McQuaid tuona: meno potere agli organizzatori dei grandi giri

| 29/03/2010 | 09:37
Nuove nubi fosche all’orizzonte del ciclismo. Ad evocarle, le parole del presidente dell’Uci, Pat McQuaid, sul tema “partecipazione ai grandi giri”.
Durante una conferenza stampa svoltasi a Copenaghen, infatti, McQuaid ha denunciato una “situazione assolutamente ridicola”. Per il presidente dell’Uci, gli organizzatori dei grandi giri non rispettano le società e gli sponsor ritardando in maniera inaccettabile la designazione delle squadre invitate alle loro corse: «Ci sono sponsor che investono fino a 15 milioni di euro e non è corretto che debbano attendere sei settimane prima dell’evento per sapere se potranno partecipare».
Pat McQuaid vuole riprendere in mano le redini di queste scelte: «Quello attuale è un sistema medievale, che non ha nulla di moderno. Bisogna che gli organizzatori accettino il fatto che il ciclismo è cambiato. Loro vogliono sempre scegliere, vogliono che le squade si prostrino in ginocchio davanti a loro. Entro fine aprile o l’inizio di maggio, l’Uci deciderà  il nuovo sistema di qualificazione ai grandi giri. Ne abbiamo parlato con gli organizzatori e con le squadre, ora tocca a noi il compito di decidere».

Piccole osservazioni alle parole di McQuaid: il riferimento delle “sei settimane prima” è chiaramente rivolto al Giro d’Italia, ma non risulta che siano state escluse formazioni dal budget di quindici milioni di euro o che pure siano state messe in discussione, anche perché la Sky - solo per fare un esempio - ha annunciato a gennaio che Wiggins avrebbe fatto il Giro in preparazione del Tour e che Cioni sarebbe stato l’uomo di classifica. Se questo vuol dire avere dei dubbi...
Seconda osservazione: il Tour annuncerà le squadre probabilmente questa settimana, a più di tre mesi dalla partenza di Rotterdam.
Terza osservazione: il fatto che che alcune squadre di nome rischino di restare fuori dal Tour è dovuto anche al clamoroso fallimento del progetto ProTour, disconosciuto dagli stessi team manager che preferiscono allestire formazioni Professional di alto livello (Cervelo e BMC su tutte) piuttosto che aderire ad un progetto che dalla sua nascita ha comportato più obbblighi che certezze.
Infine una speranza: speriamo che la nuova iniziativa dell’Uci sia davvero frutto di un confronto e di una unità di intenti, altrimenti si rischia un nuovo braccio di ferro tra la stessa Uci e gli organizzatori. E in quel caso, evitare il tracollo sarà difficilissimo.
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COMMENTI
...
29 marzo 2010 12:46 DarkSide
... e lasciamoli tracollare... questa gente non merita nulla...
Sarebbe ora di organizzare il Nuovo Giro D'Italia, etc.. nuove gare, nuove regole attorno ai corridori... chi lo dice che tutto deve rimanere in mano a 'sti mafiosi?

UCI? NO GRAZIE.
29 marzo 2010 13:31 simo
L'Uci doveva essere sciolta nel 1998 quando,in piena bufera Tour,il boss olandese prendeva il sole a Cuba.
E' un'organizzazione che non ha più senso,autoreferenziale:il ciclismo dev'essere degli organizzatori e degli atleti.
Se muoiono i verbruggeniani questo sport rinascerà...

l'UCI ma cosa dicono
29 marzo 2010 19:30 rondine
L'UCI a stravolto il ciclismo , da quando hanno avuto potere tutto è andato in rovina, il Pro-Tour un fallimento, le gare saltano, gli sponsor non ci sono, non è possibile nel ciclismo un tale movimento, oppure dovrebbe essere ristretto , perchè team che veramente fanno la differenza e potrebbero avere le agevolazioni e i meriti di considerazione PRO-Tour non sono più di 10 ma mi sono tenuta alta, tutto il resto solo per interessi dell'UCI , ci sono squadre che sono molto inferiori sia come atleti che immagine e gestione di molte Professional, allora caro Pat McQuaid, cerca di lavorare per il bene del ciclismo e non solo per cercare le molte spese inutile che il volano UCI a messo in piedi, centinaia di stipendiati e non diciamo oltre.

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