Giro Bio, il diario della De Nardi Colpack Bergamasca

| 15/06/2010 | 22:16
Ciao a tutti popolo che pedala………oggi sarò io – Rossella (Dileo, la team manager della squadra, ndr) – a scrivere questa pagina di diario che sicuramente rimarrà nella storia delle “cazzate” (passatemi questo termine e perdonatemi ma quando mi spiegherò tutto riuscirete a capire…) della nostra squadra.
Oggi dopo l’arrivo il giornalista di BS, Enzo Vicennati mi ha detto – voglio proprio vedere cosa scrivi oggi nel diario – bene accontentato, ed eccomi qua a raccontare una giornata e le emozioni che ancora non avevo mai vissuto nella mia attività di manager di una squadra e….ormai sono 20 anni.

Comunque riassumo l’inizio di questa gara partita da Pozzoleone alle 10.30 sotto un’acqua continua che aumentava o diminuiva a tratti, ma non ha mai abbandonato la gara .
Parte la corsa e alla prima caduta Di Corrado ci lascia il segno e deve cambiare bici e poi dopo 20 km subisce una foratura…e già li pensi……che giornata.    
    

Io poi anticipavo e tagliavo la corsa con l’ammiraglia ed ogni volta mantenendomi ad una distanza utile sentivo tutta la gara dal CB. Per il Dico comunque tutto apposto e quando inizi a pensare questo e stai molto attento che nelle fughe non entri nessuno di classifica….ecco che a 60 km dalla partenza ricade Zilioli che qui al Girobio ha preso l’abbonamento………lui però continua anche se a preso una forte botta all’anca.
Sapete non riesco a pensare ad un pezzo sano di Zilioli …meno male che l’humour non mi manca mai.

Il bello viene nel finale ma ve lo dico piano piano e posso personalmente raccontarvi gli ultimi 25 km di salita perché non me li scorderò mai.
Ma prima vi faccio una domanda: pùò un’atleta di 21 anni, anzi uno scalatore puro, perdere il podio del Girobio per colpa della sua testardaggine? Sì può….eccome se può…..ma la cosa che mi chiedo io è: come mai gli atleti che vanno più forte di altri in ogni specialità sportiva, hanno dei problemi comportamentali che nella vita possono sembrare anche molto semplici? io non ne ho ancora visto uno…. “A posto di testa” e per oggi passatemi anche questo termine.

Prima però vi faccio una piccola premessa. In squadra abbiamo un ex professionista con 9 anni di attività alle spalle come corridore e poi 25 come ds ( Bevilacqua Antonio) che oggi guidava l’ammiraglia e fin da eri sera continuava a ripetere ai ragazzi che questa era una tappa difficile e dura, ma che la cosa importante era alimentarsi. Glielo ha detto in tutte le lingue…ieri sera prima di andare via dall’Istituto, stamattina prima della gara, in gara tutte le volte che li vedeva. Ed oggi noi del rifornimento estremo (nel senso che non so ancora quante multe ci arriveranno per i tagli di percorso) Valoti e Dileo, abbiamo persino comprato due Mars di cioccolato, visto il freddo che faceva…..il cioccolato in questi casi è ottimo.

Comunque, il nostro staff avrà preparato oggi una trentina di borracce di tè caldo con molto zucchero e puntualmente Orrico e Paolo Locatelli ad ogni rifornimento erano molto attenti e cercavano sempre di prendere le borrace ed i MARS per poi passarli a Stefano.
Mister testone però era sempre molto concentrato sui colombiani e non ha nemmeno pensato di togliere il Bait (apparecchio per la masticazione) per mangiare il cioccolato e poi……è iniziata la salita.

Si sale per Cima Grappa e sono 28 km di salita.
Decidiamo come squadra di metter un rifornimento a 20km ed uno a 10 km…..in questo modo io con cappellino e mantellina a 20 km e non posso dirvi quanta acqua ho preso, sono scesa e poi mi ha caricato l’ammiraglia che seguiva la corsa, mentre Valoti si è fermato a 10 km dall’arrivo con la sua ammiraglia per dare tè caldo e zuccheri al “testone” della squadra. Specifichiamo anche che il rifornimento era solo per lui, visto che io non potevo aspettare gli altri ma salire sulla macchina.

Adesso arriva il bello……….mi trovo a 18 km dall’arrivo, sotto l’acqua, una nebbia ed un freddo micidiale e quando arrivano i primi  vedo arrivare Stefano con due Colombiani – Betancur e Beltram e gli grido subito – prendi il tè caldo, prendilo. Io non ho corso in bici e sono una donna, ma vista la mia esperienza vi posso assicurare che tutti i corridori del mondo non rifiuterebbero mai in quella circostanza qualcosa di caldo.

