| 05/05/2005 | 00:00 Il più atteso è certamente lui: Damiano Cunego. A quattro giorni dal via della 88esima edizione del Giro d’Italia il campione di Cerro Veronese, vincitore l’anno scorso della corsa rosa, sarà la prima stella al via del crono prologo di Reggio Calabria che si terrà in orario serale sabato 7 maggio. Chiuso il 2004, l’anno della rivelazione e dell’affermazione, con successi importanti come il Lombardia e il primo posto nella classifica Uci, oltre al Giro, il veronese ha di fronte una stagione dove è atteso alla riconferma. A partire dal Giro, per poi passare al debutto nel Tour, il Piccolo Principe è atteso da grandi appuntamenti.
Ti pesa il ruolo di favorito che inevitabilmente ti porti addosso al via del Giro?
“Certamente l’attenzione nei miei riguardi l’anno scorso era minore. Avevo sì vinto qualche corsa, ma certamente non ero tra gli accreditati alla vittoria finale. Quest’anno, invece, parto come favorito e questo inevitabilmente mi dà maggiori responsabilità. Rimango comunque sereno e consapevole di avere fatto tutto il necessario per arrivare a questo appuntamento al meglio della condizione.”
Finalmente la settimana scorsa è arrivata la tanto agognata vittoria che da febbraio cercavi. Iniziava a pesarti il non avere ancora vinto nel 2005?
“La vittoria al Romandia ha un grande valore in particolare perché arriva nel momento più importante della stagione. Questo successo sta a significare che sono in piena forma. Avere vinto in montagna, il mio terreno, e contro avversari di livello, mi da la consapevolezza di avere fatto tutto bene in questo avvicinamento al Giro”.
Chi temi di più tra Basso e Simoni?
“Certamente Basso. Ivan parte per vincere e sarà un avversario ostico. Gilberto è un compagno di squadra e quindi dovremo gareggiare da alleati. Sarà poi la strada a decidere”.
Quali saranno le tappe decisive?
“Dalla tappa di Zoldo Alto, il cui arrivo mi ricorda quello di Falzes dove ripresi la maglia rosa, saranno tutte tappe impegnative. È un Giro con tanta montagna, proprio come piace a me. Certamente le tappe dolomitiche potranno essere determinanti per la classifica”.
Hai provato la bici da crono? Come ti trovi?
“Purtroppo la bici è arrivata in ritardo ed effettivamente l’ho potuta provare solo due settimane fa. Le cronometro del Giro hanno molta salita e quindi non saranno determinanti. Sarà, invece, fondamentale trovare il giusto assetto in vista del Tour”.
A dicembre avevi raccontato al Corriere del Veneto che tra i desideri del 2005 c’era la casa. Dove andrai a stabilirti, ora che è in arrivo anche Ludovica?
“Ho deciso per la tranquillità di Cerro. Non so ancora quando ci trasferiremo con Margerita. Per ora gli impegni sono tanti, ci penseremo a fine stagione”.
Chi ha scelto il nome Ludovica da dare a vostra figlia?
“Lo abbiamo scelto assieme, io e Margherita. È piaciuto subito a tutti. È un nome particolare, elegante, signorile. Mi ricorda le dame di fine ottocento”.
A quando il matrimonio?
“Per il momento non abbiamo fissato ancora una data. Con calma arriverà anche quel giorno”.
Quando è prevista la nascita di Ludovica?
“Tra luglio e agosto. Spero non durante il Tour perché quel giorno vorrò essere a fianco di Margherita”.
Tornando al ciclismo, ti piace il prologo di Reggio Calabria?
“La partenza in notturna è molto affascinante e poi la gente mi potrà vedere in prima serata. Certamente è breve e quindi limiterò i danni”.
L’appuntamento con la maglia rosa?
“A Zoldo Alto. È la prima tappa di montagna e sarebbe bello prendere la maglia qui vicino a casa”.
Alessandro Tomaselli
(da Il Corriere Veneto del 4 maggio)
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