Tonina e Paolo Pantani: lettera a Pat Mc Quaid

| 10/10/2010 | 09:54
Caro presidente McQuaid,
siamo Tonina e Paolo, i genitori di Marco Pantani e le scriviamo queste
righe in seguito agli ultimi eventi che hanno coinvolto Alberto Contador e
il procuratore antidoping del Coni Ettore Torri.
Da quando Marco è morto, il ciclismo è per noi un vecchio amore ormai
lontano, su cui tuttavia continuiamo a tenerci aggiornati. Siamo pertanto
rimasti stupiti di fronte alla positività di Contador e al modo in cui essa
è stata gestita. E ancor di più ci siamo sorpresi di fronte alla reazione,
finalmente energica, di tutte le componenti del ciclismo di fronte
all' uscita di Ettore Torri, sul fatto che a suo avviso tutti i corridori
sarebbero dopati. Vede chi sono gli uomini che giudicano i nostri corridori?
Con Marco andò anche peggio.

Ricordiamo bene il giorno tremendo di Madonna di Campiglio, quando Marco fu
fermato per un controllo della salute. Lui gridò di essere innocente,
indisse una conferenza stampa, proprio come Contador, ma nessuno gli
credette. Dissero subito: Pantani dopato.
Ora ci chiediamo, se vi è sembrato strano il valore di clembuterolo cui è
risultato positivo Contador, perché non vi sembrò strano che Marco Pantani,
con il Giro già vinto, avesse l'ematocrito alto?
E soprattuto, perché sei mesi dopo quel Giro d'Italia, introdotto nei
controlli della salute il valore dell'emoglobina, nessuno disse che con il
nuovo protocollo Marco non sarebbe stato fermato?
Perché tanto accanimento?
Perché il possibilismo di fronte a Contador e la certezza granitica di
fronte a Pantani?
Credete che Contador valga di più?
Oppure credevate che Pantani fosse il diavolo da lasciar bruciare?

Il procuratore antidoping del Coni di allora si chiamava Aiello e intraprese
una strada scorretta abbinando a quel controllo Uci la parola doping: perché
non vi sentiste in dovere di fare chiarezza, soprattutto dopo, quando quel
controllo fu da voi modificato?
Perché l'Uci non ha tutelato Pantani come invece tutela oggi i suoi atleti?

Ecco, è questo che ci sembra grave, triste e poco corretto. Il fatto che la
memoria di nostro figlio debba da allora convivere con l'accusa di doping,
nonostante quel controllo non potesse dimostrare nulla.
L'ematocrito era un sintomo rivelatore? Lo sono anche i frammenti plastici
di Contador, ma il clamore è stato decisamente inferiore. Perché?

Sono passati undici anni dall'episodio di Madonna di Campiglio, quasi sette
anni sono trascorsi da quando Marco ci ha lasciato: non è forse un lasso di
tempo più che sufficiente perchè si tenti di rivisitare, con maggiore
"distacco" ed oggettività ed ognuno in riferimento alle proprie competenze,
l'intera gestione della vicenda, da un punto di vista sia umano che
sportivo, che si innescò in quel triste 5 giugno del 1999?
Sappiamo che non ce¹era lei alla guida dell'Uci in quegli anni, ma lei oggi
ha l¹autorità per restituire la dignità a nostro figlio e un po¹ di pace
alla nostra famiglia.
Da anni ci battiamo affinché, ora che è morto, a nostro figlio venga almeno
restituita la sua dignità. Questo le chiediamo, con la mano sul cuore: crede
davvero che Marco Pantani non sia stato un grande campione?

