Bani, ecco le motivazioni della sentenza del TNA

| 24/03/2010 | 17:14
Riceviamo e pubblichiamo:
Sono Fabrizio Bani e vi chiedo la cortesia di voler pubblicare la motivazione della decisione del TNA in merito al mancato accoglimento della richiesta di sospensione della squalifica di mio figlio Eugenio.  
Lascio agli spettabili lettori ogni eventuale commento in merito limitandomi a fare due considerazioni:
1) Sono estremamente soddisfatto che il TNA abbia riconosciuto che Eugenio ha assunto INCOSAPEVOLMENTE la sostanza (e quindi riconosce che qualcuno ha somministrato la stessa a sua completa insaputa), e che ha apprezzato e tutt'ora apprezza la fattiva collaborazione, ma ritengo, allora, che una squalifica di 21 mesi per negligenza sia veramente eccesiva (se non avessero riconosciuto, questi fatti quanto gli avrebbe inflitto?).
2)  E' mai possibile che a distanza di più di sei mesi dalla prima deposizione alla procura sportiva, la stessa debba ancora valutare se le iniezioni endovenose praticate a tutti gli atleti della società, rientrino "concettualmente e temporalmente" nell'ambito delle infusioni endovenose proibite? Mi sembra che, secondo la lista dei metodi proibiti in vigore dal 1° gennaio 2009 , le endovenose siano ampiamente vietate.

Fabrizio Bani

Motivi della decisione
Il Collegio non ritiene di poter accogliere, allo stato degli atti, la richiesta di sospensione della squalifica presentata da Eugenio Bani ai sensi dell’art. 10.5.3 del Codice WADA.
Questo Tribunale, pur ritenendo molto probabile che l’atleta non abbia assunto consapevolmente la sostanza vietata rinvenuta nei suoi liquidi organici, lo ha guidicato, nella decisione in data 17-12-2009, colpevole di evidente negligenza perchè, pur nutrendo sospetti sulla liceità delle sostanze che i responsabili della Società gli somministravano, non si era mai preoccupato di accertare la natura di tali sostanze, assumendole passivamente.
Tuttavia il TNA ha apprezzato, e tutt’ora apprezza, il comportamento procedimentale dell’atleta e riconosce che egli ha rivelato tutti i fatti di cui era a conoscenza. Proprio per questo motivo il TNA ha ritenuto nella citata decisione di ravvisare la fattispecie della fattiva collaborazione prevista dal codice WADA e di concedere all’incolpato una diminuzione della sanzione edittale. Successivamente alla decisione di questo TNA non sono emersi fatti nuovi, nè in sede di giurisdizione sportiva nè in sede giudiziaria penale, tali da giustificare un mutamento della valutazione già espressa e la concessione dell’ulteriore beneficio della sospensione della squalifica, in aggiunta a quello già concesso.
Qualora dallo sviluppo delle indagini tutt’ora in corso in sede sportiva e in sede giudiziaria penale emergessero elementi nuovi, scaturenti dalle dichiarazioni di Eugenio Bani, idonei a dare impulso alla lotta antidoping e ad incriminare altre persone, l’atleta potrà presentare nuova istanza di sospensione della squalifica ai sensi dell’art. 10.5.3 del codice WADA.
E’ doveroso per altro aggiungere che la lista dei metodi proibiti allegata al codice WADA e in vigore dal 1 gennaio 2008 proibiva le “infusioni endovenose” richiedendo nei casi di assoluta necessità per esigenze di carattere medico una esenzione terapeutica retroattiva.
La lista dei metodi proibiti in vigore dal 1 gennaio 2009 ribadiva la proibizione delle infusioni endovenose “tranne che nell’ambito della gestione di trattamenti chirurgici, di emergenze mediche o di specifiche indagini cliniche”.
La Procura Anti-Doping, cui la presente decisione va comunicata, valuterà se le iniezioni endovenose praticate a tutti i corridori della Società Team Ambra Cavallini Vangi, cui Eugenio Bani apparteneva, rientrino concettualmente e temporalmente nell’ambito delle infusioni endovenose proibite dall’art. 2.2 del Codice WADA e punite dall’art. 10.2.
Copia della presente decisione e delle decisione del TNA emessa in data 17-12-2009 va comunicata per ragione di leale collaborazione anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze per quanto di sua competenza.
P.Q.M.
Il Tribunale Nazionale Anti-Doping nel procedimento relativo all’istanza di sospensione della squalifica presentata dall’atleta Eugenio Bani, rilevato che, con decisione del TNA emessa in data 17-12-2009 è già stato riconosciuto all’atleta il beneficio della collaborazione fattiva con riduzione del periodo di squalifica per mesi tre, ritenuto che non sono emersi fatti nuovi, sia in sede sportiva che in sede giudiziaria, che giustifichino una sospensione della squalifica in aggiunta alla diminuzione della sanzione già concessa, rigetta, allo stato, l’istanza predetta, fermo restando il diritto dell’atleta di riproporla qualora emergano fatti nuovi.
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COMMENTI
24 marzo 2010 18:59 pietrogiuliani
E' proprio brutto che le istituzioni sportive si siano comportate così con Bani perchè dalle stesse motivazioni qui indicate si capisce che lui non è totalmente responsabile.
Allora a Sella cosa gli andava fatto che ne ha combinate di tutti i colori e soprattutto ha un età più matura e corre tra i prof? Eppure gli hanno ridotto la squalifica di un anno nonostante appartenesse ad una squadra dove già tanti corridori erano stati trovati positivi. Credo e spero comunque che dopo che la procura di Firenze avrà fatto il suo lavoro, e Bani come si legge ha di nuovo la possibilità di chiedere la riduzione di squalifica, sicuramente lo vedremo correre con Fanini come mi sono sempre prodigato fin dal primo commento

