Accpi, i "neo" a lezione di professionismo

| 06/02/2010 | 09:10
Alla vigilia del Gp Costa degli etruschi di oggi, l’Accpi ha incontrato i giovani neoprofessionisti in un meeting molto utile per far loro capire meglio il grande mondo nel quale si trovano ora a pedalare. Una sorta di «istruzioni per l’uso» snocciolate direttamente dall’avvocato Federico Scaglia dell’Accpi, dal segretario del Ccp Stefano Piccolo, da Gianni Bugno, Paolo Bettini e Davide Cassani. Un incontro utile organizzato per la prima volta al quale hanno partecipato il più esperto Noè, poi Bernucci, Mori, Frapporti, Ratti, Garofalo, Signego, Magazzini, Rabbottini ma soprattutto i neo professionisti Giorgio e GianLuca Brambilla, Modolo, Baggio, Malori, Balloni, Ulissi, Contoli, Pirazzi, Borchi, Girardi e Ratto.
«Essere un neoprof non significa soltanto andare in bici e pedalare - ha esordito Scaglia - se conoscete le norme, i regolamenti, gli aspetti assicurativi, previdenziali e contrattuali, avrete più potere per combattere i soprusi e migliorare l’ambiente».
E via ai consigli dei big con un Cassani che li ha messi in guardia sui giornalisti ed un Bettini  che, rincarando la dose, ha consigliato loro public relation interne.
«Il professionismo è la realizzazione del vostro sogno ma non è un punto d’arrivo, è un punto dal quale ripartire - ha detto loro Cassani - pedalate e quando non siete in bici impiegate bene il vostro tempo per imparare cose importanti perché l’ignoranza si paga. Attenti anche a relazionarvi con i giornalisti, siate sempre voi stessi e non abbiate paura a portare avanti le vostre tesi. Il ciclismo è nato nel 1870 ed ora siete voi il nostro futuro, siete voi che ne farete parlarne bene o male e siete voi che avete l’Accpi per essere ancora più forti e far sentire la vostra voce. Il ciclismo è uno sport popolarissimo ma molto debole, soprattutto ora, e noi siamo nelle vostre mani perché se qualcuno diventerà un campione aiuterà la popolarità del movimento ma se qualcun altro commetterà errori, si ripercuoteranno su tutto il nostro mondo. Siate anche scaltri a capire chi è l’amico vero e chi vi sta vicino per interesse. Non solo tra i giornalisti».
«Confrontatevi molto in gruppo, aumentate i rapporti interpersonali anche se siete di squadre diverse perché il confronto non vi limita i movimenti ed anzi, li favorisce ulteriormente - è il pensiero di Bettini - se sarete stati bravi a conoscervi ed aprirvi in un gruppo, il più delle volte sarà il gruppo stesso che non vi correrà contro perché vi conosce: siate amici del gruppo perché viene a vostro favore. Mi sono reso conto che negli ultimi anni il plotone è stato molto silenzioso, chiuso e non è un bene. E la sera, quando si è tutti assieme fermatevi a parlare invece di chiudervi in stanza magari a giocare o chattare, costruitevi i rapporti e relazionatevi. In tante mie vittorie hanno contato molto le amicizie. In ultimo, quando c’è da fare scudo per tutelarsi o far capire le esigenze allora occorre essere un gruppo e credere nell’associazioni e nell‘Accpi. Per voi e per il vostro futuro».
Si è poi aperto il dibattito quando Piccolo ha affrontato l’argomento della suddivisione delle squadre in continental, professional e pro tour analizzando i diritti e i doveri di ogni formazione, dell’obbligo del passaporto biologico solo per alcune tipologie, il troppo libero accesso alle corse delle continental da parte degli organizzatori ed i pareri sulla giusta esistenza o meno delle continental, per Bugno definite come un limbo tra i professionisti veri ed i dilettanti.
Con Scaglia si è poi passati a parlare del passaporto biologico e del Whereabout del sistema Adams tra obblighi e facoltà del corridore e degli ispettori destando molti interventi da parte dei giovani professionisti. Concludendo parlando dei premi, della previdenza sociale e assicurativa, Scaglia ha invitato i ragazzi a partecipare all’assemblea dell’Accpi il 19 febbraio a Laigueglia ma soprattutto li ha esortati a scrivere all’Accpi per segnalare situazioni, porre domande e suggerire proposte, il tutto sempre con il pungente commento del mitico “brontolo” Noè...

Laura Guerra
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