In fede,
Tonina Belletti
Paolo Pantani
Copyright © TBW
COMMENTI
E stato un grande dolore la scomparsa Marco
10 ottobre 2010 10:56 Vincent
Condivido la lettera fatta dai i genitori e sarebbe ora che tutta la verità sia fatta della Scomparsa del campione .e UCI a dovere di fare luce su questa storia che sono rimasti tanti Perche .
Io sono Francese e appassionato di ciclismo e seguo il Tour e ero a la Tappa di DEUX ALPES quando Pantani a scritto un delle più belle storia del ciclismo e ogni anni quando arriva le tappa di montagna si parla su le strade del Tour sempre di Marco e per la sua dignità come dicono la maman il Papa sarebbe ora che sia fatta e stato una vergogna quello che e stato fatto a Marco.
Saluto i genitori di Marco e spero che almeno nel vostro paese che non anno saputo ho voluto tutelare un grande e capisco il perché di tutto questo accanimento .

Mcquaid non è l' uomo giusto..
10 ottobre 2010 11:28 GRIMPEUR82
Il problema è che l' UCI anglofona di oggi non ammetterà mai le proprie manchevolezze e negligenze che di fatto spianarono la strada al supereroe invincibile..gli anni successivi ci hanno allontanato dal ciclismo, ci hanno fatto soffrire come sportivi, mutilati al Tour da spettacoli monotematici..e le parole di certi preparatori in tv venivano bollate come vangelo..

alla Memoria del mio amico Marco
10 ottobre 2010 14:10 FabioRoscioli (Spagna)
1) Sostengo nel dolore Mamma e Papá Pantani, e TUTTI i suoi innumerevoli
tifosi e sostenitori (io uno dei TANTISSIMI).
2) Gli organi "INCOMPETENTI" (stampa ed istituzioni) MAI e poi MAI
ammetteranno i propri errori che portarono un Umile ragazzo sino al suicidio!
3) Marco ERA e SEMPRE RIMARRÁ UN "GRANDISSIMO" !!!

anche se non ammettessero gli errori..
10 ottobre 2010 14:34 gianni
Se si fosse considerato anche il valore dell'emoglobina, Pantani non sarebbe risultato positivo.
Questa notizia, anche a me poco nota (o nota per nulla)deve essere divulgata, giornalisticamente è molto ghiotta.
E sarà pur vero che tanti non ammetteranno gli errori, ma tanti altri non taceranno.
Dunque chiederei al Direttore di spiegare meglio tutta la questione e di diffonderla il più possibile.
Cordiali saluti, gianni cometti

Finalmente!
10 ottobre 2010 19:38 dellaMancha
Grandissimi Tonina e Paolo, lettera logica e emozionante che segnala che, finalmente, non si sta più zitti.
A chi serviva demolire la gallina dalle uova d'oro?
Il fondo di Toti l'altro giorno sul Corriere della sera forse lo spiega indirettamente ricordando gli scandali di Ferrara , quelli di alcuni medagliati di Sydney ecc.
Ecco, forse anche a questo serviva , creare il dopato d'Italia e tentare di nascondere il resto. Per questo Pantani non è stato tutelato o difeso ma massacrato.
Forse per questo non venne protetto.
Il ciclismo e pantani sono stati immolati come l'atleta e lo sport più dopato perché questo era funzionale al potere sportivo e al mantenimento di certi rapporti di forza favorevoli al calcio e agli sport cari al Coni ( il ciclismo si regge sugli sponsor e al Coni non gliene frega granché). L'ignavia dei ciclisti ha fatto il resto, a Campiglio si capì che il ciclismo non si sarebbe difeso. E l'hanno fatto a brandelli.
Non uscirà mai un solo nome di atleta non ciclista dall'OP, ne sono certa.
Non è il solito lamento,il mio, sul diverso trattamento fra ciclismo e altri sport ( meglio, lo è ma non solo), è l'affermazione che il diverso trattamento ha un fine inerente al potere.
Grandi Tonina e Paolo!

Tutte assurdità
10 ottobre 2010 23:31 pickett
Pantani non venne affatto perseguitato;anzi,si tentò in ogni modo di salvarlo.Dopo la perquisizione dei NAS a Sanremo,molti altri corridori(ricordo Figueras)vennero squalificati,e gli toccò rinunciare al Giro 2002.A Pantani,chissà perché,venne spostato il processo,e gli fu permesso di partecipare a quel Giro.Poi subì una ridicola squalifica da scontare l'inverno seguente.Bisogna informarsi,prima di scrivere.Pantani é stato vittima solo dei suoi vizi.

