno provocato traumi irreparabili in passato. 
Su questa linea ci siamo mossi in collaborazione con l’UCI, con la Procura del Coni e con le altre Procure, ottenendo risultati riconosciuti e apprezzati più volte dal CIO, dall’Agenzia Mondiale Antidoping e dal Coni stesso.  Come ha dichiarato il Presidente dell’UCI Pat McQuaid, è grazie soprattutto al ciclismo, primo fra tutte le discipline sportive a introdurre il test anti EPO, se l’apparato antidoping di cui il mondo dello sport oggi dispone si è potuto sviluppare sino a raggiungere gli attuali livelli di efficienza e di affidabilità. 
Il ciclismo conduce la sua battaglia pagando un prezzo altissimo, convinto che sia la strada giusta per preparare un futuro migliore. Le parole del Procuratore Torri non aiutano certo il lavoro difficile e delicato portato avanti in questi anni, a cui lui stesso ha dato un forte contribuito in fase di elaborazione e di sviluppo. 
Ho sempre riconosciuto i suoi meriti, anche sottoponendomi alle critiche di chi lo accusa di un impegno troppo concentrato su un solo, ristretto campo d’indagine. Forse proprio perché nel ciclismo ha trovato la più ampia collaborazione.
Nell’incontro con il Presidente del Coni Petrucci e il Segretario Pagnozzi ho concordato sulla necessità di un incontro tra il Procuratore Torri e il Capo della Procura Federale FCI, Santilli, allo scopo di migliorare la collaborazione sinergica tra le due istituzioni. Con la speranza che ciò possa restituire fiducia a tutti gli affiliati e tesserati onesti ingiustamente coinvolti, che mi vanto di rappresentare.

Renato Di Rocco
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COMMENTI
11 ottobre 2010 19:10 pietrogiuliani
sig. presidente,
questo ambiente è ormai tutto da cambiare. Ha ragione il procuratore Torri con le sue esternazioni. Credo anch'io che affiliati e tesserati onesti ce ne siano pochi. Se poi pensiamo che i corridori delle uniche due italiane protour sono tra i più discussi e forse tra i più squalificati, ha fatto bene Torri a sfogarsi su questo ciclismo malato.
Invece di fare tante chiacchiere, sig. Presidente, perchè non introducete la radiazione come predica Fanini da anni?

Presidente
11 ottobre 2010 20:55 AleCinisello
Presidente,

Sinceramente poteva evitare di scrivere una lettera tanto lunga quanto povera di contenuti.

Lei come al solito sceglie la linea morbida ma questa volta ma scelta fu peggiore.

Lei a nome di tutti quelli che pagano la tessera e che lei presiede deve solo chiedere le DIMISSIONI DI TORRI!

Basta lingue in bocca con il potere. Ma vuole fare qualcosa?


LETTERA PENOSA
11 ottobre 2010 22:25 orsetto
La sua lettera presidente ( scritto minuscolo) è penosa come è stata penosa la sua reazione alle verità del Dott. Torri. Questa lettera la doveva scrivere per non perdere i voti che gli permettono di stare dove sta.L'unica cosa chiara è che a lei ed a tutto l'ambiente degli addetti ai lavori dell'estirpazione della piaga del doping non gli interessa un bel niente altrimenti le reazioni sarebbero state come quella di Gavazzi che è una persona seria.Oltretutto qualcuno che parla italiano gli dovrà spiegare che il Dott. Torri ha letteralmente riportato quello che gli hanno riferito i corridori indagati e su questo e solo su questo che poi ha fatto le sue considerazioni giustissime. Molti parlano della radiazione quale efficace deterrente ma a queste persone vorrei ricordare che la pena di morte non ha fermato davvero i delitti , l’unica strada è quella di liberalizzare il doping così chi si vuole uccidere lo faccia e si risparmiano montagne di soldi....che a questo punto penso che qualcuno anche su questo sta lucrando? Sa tutto è possibile.

sempre peggio
12 ottobre 2010 09:10 velenoso
Non vi è più dubbio che dirocco è il peggior presidente della storia della federazione. Oltre a non fare nulla per il momento attuale del ciclismo non riesce neanche a ribellarsi a chi massacra e uccide il ciclismo. Sveglia baffetto !

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