Qui non ci sono regole
24 marzo 2010 19:06 gemellina
Non esistono più regole, ma solo controversie, amicizie trasversali, ripicche come i bambini, qualcuno che è al comando che giostra tutto a piacimento e convenienza, vergognoso...............povero ciclismo.

24 marzo 2010 19:24 ruben
Famiglia Bani, non disperate! io sono ottimista perchè Eugenio è nel giusto e quindi se c'è davvero giustizia (in cui bisogna credere) il ragazzo avrà un'altra riduzione di pena. Se lui ha collaborato fattivamente, come senz'altro ha fatto, con gli inquirenti, vedrete che i veri colpevoli verranno puniti ed Eugenio tornerà a correre presto. La procura della Repubblica fa le cose serie e non guarderà in faccia a nessuno percui sono daccordo con il blogger Pietro Giuliani per cui Eugenio tornerà alle gare in maglia Amore e Vita

Ingiustizia è fatta!
24 marzo 2010 19:55 serbis69
Non è una sentenza giusta nei confronti di un minorenne ed è assurdo che per ora i dirigenti la passino liscia. La sua ex squadra sta continuando a correre come niente fosse e sarà sempre la più forte come per il passato.
Forza Bani, e forza Fanini, tenete duro perchè vincerete. Siamo un gruppo di amici tutti con voi

24 marzo 2010 22:42 piuomeno
E così il Bani la vittima! Lui non sapeva niente, la famiglia pure come anche il seguito domenicale...tutto normale. Endovenose, fialette anonime mantenute in frigo al posto dell'insalata, luciferi di professione ragionieri ma per hobby infermieri insomma, tutto normale, nulla di che sospettare e denunciare. Almeno finchè non si cade nella rete. E allora, con un coraggio da leone si svuota il sacco. Tutti delinquenti e bari tranne voi che siete solo "ingenui". E allora sì, un bel contratto da prof. è un premio meritato( a proposito mi garberebbe sapere come la pensano quelle centinaia di ragazzi che cercano di guadagnarselo ONESTAMENTE). Giustamente voi a "testa alta", fieri della deposizione spontanea e sicuramente sincera nonchè del contratto nuovo di zecca. La domenica, in mezzo alla gente del ciclismo che avete tanto umiliato con questo inutile caso di doping, ma a "testa alta"!.
Io penso che abbiate sbagliato TUTTO. Avete perso la dimensione di ciò che Eugenio stava facendo, cioè uno sport a livello giovanile, poco più di un gioco. Ne avete voluto fare un "campione" a tutti i costi perché questo vi riempiva d'orgoglio. Inebriati dalla gloria, avete chiuso la porta al buonsenso.
Il popolo del ciclismo non può stare dalla parte di Eugenio. Ci sono troppi ragazzi che meritano la nostra ammirazione, e quel contratto devono sudarselo.
Maurizio

Colpevole
24 marzo 2010 22:43 LorenzoFiuzzi
Vai a lavorare.

allora
24 marzo 2010 23:19 ev
Sig. Bani; Eugenio deve pagare perchè ha sbagliato, finita la squalifica può tornare a correre, come genitori avete chiuso gli occhi e quindi un pò di responsabilità anche alla famiglia, agganciarsi a Fanini un errore tremendo per trovare ancora delle scorciatoie d'altronde Fanini (come tanti altri) lo sà che non è affiliato in Italia per pter fare cose "legalmente illecite".
Detto ciò, è chiaro che le cose testimoniate da Eugenio fanno tremendamente pensare ed è chiarissimo che la società per cui era tesserato ha gravissime responsabilità.
Sono al fianco di Eugenio, perchè quei dirigenti debbono essere cacciati, ma per favore mollate Fanini.

molto probabilmente (e non inconsapevolmente)
24 marzo 2010 23:29 luca65
....suvvia cerchiamo di esser realisti...il sig Bani ci dice quanto guadagnava il suo figliolo?ci dice perchè nessuno della famiglia ha denunciato prima....conoscono le regole wada(dicono che abbia esenzioni terapeutiche)ed ora si attaccano ad un molto probabilmente?ma fateci il piacere....

famiglia bani
25 marzo 2010 08:11 overend
siete ridicoli.

x piuomeno
25 marzo 2010 09:02 ciba
concordo PIENAMENTE con te Maurizio!

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