PANTANI CAMPIONE UNICO ED IMMENSO
10 ottobre 2010 23:42 orsetto
Pantani grandissimo ed unico campione non si piegò mai alla prepotenza ed ai loschi traffici del potere.Torri ha detto la verità e la verità fa male e le reazioni scomposte dei massoni del potere lo hanno dimostrato.Tonina e Paolo L'UCI vi deluderà e sarà vano il vostro appello emozionante ed umano.... ma vostro figlio, e questo conta, resterà per sempre nella storia del ciclismo.... Pat McQuaid no.

11 ottobre 2010 09:39 dellaMancha
Picket, prima di sparare inesattezze calunniose bisognerebbe sapere. A Sanremo a Pantani non è stato sequestrato nulla, pochi giorni prima, a Montecatini, trovarono una siringa in un cestino di una camera d'albergo. La trovarono quando l'albergo era stato già lasciato dalla squadra e dopo che era iniziata la perquisizione alla squadra che stava al piano di sopra. Non fu mai accertato se in quella stanza avesse davvero dormito Pantani e fu negato l'esame del DNA richiesto dall'avvocato di Pantani.
Nonostante questo Pantani fu squalificato otto mesi ( e non sei come prevedeva la normativa di allora) nonostante che, dopo indagini durate un po' di tempo perché il sequestro era avvenuto in una stanza già lasciata dalla squadra, non si ebbe mai la prova che quella siringa appartenesse a lui. Del resto negando la prova del DNA, rimandandola a un processo che non si è mai svolto, Pantani è stato, appunto, perseguitato anche in questo caso.

Informarsi meglio
11 ottobre 2010 14:36 pickett
Nella stanza di Pantani venne trovata una flebo contenente insulina.L'entourage del Pirata,a quel punto,secondo quanto riportò il + importante quotidiano italiano("Il Corriere della Sera")mise in atto un GRAVISSIMO tentativo di corruzione,chiedendo al proprietario dell'hotel di testimoniare il falso:e cioè che Pantani dormiva in un'altra stanza.Se Pantani,di cui tra l'altro sono stato tifosissimo,non avesse fatto la fine che sappiamo,per qualcuno mi sa che ci scappava la galera.Questa,purtroppo,é l'amara verità.

12 ottobre 2010 03:10 dellaMancha
Non è esatto, fu trovata una siringa, non fu fatto l'incidente probatorio perché il PM ( unico titolare dell'inchiesta fino al processo) lo negò rimandandolo al processo. Dai verbali risulta una contraddizione: da una parte si dice che la siringa era usata, dall'altra che era intatta. L'unica prova era l'esame del DNA ( se possibile, se la siringa era intatta il processo doveva finire lì per assenza di prove) che FU NEGATO.
I fatti da te riportati furono diffusi dai giornali ma, in sede di interrogatorio, alla domanda se avessero visto entrare o uscire Pantani da quella stanza, sia la proprietaria dell'albergo che il cameriere risposero di no.
La verità è che il processo non stava in piedi, per cui si puntò alla squalifica sportiva.
Dopo aver rilasciato alcune interviste in cui chiedeva la squalifica di Marco senza prove, il PM, una volta squalificato marco, dichiarò la propria incompetenza territoriale e il processo finì là, molto prima della morte di Pantani. Il processo non stava in piedi.
Se vuoi pensare che Pantani sia il dopato d'Italia, è un problema tuo. ma i fatti giudiziari li conosco molto bene, avendoli studiati e avendo scritto un opuscolo su questo pubblicato dalla Fondazione Pantani.
Chiudo qua l'argomento perché non è giusto dare ulteriore attenzione e spazio a chi ha l'unico intento di sparare calunnie su Marco nell'intento di conservare l'immagine falsa del dopato d'Italia.

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