Cunego: grazie alla squadra, altrimenti prendevo un quarto d'ora

| 10/05/2010 | 17:42
Ha tirato un sospiro di sollievo, alla fine, Damiano Cunego ed è lui stesso a spiegarne il perché: «Quella di oggi è stata una tappa davvero insidiosissima, con tante cadute, ventagli e una esagerata frenesia in gruppo. Se non avessi avuto a disposizione una grande squadra, avrei potuto prendere un quarto d'ora, invece ho accumulato solo 45 secondi di ritardo. Mi spiace molto anche per Petacchi, è stato sfortunatissimo. Speriamo che tornando in Italia le cose vadano meglio, perché questo inizio di Giro è stato veramente molto difficile per noi».
«Sapevamo sarebbe stata una tappa molto insidiosa, avevamo quindi chiesto ai ragazzi di non disunirsi e rimanere assieme in casi di difficoltà - ha spiegato il ds Fabrizio Bontempi -. Quando Cunego ha perso contatto, la squadra ha lavorato bene per riportarlo in gruppo, poi la sfortuna ha voluto che, appena siamo rientrati sulla testa della corsa, Petacchi forasse: Marzano è stato generoso a passare la sua ruota ad Alessandro, visto che con l'ammiraglia era impossibile raggiungere i corridori a causa delle strade strette. L'inseguimento è stato condotto con la massima volontà, ma i ragazzi erano già stanchi per il lavoro svolto in precedenza e davanti la Htc Columbia ha alzato l'andatura. Quando abbiamo capito che Petacchi non sarebbe più rientrato, abbiamo detto a Hondo di rimanere nel gruppo di testa e giocarsi le sue carte: Danilo ha fatto il possibile con le poche energie rimaste e ha ottenuto un buon 4° posto».
Amareggiato Petacchi: «Ieri ho sbagliato io, oggi è stata la sfortuna a mettermi fuori gioco preventivamente. Ho bucato proprio in un momento sbagliato e non c'è stato più margine di recupero. Davvero un peccato. Ora spero che migliori l'accenno di bronchite che da stamattina mi causa qualche fastidio».

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COMMENTI
domanda
10 maggio 2010 19:40 scatto
mi domando come fece a vincere il giro mi domando come fa una squadra di questa caratura a insistere a portare a spasso il sosia di un capitano ormai sono anni la lampre e' meglio che cambia leader per me damiano farebbe piu' risultati se verrebbe trattato come un semplice corridore gli auguro grandi risultati ma tali rimarranno.

cunego
10 maggio 2010 21:41 LORY
volevo ricordare che cunego a soli 28 anni... ha vinto: 1 giro D'italia, un quarto posto, un quinto posto, tre giri di LOMBARDIA, un AMSTEL, e una cinquantina di corse!! e fatto nn da poco nn e' MAI stato coinvolto in nessuna indagine di DOPING!!! ma cosa deve fare!!! andate a vedere gli ordini d'arrivo dei giri indietro!!!
ma allora finitela!! di Criticare sempre!! e' il corridore che noi tt dovremmo ammirare per nn essere mai stao minimamente coinvolto in fatti di DOPING!!
bravo Damiano!1
lory

PERPLESSO
10 maggio 2010 21:51 stargate
Questi inconvenienti -cadute, perdita dell'attimo per restare coi migliori- non sono più una novità per Cunego, purtroppo. Non si può continuare a parlare di sfortuna. Un corridore della sua esperienza non dovrebbe incapparvi con tanta frequenza. Qualcosa si è inceppato nel suo meccanismo, e non capisco perchè goda -immeritatamente, almeno per le corse a tappe- di tante attenzioni. Mi spiace, ma ormai le sue gare, salvo qualche corsa in linea, sono un vero calvario.

Giro 2004
10 maggio 2010 23:25 pickett
Cunego vinse quel Giro perchè il campo dei partecipanti era semplicemente ridicolo:non solo mancavano gli stranieri;mancavano anche quasi tutti gli italiani + forti.E ricordiamoci che nel primo arrivo in salita,a Corno alle Scale,Cunego prese la paga da un Simoni già in declino.

Ritardi
11 maggio 2010 09:24 zorro
Se controllate le trasmissioni televisive Damiamo non è mai nella posizione ideale di un leader, dorme spesso e non ha un compagno o un direttore (come aveva prima) che veda la gara al suo posto.
Purtroppo anche lui vive sugli allori di un tempo passato.

NON sono critiche gratuite, ma costruttive!!!
11 maggio 2010 09:26 The rider
A me dispiace quando Cunego delude, perchè era un grande talento italiano, ma se ora si stacca anche in pianura è impossibile non COMMENTARE...
Un corridore della sua caratura in queste ultime due tappe doveva essere in prima fila con i Liquigas e i Columbia Htc, non nelle retrovie a pascolare, è un PROFESSIONISTA non un cicloamatore....
Riguardo al Giro 2004, tanto di cappello per averlo vinto, ma...
Come scritto già da qualche altro "commentatore", oltre ad avere avversari non importanti (ma non può essere una colpa di Cunego), in particolare anche il percorso faceva RIDERE, quasi come quello dello corso anno...
Tappe di 150Km, salite importanti come il Mortirolo ad inizio tappa, ecc. ecc.
E meno male che dopo avere deluso anche alla Liegi ha detto che al Giro sarebbe stata tutta un'altra musica....

Maurizio Ponti.

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