Corriere della Sera. Evans primo nel fango, Vino in rosa

| 16/05/2010 | 16:01
Quei colori addosso al primo ricordano vagamente un arcobaleno: in effetti sotto il fango c’è il campione del mondo Cadel Evans. Le maschere scure che sfilano un attimo dopo, dovrebbero essere quelle di Cunego e Vinokourov. Basta un colpo di spugna dopo l’arrivo, come sul vetro di una macchina sporca e il Giro scopre più chiaramente chi è alla guida, dopo una tappa che, piaccia o meno, entrerà nella storia minima della corsa.

Evans, sfruttando anche il suo passato da campione di mountain bike, griffa il traguardo di Montalcino e tra la melma e il pavè si riprende quello che aveva perso nei giorni precedenti. Vino fa onore al suo nome e brinda nel posto giusto alla riconquista della maglia rosa. Cunego resta aggrappato all’asticella della classifica e, assieme all’ingegner Pinotti (quarto), tiene alto il morale italiano nella giornata nera di Basso e Nibali: alla vigilia del primo arrivo in salita (oggi sul Terminillo è atteso nevischio), il Giro esplode in tante schegge di fango sulle strade senesi gonfiate dalla pioggia.

E dire che il momento chiave della corsa, capace di rovesciare la classifica, arriva sull’asfalto, a due passi dal primo settore sterrato nel finale: Michele Scarponi è la palla da bowling che stende Nibali, Basso e Sastre. Vinokourov, Evans, Garzelli non pensano a rallentare (per una sorta di fair play) ma solo ad attaccare in testa la fanghiglia rossastra. Il distacco, dilatato per l’attesa delle ammiraglie con le bici nuove per i caduti, si assesta su livelli di guardia: Nibali perde 2’ e la maglia rosa, Basso cede 2’05’’ e deve rivedere i suoi piani. Sastre (che non riesce ad alimentarsi) arriva addirittura dopo 5’20 e si ritrova a 7’06’’ da Vino senza aver affrontato ancora una salita.

“Ho saputo della caduta – confessa Vinokourov – e per un attimo ho valutato di aspettare, ma a quel punto non si vedeva niente sulla strada e abbiamo pensato solo ad arrivare. È stata una tappa dura. L’ideale per lo spettacolo di un giorno, ma in una corsa a tappe forse è troppo. Oggi c’è una salita che è più adatta a me di quelle dolomitiche: penso a difendere questa maglia e poi vedremo. Certo l’ultima settimana non è molto adatta alle mie caratteristiche”. Ecco perché Evans, comunque a 1’12’’ dal kazako, resta l’uomo di classifica più credibile, in tutti i sensi.

Ed ecco perché il Giro di Basso e Nibali (e magari anche di Cunego a 3’08’’), è ancora tutto da scrivere: “Abbiamo perso un po’ di tempo – dice Ivan, con un’espressione segnata da una giornata dura - . Bisogna mettere in preventivo che le cose a volte non vanno come si vuole. Adesso io e Vincenzo dobbiamo stare uniti. La corsa va interpretata in modo diverso, ma è ancora molto aperta”. Basta solo che, dopo una settimana vissuta pericolosamente tra canali, pianure e colline, la corsa degli uomini di fango non si cristallizzi proprio sulle montagne.

dal «Corriere della Sera» del 16 maggio 2010 a firma Paolo Tomaselli




Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Pioggia a parte, coimincia male la terza giornata di Giro d'Italia per la Jayco AlUla: Eddie Dunbar infatti non partirà questa mattina da Novara. Lo scalatore irlandese è stato vittima di una caduta ieri nel finale di corsa - è...


Anche ad un campione olimpico è capitato di stringere i denti a tal punto da far fuoriuscire la mandibola dalla propria sede. Anche Paolo Bettini ha conosciuto la sofferenza, non certo in quel 30 maggio 1999, lungo i 169 chilometri...


Ad Oropa è stato il giorno di Tadej Pogacar e del ricordo di Marco Pantani, il giorno delle emozioni e del grande spettacolo, ma anche il giorno di Andrea Piccolo. Il corridore milanese della Ef Education Easy Post si è...


Pedalava felice, Martina. Pedalava con quel mix di spensieratezza e sogni in grande che è proprio di una bambina di 7 anni. Pedalava per la Robur Barcellona, squadra giovanile e amatoriale della celebre cittadina messinese il cui nome si completa...


«Quando metti la fatica a disposizione degli altri, le cose diventano più semplici e trovi energie che non t’aspetti»: Fabio Celeghin non ha il fisico da ciclista,  «semmai quello del lottatore di sumo» scherza lui. In realtà è sempre stato uno sportivo,...


Dopo le forti emozioni sugli strappi e in salita delle prime due giornate, cambia lo scenario e al Giro entrano in scena i velocisti. La Novara-Fossano di 166 km e infattio una tappa piatta con alcuni piccoli saliscendi nella parte...


Comincia sul lungomare, all’inizio di corso Italia verso la Foce. E finisce a Boccadasse, alla fine di corso Italia e all’inizio di via Felice Cavallotti. Dallo scorso dicembre questa ciclabile è stata intitolata a Rocco Rinaldi e a Michele Scarponi,...


È sempre il Piemonte alla ribalta esclusiva anche nella terza tappa del Giro 2024. È la prima che, per morfologia e altimetria, rientra nella sfera d’interesse delle ruote veloci del gruppo per proporsi in evidenza, ruote veloci che non mancano...


“Un giro nel Giro”, il circuito di pedalate amatoriali, dedicato a clienti e appassionati ciclisti, sul percorso del Giro d’Italia organizzato da Banca Mediolanum, da ventidue anni sponsor ufficiale della Maglia Azzurra del Gran Premio della Montagna, è pronto a...


Franco per conoscere gente e paesaggi nuovi portando la sua Pat nel cuore, Fiorenzo per il gusto di viaggiare, Giovanni - che è il veterano e lo affronta per la quarta volta - per il piacere di condividere un'avventura con...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi