L'editoriale di tuttoBICI. I soliti noti

| 12/04/2010 | 13:36
È avvenuto al Giro di Sardegna, si è ripetuto anche al Trofeo Laigueglia e proseguirà così per tutta la stagione, statene pur certi: la commissione medica del Coni ha mandato i suoi ispettori a fare una decina di controlli a sorpresa ai soliti noti, a quei corridori di squadre Pro Tour che sono già sotto la lente d’ingrandimento dell’Uci e della Wada. Dal quantitativo di urina e sangue prelevato è chiaro che cercassero l’EPO e il CERA: costo dell’operazione, 7 mila euro a gara. Il 95% degli atleti presi in considerazione fanno parte di top team, il 5% di squadre Professional, di formazioni Continental nessun corridore e non si capisce bene il perché. Queste squadre di terza categoria, che non rispondono al passaporto biologico e a nessun altro meccanismo di prevenzione antidoping, dovrebbero invece essere guardate con maggiore attenzione e scrupolo proprio perché non rispondono a nessun protocollo. Non c’è logica anche nella nostra Federazione che dovrebbe fare molto di più e di meglio soprattutto in campo giovanile e per questo invitare il Coni a gestire con maggiore attenzione le proprie risorse per effettuare più controlli nelle categorie minori: è da lì che bisogna incominciare per estirpare sul nascere le cattive abitudini. Come si dice: soffocare il bimbo in culla, prima che ci si affezioni e lo si incominci ad amare. Invece si preferisce continuare a controllare chi è già abbondantemente controllato e proseguire ineffabili a far finta di nulla con chi davvero non fa alcunché. A questo punto sorge spontanea la solita domanda: chi controlla i controllori? Solita è anche la risposta: nessuno. Se chiedete al Coni il perché di questa scelta, risponderà che ha avuto indicazioni precise dalla Federciclismo. Se lo chiedete alla Federciclismo, vi risponderà che è il Coni che decide cosa fare e lo fa in piena autonomia. Abbiamo capito: che qualcuno controlli “quei due”, e già che ci sono - ogni tanto - controllino anche qualche formazione Continental.

p.s. Dopo due anni di insistenze, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) ha ufficialmente riconosciuto il sistema ADAMS (Anti-Doping Administration and Management System, reperibilità degli atleti) e da oggi tutti i corridori chiamati a compilare l’Adams non sono più tenuti a mandare separatamente al Coni - via fax o via email - il modulo di reperibilità debitamente compilato. Varrà solo e soltanto quello voluto dalla Wada e adottato dall’Uci. Un piccolo passo verso l’uniformità dei regolamenti.

BANI NON LAGNARTI. Nessuno sconto, nessuna riduzione di pena. Neppure un piccolo riconoscimento della buona volontà e della collaborazione nelle indagini doping. Il Tribunale Nazionale Antidoping del Coni ha respinto l'istanza di sospensione fatta da Eugenio Bani, il corridore junior trovato positivo alla gonadotropina corionica (un ormone che stimola la produzione di testosterone, l’ormone della forza) ai campionati italiani di categoria nel giugno scorso. Il giovane atleta, dunque, dovrà scontare per intero i 21 mesi inflittigli nel primo giudizio. Molte le polemiche, soprattutto da parte dell’entourage del ragazzo, che si è detto scandalizzato. Schieratissimi dalla parte di Bani, patron Ivano Fanini e anche il collega di Repubblica Eugenio Capodacqua. Opinioni. La mia è semplice semplice. Il ragazzo ha sbagliato ed è giusto che paghi. E se è vero che si è realmente pentito, accetti serenamente qualsiasi responso. Il pentimento di convenienza non mi piace neanche un po’. Ma poi siamo davvero sicuri che due anni di squalifica siano tanti per un ragazzo di 19 anni? Se fosse per me istituirei una gradualità delle pene in base all’età del corridore. Più sei giovane, più stai fermo. Quindi, caro Bani, dai retta a me, ti è andata bene. E se sei davvero pentito di quanto hai fatto, fai in modo che noi lo si possa credere fino in fondo. Come? Magari cominciando a non lagnarti più.

