Tour: Basso e Kreuziger guidano una Liquigas compatta
| 28/06/2010 | 16:00 Una formazione compatta, agguerrita e decisa a confermarsi tra le migliori nel panorama ciclistico mondiale. La Liquigas-Doimo si presenta così ai nastri di partenza del 97° Tour de France, la corsa che dal 3 al 25 luglio catalizzerà le attenzioni di tutti gli appassionati. In Ivan Basso e Roman Kreuziger saranno riposte le speranze per la conquista di un piazzamento di rilievo nella classifica finale. Il varesino, dopo la vittoria del Giro d’Italia, affronterà il suo ritorno alla Grande Boucle con forti motivazioni, mentre il giovane ceco cercherà di compiere un ulteriore salto di qualità dopo le ottime prestazioni del 2008 e del 2009. Al loro fianco due scalatori, Sylwester Szmyd e Francesco Bellotti, e cinque passisti: Kristjan Koren, Aliaksandr Kuchynski, Daniel Oss, Manuel Quinziato e Brian Bach Vandborg. In ammiraglia siederanno i diesse Stefano Zanatta e Mario Scirea, sostituito poi da Alberto Volpi. «Abbiamo le carte in regola per correre un Tour de France da protagonisti – afferma Zanatta -. Il duo Bassso-Kreuziger ci permette di coltivare sogni d’alta classifica, grazie anche all’affidabilità dimostrata dai compagni che li affiancheranno. I due giovani Koren e Oss, alla loro prima esperienza in un grande giro, avranno l’occasione per crescere e confermare le potenzialità mostrate finora». Per Ivan Basso il ritorno in Francia sarà innanzitutto «una forte emozione. Mi presento al via con la condizione che desideravo, conscio delle difficoltà che presenta il Tour ma con la consapevolezza di poter essere competitivo. In queste settimane ho curato ogni particolare, lavorando in altura per mantenere il fondo e rifinendo la gamba in corsa. Affronto questa nuova sfida con la voglia di dare battaglia fino a Parigi: non mi precludo nessun risultato, sarà la strada ad esprimere il verdetto». «Sono fisicamente pronto e mentalmente molto tranquillo – aggiunge Kreuziger – perché sono riuscito a preparare questo appuntamento senza intoppi. Troverò un Tour più duro rispetto a quelli che ho affrontato nel 2008 e nel 2009: le Alpi saranno il primo passo per capire le possibilità dei pretendenti, mentre sui Pirenei si deciderà la classifica finale. Spenderò questa ultima settimana per rifinire la gamba e presentarmi al 100%: mi sento più forte rispetto agli altri anni e con Ivan possiamo dare filo da torcere a chiunque».
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