Il Resto del Carlino. Il Giro a lezione di inglese
| 09/05/2010 | 09:29 Amsterdam. Basta un giorno a cambiare la lingua ufficiale del Giro d'Italia: in Olanda si parla inglese. Dei primi sette, sei si esprimono così. Meglio di tutti un inglese che scambia le popolatissime e piatte strade di Amsterdam per l'adorata pista, dove ha raccolto allori e ori olimpici: vedere Bradley Wiggins filare come un proiettile verso la maglia rosa è uno spettacolo. Gli serve un'esibizione perfetta per lasciarsi dietro di un amen un manipolo di avversari tosti: più degli altri, quel Cadel Evans che fin dal primo giorno non esita a mettersi avanti con il suo ruolo di favorito. Si sapeva che Wiggins era uomo da giornate così: bravo lui a confermarlo. Mai a segno in un grande giro, incassa un premio doppio: tappa e primato. 'Beautiful', esclama il suddito di Maestà nato casualmente in Belgio trent'anni fa: un po' meno stupendo per la Rai, costretta a dedicare le prima passerella a un marchio concorrente come Sky, che il vincitore porta sulla maglia. Alla strada ora il compito di stabilire il ruolo dell'inglese in questo Giro: quarto un anno fa al Tour, lo aspettano in Italia montagne un po' più severe per ripetere l'exploit. Ride Wiggins, non piange certo Evans: le sue presunte insidie le ha lasciate tutte alle spalle. Al suo bilancio manca comunque qualcosa: 'Avrei voluto la maglia rosa', ammette l'iridato. Volendo stilare un pagellino, di bocciati veri non ce ne sono: Basso e Sastre, i più lontani, in realtà ammortizzano bene un esercizio breve e intenso che non è certo nelle loro corde. Meglio di tutti si comporta l'ultimo arrivato, Nibali: fra carezze alle transenne e piccioni che gli finiscono sotto le ruote, il siculo di Toscana è il più bravo dei nostri partiti con ambizioni di classifica. Serve per il morale, il resto potrebbe venir di conseguenza, vista la stoffa del ragazzo. Detto che Pozzovivo butta via secondi preziosi rovesciandosi in curva e che Cunego corre già per uscire di classifica e puntare alle tappe, è già memorabile lo scenario di questa giornata: una grande città scesa in strada a festeggiare il ciclismo. Regalando quel gusto del grande evento che la nostra Italia metropolitana ha perso.
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