COME DARGLI TORTO? Tappa di Rossano Veneto, anno del Signore 2005, i carabinieri dei Nas sequestrano alla Lotto di Robbie McEwen l’Antitrainer, strumento che simula l’allenamento in quota, vietato in Italia, perfettamente regolare però per Uci e Wada. Tappa al Monte Bondone, il Giro d’Italia edizione 2006, viene “disturbato” dallo scandalo Operacion Puerto che scoppia in Spagna. Arrestato il team manager della Liberty Seguros Manolo Saiz, molte voci e tante preoccupazioni cominciano a serpeggiare anche in seno alla carovana rosa. Anno 2007, il Giro incomincia in pieno scandalo Operacion Puerto e con la confessione del 7 di maggio di Ivan Basso. Durante la corsa rosa arrivano anche le ammissioni di colpa di Erik Zabel e Bjarne Riis. Viene riaperta l’inchiesta Oil for Drug (quella del dottor Santuccione): tra i sospettati Danilo Di Luca ed Eddy Mazzoleni. Finito il Giro, vengono trovati positivi Petacchi, Piepoli e Mayo. Per non farci mancare nulla, c’è anche la pipì degli angeli a tenere banco: esami troppo puliti che destano sospetto. Nel mirino Di Luca, Mazzoleni, Riccò e Simoni. Giro del 2008, poco dopo la corsa rosa, vengono trovati positivi al Cera Riccò (al Tour) e Sella (controllo a sorpresa fuori competizione), due dei grandi protagonisti della corsa rosa appena terminata: secondo il modenese, maglia verde il vicentino. Giro 2009, passano poche settimane e Di Luca viene trovato positivo al Cera. Aveva chiuso la corsa rosa al secondo posto. Ce n’è abbastanza per non scandalizzarsi di fronte alle parole pronunciate qualche giorno fa in una convention da Angelo Zomegnan, gran patron della corsa rosa dal 2005. «Al Giro 2010 ci saranno corridori in quarantena. In passato abbiamo concesso fiducia ad atleti che il tempo ci ha detto non essersi ravveduti. Questo ci insegna che chi viene al Giro deve superare un ragionevole periodo di tempo». Dopo tutto quello che è successo in questi ultimi cinque anni, come dargli torto?

Pier Augusto Stagi
editorale da tuttoBICI di Aprile, in edicola
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COMMENTI
signor stagi
12 aprile 2010 15:40 overend
molto bello come al solito il suo editoriale, complimenti! unico appunto (personale,sia chiaro) non condivido la squalifica in base all'età.. Per il resto sono d'accordissimo con lei in merito a Bani, che spero di NON rivedere sui campi di gara.

complimenti
12 aprile 2010 16:09 ciba
Direttore, sei un saggio ed un grande, complimenti

L' Editoriale
12 aprile 2010 16:23 castellano
Egregio Direttore, come sempre limpido nel commento. Qualche considerazione :
Controlli CONI - Dopo i fatti del 2001 e 2002 RCS Sport mise a disposizione della FCI 100 milioni di lire e il Camper dell' antidoping per i controlli nelle categorie inferiori. Dopo due o tre controlli nessuno richiese più il camper e non si seppe più nulla.

Doping al Giro . Bene le intenzioni !!! Ma il calcio con tutti i suoi difetti lasciò a casa Maradona e non lo invitò alla cerimonia del sorteggio perchè squalificato. Di Luca invece nel mentre scontava la squalifica per le frequentazioni con Santuccione, era sul palco della presentazione del Giro. Ci furono promesse di essere severi nei controlli e giustamente Savoldelli, come al solito onesto , disse che ogni anno sentiva le stesse promesse .
Speriamo bene
Castellano

12 aprile 2010 18:49 ciceinge
Bene la prima parte ma male la seconda.Intanto trovo inaccettabile confrontare la positività di Petacchi con gli altri, poi la vicenda di Di luca mi sembra che debba ancora essere chiarita. Comunque chi ha scontato la sua pena penso debba avere gli stessi diritti degli altri. Trovo quindi stucchevole l'ipocrisia
di Zomegnan che si erge a signorotto feudale da quattro soldi pensando di poter decidere della vita e della morte dei suoi sudditi. Infine non credo che Vinokurov che prenderà il via al giro habbia più meriti di Riccò

12 aprile 2010 20:11 harlock
Complimenti per tutto quelloche scrive , ma su Bani credo prprio che Fanini e Capodacqua abbiano ragione a sostenerlo. Ok a sbsgliato anche lui e la famiglia ma 2 anni per un quasi minorenne , e la squadra con i suoi dirigenti sta' correndoe vincendo questo é piu' grave. E lei non si é mai espresso su quei fatti scritti dalla gazzetta dello sport con le dichiarazioni di Viciani che confermava di fare le iniezioni.

