
Caro presidente McQuaid,
siamo Tonina e Paolo, i genitori di Marco Pantani e le scriviamo queste
righe in seguito agli ultimi eventi che hanno coinvolto Alberto Contador e
il procuratore antidoping del Coni Ettore Torri.
Da quando Marco è morto, il ciclismo è per noi un vecchio amore ormai
lontano, su cui tuttavia continuiamo a tenerci aggiornati. Siamo pertanto
rimasti stupiti di fronte alla positività di Contador e al modo in cui essa
è stata gestita. E ancor di più ci siamo sorpresi di fronte alla reazione,
finalmente energica, di tutte le componenti del ciclismo di fronte
all' uscita di Ettore Torri, sul fatto che a suo avviso tutti i corridori
sarebbero dopati. Vede chi sono gli uomini che giudicano i nostri corridori?
Con Marco andò anche peggio.
Ricordiamo bene il giorno tremendo di Madonna di Campiglio, quando Marco fu
fermato per un controllo della salute. Lui gridò di essere innocente,
indisse una conferenza stampa, proprio come Contador, ma nessuno gli
credette. Dissero subito: Pantani dopato.
Ora ci chiediamo, se vi è sembrato strano il valore di clembuterolo cui è
risultato positivo Contador, perché non vi sembrò strano che Marco Pantani,
con il Giro già vinto, avesse l'ematocrito alto?
E soprattuto, perché sei mesi dopo quel Giro d'Italia, introdotto nei
controlli della salute il valore dell'emoglobina, nessuno disse che con il
nuovo protocollo Marco non sarebbe stato fermato?
Perché tanto accanimento?
Perché il possibilismo di fronte a Contador e la certezza granitica di
fronte a Pantani?
Credete che Contador valga di più?
Oppure credevate che Pantani fosse il diavolo da lasciar bruciare?
Il procuratore antidoping del Coni di allora si chiamava Aiello e intraprese
una strada scorretta abbinando a quel controllo Uci la parola doping: perché
non vi sentiste in dovere di fare chiarezza, soprattutto dopo, quando quel
controllo fu da voi modificato?
Perché l'Uci non ha tutelato Pantani come invece tutela oggi i suoi atleti?
Ecco, è questo che ci sembra grave, triste e poco corretto. Il fatto che la
memoria di nostro figlio debba da allora convivere con l'accusa di doping,
nonostante quel controllo non potesse dimostrare nulla.
L'ematocrito era un sintomo rivelatore? Lo sono anche i frammenti plastici
di Contador, ma il clamore è stato decisamente inferiore. Perché?
Sono passati undici anni dall'episodio di Madonna di Campiglio, quasi sette
anni sono trascorsi da quando Marco ci ha lasciato: non è forse un lasso di
tempo più che sufficiente perchè si tenti di rivisitare, con maggiore
"distacco" ed oggettività ed ognuno in riferimento alle proprie competenze,
l'intera gestione della vicenda, da un punto di vista sia umano che
sportivo, che si innescò in quel triste 5 giugno del 1999?
Sappiamo che non ce¹era lei alla guida dell'Uci in quegli anni, ma lei oggi
ha l¹autorità per restituire la dignità a nostro figlio e un po¹ di pace
alla nostra famiglia.
Da anni ci battiamo affinché, ora che è morto, a nostro figlio venga almeno
restituita la sua dignità. Questo le chiediamo, con la mano sul cuore: crede
davvero che Marco Pantani non sia stato un grande campione?
In fede,
Tonina Belletti
Paolo Pantani