Da Il Resto del Carlino. Le pagelle del Giro

| 24/05/2010 | 08:58
Seconda settimana di Giro: ecco i protagonisti da ricordare.
10 al Giro. Giornate così non si vivevano da anni: spettacolo sabato con Nibali, altro show sullo Zoncolan con Basso e quattro italiani nei primi quattro. E una classifica che diventa sempre più vera. Altro che la monotonia di un anno fa: disegnato nel modo giusto, il Giro è davvero un’emozione forte.
9 al pubblico. L’arrivo di Bitonto, la partenza da Ferrara, i tornanti dello Zoncolan. Folla da stadio? Nessun insulto, please: se il calcio avesse questi appassionati, uscirebbe dalle cronache per esser solo sport.
8 a Cunego. Applausi a Evans, applausi a Scarponi, che per due giorni corrono in prima fila. Ma anche il piccolo Principe c¹è. E, soprattutto, lotta insieme a loro.
7 a Nibali. Già lo Zoncolan non è la sua salita, poi ci mette la stanchezza per l’impresa del giorno prima. Campione a dimensione umana, lo è anche di umanità: primo sabato, primo a spedire un sms di congratulazioni al compagno Basso che l’ha staccato.
6 a Martinello. Gli concedono la parola raramente, ma quando apre bocca è preciso, sintetico e puntuale. Ha l’occhio del tecnico e una facilità di linguaggio da far invidia a più illustri commentatori: fra storici, nostalgici e reduci, sembra perfino fuori posto.
5 alla tappa dell’Aquila. Un ingiustificabile autogol. Ha trasformato il Giro dei big in un’emozionante rincorsa: a patto che la rincorsa riesca.
4 alle bici elettriche. Il motorino invisibile che fa risparmiare energie, sul quale sta indagando l’Uci, è l’ultima frontiera del doping. Purtroppo, è un tema che in troppi hanno preso sotto gamba. Esemplare l’intervento del meccanico della Nazionale, Pengo, chiamato dalla Rai ad illustrare un dispositivo che, ovviamente, sarebbe vietatissimo: «Non ne so nulla, se conoscessi un congegno del genere l’avrei montato sulle bici dei miei corridori»...
3 a Vinokourov. Fa il furbo all’Aquila, dove vergognosamente non difende la maglia rosa, poi spreme ogni energia per restare in classifica. Il Giro gli interessa a giorni alterni, insomma: ora c’è il fondato rischio che sia lui a non interessare più al Giro.
2 a RadioRai. Sostituisce la vecchia e collaudata radiocronaca con un programma chiamato «Con noi al Giro», nel quale butta dentro musica, chiacchiere a vuoto e gli onnipresenti Paolo Belli e Pupo.Dimenticando il motivo per cui bisognerebbe essere con loro al Giro: la corsa.
1 a Savoldelli. Riconoscibile per la martellante cantilena da muratore della val Seriana, in moto vede cose che noi umani non riusciremmo ad immaginare. Un esempio: «Dov’è Sastre? In mezzo agli altri corridori. A voi».
0 agli oscurati. Ridotte al minimo sulla Rai le immagini degli uomini Sky: sarà un problema di parabola. Discendente.

da Il Resto del Carlino
a firma di Angelo Costa
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