QUARANTENA: PERCHE', DI GRAZIA?
12 aprile 2010 20:14 stargate
Non comprendo il riferimento alla quarantena fatto da Zomegnan che, evidentemente, crede di potersi arrogare il diritto di emettere un'altra personalissima sentenza dopo quelle degli organismi sportivi preposti. Perchè -ciò vale anche per Lei, Direttore, oltre che per i lettori che plaudono a certi annunci- non passa il semplicissimo, direi banalissimo concetto che chi ha scontato la squalifica ha già sopportato la propria quarantena, nella misura ritenuta congrua dalle autorità sportive? Non comprendo proprio la pretesa di avere il potere di comminare pene aggiuntive.

12 aprile 2010 23:12 fabrizio
Caro Sig. Stagi , come darLe torto , Capodacqua , Fanini, Bardelli e altri .......quei sobillatori , questi eretici , questi squallidi personaggi che si sono schierati dalla parte di Bani , queste persone che vogliono il male del ciclismo alleandosi con il demone Bani , questo ragazzo di malaffare a cui anche il TNA ha riconosciuto solo la negligenza e
l'assunzione non consapevole ; anche il TNA però ......poteva evitare di scrivere queste cose nella motivazione .. E la società di appartenenza !!! questa povera , umiliata , colpevolizzata squadra ...............NOOOO ma stiamo scherzando !!! quali colpe ha ; salviamola , tuteliamola, non deve estinguersi , sarebbe un pericolossissimo precedente e poi... meglio incastrare un povero cristo che una società importante. Egr. Sig. Stagi , ci si pente di qualcosa che abbiamo commesso e non di qualcosa che abbiamo subito . Mio figlio ed io siamo solamente pentiti della nostra enorme ingenuità ma non ci lagnamo assolutamente. Mio figlio sconterà i suoi 21 mesi per negligenza alla pari con chi ammette di essersi dopato, alla pari con chi ha assunto epo,cera e quant'altro e magari anche la smerciava ,alla pari con chi guadagna centinaia di migliaia di euro ; ma se Lei spera di non sentire più la nostra voce , se spera che ci nascondiamo , se spera di non vederci più perchè questo è utile a quel sistema che Lei dice di combattere , si sbaglia . Mio figlio ha sbagliato , sta pagando . Io ho sbagliato , anch'io sto pagando . ma se non pagherà anche chi ha favorito tutto questo sarà tutto inutile. con ossequio Fabrizio Bani

Fabrizio Bani ha pienamente ragione
13 aprile 2010 17:22 ruben
Egr. dr. Stagi,
non può fare due pesi e due misure tra il ragazzo e la sua ex squadra. Colpevole è il ragazzo (di negligenza) ma colpevolissima è la sua squadra su cui pare ci fosse un doping organizzato e sistematico, da quanto si è letto sulle dichiarazioni del ragazzo. Ed allora, come dice il padre di Eugenio, puniamo il ragazzo ma puniamo anche la squadra. Di quella non fa menzione, come se non avesse responsabilità. Questo è un grave errore che non deve commettere, dr. Stagi, lei che fa il proprio lavoro in modo corretto, accusando chi merita di essere colpito quando sbaglia in ambito doping. Faccia altrettanto in questo caso e rettifichi parte delle sue dichiarazioni perchè l'Ambra Cavallini Vangi non può passarla liscia e poi è assurdo che la pena deve essere tanto più pesante quanto più giovani sono i corridori scoperti dopati. Quindi secondo lei uno juniores minorenne dovrebbe essere squalificato a vita e magari un volpone professionista solo due anni? Mi sembra il mondo alla rovescia.

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