Ma lui no……e lui…è sempre Stefano Locatelli, che non vuole il tè e mi fa un segno negativo con la testa. Ha un bel passo ed è in una bella posizione ma questo non mi fa felice lo stesso e per non sprecare il mio impegno, do la borraccia al nostro ex atleta Rocchetti Federico della Casati che quando sente che è tè caldo……..non lo rifiuta ma lo prende al volo….fa un freddo cane e mancano ancora 18 km di salita all’arrivo.

Dopodiché salgo in macchina dove oggi trovo come ospite Don Raffaele il prete del Girobio e chiamo subito Valoti Gian che si trova ai 10 km all’arrivo per dirgli di dare a Stefano gli zuccheri ed il tè perché da me non ha voluto nulla ma……………sia io che Gian oggi abbiamo lavorato per nulla… anzi per l’ unico corridore del Girobio che è riuscito a rifiutare ben due borracce calde di tè e degli zuccheri.

Stefano passa davanti a lui in ottima posizione, davanti è già scattato Betantur  l’altro Colombiano è con lui, ma in quel momento sta bene e probabilmente si sente il padrone del mondo o almeno cosi sembra.
Noi in ammiraglia siamo molto contenti perché Stefano è in ottima posizione e comunque anche arrivando terzo si sarebbe garantito il podio.
Saliamo cosi fino a 3 km dall’arrivo ed inizia una piccola discesa……il Colombiano scatta e Stefano inizia a diminuire la velocità.
Si gira, ci guarda con uno sguardo spento e si mette le mani nelle tasche posterori……butta via i guantini e poi va alla ricerca di qualcosa e li………..mi sorge un dubbio……subito svelato quando mi accordo che scarta un panino e lo mette in bocca.

Voi avete mai visto un corridore mangiare un panino a 2 km dall’arrivo? Io no……….ma è proprio in quel momento che si spegne la corrente in casa Locatelli Stefano.
Due chilometri di puro calvario. Non va avanti e solo la forza di volontà che ha e tutte le persone che stanno sul bordo della strada per incitarlo lo faranno arrivare al traguardo. Mi sarebbe piaciuto farvi vedere lo sguardo di Stefano all’ultimo km…..era uno sguardo spento…..non riusciva a parlare perché penso che quello che voleva dire lui era…..mi fermo qua……ma appena lui tentava un accenno, c’era una voce che gli diceva…….non mollare, dai che è finita, dai dai che ce la fai, forza Stefano…….insomma fatemi ringraziare proprio tutti quelli che ci hanno dato una mano e l’hanno portato all’arrivo.

Riesce a tagliare il traguardo e li ha trovato Paolino e il massaggiatore Mario che sono riusciti a farlo sdraiare, perché Stefano è sbiancato di colpo…è stato subito aiutato dallo staff medico…e poi dopo circa 10 minuti si è ripreso dallo stato di “coma da crisi di fame”.

Sapete che ho cercato subito di parlare con lui dicendogli che era stato un “pirla” ma quando mi sono accorta che proprio non era presente, ho preferito aspettare un momento migliore.
Il lato positivo della situazione per Stefano è che il suo gesto gli ha fatto meritare la maglia Etica del Girobio, che indosserà giovedì alla partenza, ma per la squadra, tutta la squadra…dai tecnici allo staff e tutti gli altri atleti è stato uno smacco.

Noi siamo abituati anche a perdere gare importanti e a non vincere molte gare e magari a fare tanti secondi posti (vedi Sabato – 2° Di Corrado e 2° Perego) e siamo sempre contenti ma……perdere il podio del Girobio per merito di un “ testone”….bhe ci rimarrà sullo stomaco per un po’ di tempo.

È anche vero che a lui questa cosa servirà da esperienza per gli anni futuri ma…………per la nostra squadra questa è un occasione persa. Abbiamo aspettato tanto questo Giro perché sapevamo che Stefano aveva i requisiti per salire sul podio ma purtroppo abbiamo per colpa di un tè……..perso una grossa occasione.

Vorrei solo dire a tutti gli atleti di tutte le squadre che forse sarebbe meglio ascoltare i ds…anzi no, sarebbe meglio dire cosi……cari ragazzi…provate a dare retta alle persone che hanno qualche anno in più di voi, perché forse con la loro esperienza faranno in modo di non farvi perdere occasioni che nella vita capitano solo una volta e mia nonna diceva sempre…..il treno passa solo una volta nella vita e quando passa devi essere pronto e prenderlo perché poi…..non passa più!

Caro Enzo e caro popolo che pedala……..domani è un altro giorno….ma è un giorno di riposo ed adatto alla meditazione!

Rossella Dileo


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