
Nicola Ruffoni, ventenne di Castenedolo e concittadino di Michele Dancelli dal quale ha ereditato il dono dello sprint e la visione della gara, dopo ben 9 podi in questo inizio di stagione, rompe finalmente il ghiaccio vincendo l’85° GP San Gottardo, la più antica corsa bresciana, dopo un furioso inseguimento per raggiungere il fuggitivo Alafaci,(Lucchini-Unidelta-Ecovallesabbia), quando mancavano soltano 2300 metri all’arrivo e dedicare la vittoria a tutto il suo meraviglioso treno e agli sponsor che con i loro sacrifici ci permettono di gareggiare ha dichiarato subito il giovane Ruffoni.
Non è il numero ma, decisamente la qualità che arricchisce una gara e questo GP San Gottardo vanta solamente 56 partenti ma molti sono corridori di sicuro avvenire come un avvenire lo avrà ancora questa gara che quest’anno è stata ridimensionata di molto per potere sostenere le spese organizzative che, come ci dice Benito Sandrini, presidente dell’US Fiessese, Società organizzatrice di questa gara che è sostenuta dall’impegno dei Soci dell’US Fiessese, un gruppo di sponsor cittadini ed un piccolo contributo comunale, assente la Provincia di Brescia che, a detta degli organizzatori, dovrebbe sostenere questa gara nata nel 1909 e che è la più antica gara ciclistica di tutta la provincia nota come la “Leonessa d’Italia”.
Mossieri della gara due ex vincitori, Battista Martinoli (1956) e Pietro Burgio (1970), i 56 concorrenti partono subito a spron battuto e dopo mezz’ora di corsa sono stati coperti 24 chilometri ad una media che sfiora i 46 kmh. sul circuito cittadino di km. 2,200.
In questo frangente, siamo al dodicesimo giro, il gruppo rallenta l’andatura e ne approfittano 13 corridori per portarsi al comando, Falco (Gerbi), Affonso (Progettociclismo), Zilioli, Orrico, Mossali e Holt (De Nardi Colpack), Bilato (Mantovani), Bernardelli (Lucchini Unidelta), Gozio e Farinotti (Gavardo Tecmor), Tonelli e Gritti (Cene Valseriana) e Bedin (Generali), un plotone che guiderà la corsa per 22 chilometri, vantaggio massimo 55”, prima del ricongiungimento generale poco dopo la prima ora di corsa volata ad oltre 45 kmh.
Poi lo speaker Piero Castellini elenca una lunga serie di tentativi sfociati durante il venticinquesimo giro in quello orchestrato dal corazziere Alafaci (Lucchini), il brasiliano Affonso (Progettociclismo), Aldegheri e Guderzo (Mantovani), Gozio (Gavardo Tecmor) e il giapponese Sho Hatsuyama (Cene Valleseriana) che pedalano in perfetta armonia con un vantaggio oscillante intorno ai 40” sul gruppo con Andrea Barbetta (Cene Valleseriana) a fare da cuscinetto per una decina di chilometri mentre tra i fuggitivi si rialza Guderzo (Mantovani) e subito dopo gli altri ad eccezione di Alafaci che non si arrende e si invola inseguito dal gruppo guidato dai corridori della De Nardi-Colpack, Mantovani e, soprattutto, il treno composto da otto corridori della Gavardo che riescono a ricucire il gruppo a soli 2 chilometri dall’arrivo ed impostare la volata che ha lanciaro Ruffoni e Palini ai primi due posti davanti ad uno sfortunato Dal Cappello che è stato costretto più volte a rincorrere il gruppo dopo due forature ed una caduta mentre ad Eugenio Alafaci l’onore delle armi per il suo agonismo per tutta la gara battuto solamente dalla superiorità degli inseguitori.
Ordine d’arrivo .
1.Nicola Ruffoni (Gavardo-Tecmor) km. 97 in 2h11’02” media kmh. 44,416;
2.Andrea Palini (Gavardo); 3.Sebastiano Dal Cappello (Generali); 4.Stefano Perego (De Nardi-Colpack); 5.Ivan Yari Zuliani (Progettociclismo-Evo); 6.Emiljano Stojku (Alb-Termopiave Mecc 2P), 7.Alex Marchesini (Mantovani Cycling Fontana); 8.Luca Bilato (Mantovani); 9.Mattia Ress (GS Termopiave Mecc 2P); 10.Daniele Aldegheri (Mantovani Cycling Fontana).
Corridori partiti 56 – Ritirati 11 – Classificati 45.
Vito Bernardi
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