Guardando in Giro. Di Rocco come Pinocchio

| 08/05/2010 | 09:12
Guardando in Giro vedi tutto rosa. Una città felice di accogliere una delle corse più importanti del mondo, seconda solo al Tour. La città delle biciclette ha voluto e per questo pagato per avere l’esclusiva partenza di uno degli eventi ciclistici più conosciuti sul globo terracqueo. C’è la nobilità del ciclismo mondiale qui ad Amsterdam, ci sono in pratica tutti ma manca lui: il presidente della federazione ciclistica italiana, Renato Di Rocco.

«Sono il presidente del ciclismo italiano, quindi vi aspetto a Cuneo», dice divertito il numero uno del pedale nostrano, impegnato a Collodi alla rassegna «Pinocchio in bicicletta». Il Giro esporta i propri contenuti all’estero tingendo di rosa le strade di una delle città più belle d’Europa e il signore del ciclismo italiano preferisce rimanere nei patrii confini.

Di Rocco è sì il numero uno del ciclismo italiano ma è anche il numero due (vicepresidente) mondiale, e anche per questo avrebbe dovuto onorare con la sua presenza la corsa del Belpaese. D’altra parte il presidente del ciclismo italiano che ignora le corse di casa nostra è lo stesso che critica l’operato dell’Uci  (il governo mondiale della bicicletta) definendo «vergognoso» il fatto che Alejandro Valverde  -l’ineffabile corridore spagnolo squalificato in Italia per due anni -, corra ancora nel mondo e vinca. Peccato che lo possa fare proprio perché c’è l’Uci che lo consente e lui, il numero due del governo mondiale, non senta il benché minimo bisogno di prendere le distanze e dare le dimissioni. Sereno, leggero e serafico, si aggira lontano dal Giro Renato Di Rocco: dice di non avere nulla contro la corsa rosa, ma ci parla da Collodi, il paese di Pinocchio.

da «Il Giornale» dell'8 maggio 2010 a firma Pier Augusto Stagi
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COMMENTI
E' troppo impegnato a dire scemenze
8 maggio 2010 12:23 jaguar
Di Rocco non può andare alla partenza del giro d'Italia perchè è impegnato a dire scemenze su Riccò....solo e sempre su Riccò.Intanto al nostro giro siamo in pochi italiani ed anche con scarse possibilità.Proprio come avviene nel resto dell'Europa vedere Francia, vedere Spagna....ma che bellezza!!

hai ragione...
8 maggio 2010 12:54 lazio
Perfettamentye d'accordo, come sempre, con Pier Augusto.

ABBIATE COMPASSIONE DI LUI, PER FAVORE !
8 maggio 2010 14:10 renzobarde
Caro Pier, non infierire, ti prego. NON NE VALE LA PENA ! Il Di Rocco è beato e felice di questo mondo del ciclismo che, solo a lui, appare dorato e splendido. Lui vive ai margini, al di fuori delle PROBLEMATICHE VERE, e non gli potete chiedre l'IMPOSSIBILE ovvero quel che non sarà mai capace di avere e di essere : sensibilità e capacità sono doti a lui sconosciute. Il Pinocchio, il burattino, inevitabilmente lo attrae irresistibilmente. Logico ed evidente il perchè. Renzo Bardelli

Dott. Bardelli
8 maggio 2010 17:44 velo
Si ricorda come seguiva il Sig. Omini da bravo cagnolino, ma la classe non è acqua!!!!

CAGNOLINO SARA' LEI, anonimo "VELO" !
8 maggio 2010 19:16 renzobarde
Omini era di ben altra levatura e dignità rispetto al Di Rcco ! Non aveva bisogno di "cagnolini" ma di persone che interloquissero. Esattamente quel che l'attuale Presidente Fci non vuole . Io purtroppo a lei , signor velo, non posso addebitare nulla perchè si nasconde dietro l'anonimato e quindi è impossibile a priori ogni confronto. Insomma, lei è davvero mascherato da cagnolino. E traendo spunto da questo esempio DICHIARO CHE D'ORA IN POI NON REPLICHERO' MAI PIU' AGLI ANONIMI. Renzo Bardelli

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