«Tappa e maglia». Foddis, il fuoriclasse dello scrocco
| 14/05/2010 | 09:04 E’ l’inviato che tutti gli editori vorrebbero avere, è il signore di tutte austerità: il suo nome è Guido Foddis, sovrano assoluto degli scrocconi. Ferrarese, 35 anni, cantautore di nicchia e reporter radiofonico, 98 chili per 1,85 d’altezza, è il gigante della sana ammistrazione (e del braccino corto), un maestro che avrebbe qualcosa da insegnare persino a Tremonti. La sua presenza al Giro è un grosso avvenimento: punta a stabilire un record prestigiosissimo. L’obiettivo: seguire tre settimane di corsa spendendo al massimo 249 euro. Non al giorno: in totale. Sembra umanamente impossibile, ma è alla sua portata: l’anno scorso, al Giro d’esordio, ne ha spesi 250. Certe imprese non nascono per caso, naturalmente. Richiedono una sofisticata strategia di gara. Foddis si muove sempre all’attacco. Per l’alimentazione, l’anno scorso si ingozzava più roba possibile ai diversi buffet, curando di arraffare scorte anche per la cena. Quest’anno, nuova tattica: compare su “Facebook” come inviato del mensile “Mangiapiano”, ovviamente inesistente, e chiede di recensire la cucina degli italiani nelle diverse tappe del Giro. L’adesione è entusiastica: solo tre al momento le sedi scoperte. Inutile dire che dopo la cena chiede anche l’ospitalità notturna, perché il reportage dev’essere completo. Laddove capiti di non avere invito, scatta lo schema dell’anno passato: baratta ospitalità con un pass del Giro, opportunamente sfilato con scene patetiche e balle pietose all’organizzazione. Quanto al viaggio, si arrangia con la macchina a metano, curando di lasciarla in folle lungo le discese. Tutti con il fiato sospeso. Finora, la media è altissima: Foddis ha speso 55 euro nella prima settimana. Il ritmo è proibitivo, non sarà facile reggere così fino alla fine. Ma non parliamo di un pisquano qualunque, parliamo di un autentico fuoriclasse.
«Tappa e maglia», rubrica da Il Giornale a firma di Cristiano Gatti
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