| 29/11/2009 | 09:27 La storia si ripete…l a borraccia di Coppi e Bartali venerdì sera si è trovata ancora una volta tra le loro mani, quelle dei figli però…. Grande festa a Rovigo del Panathlon Club che quest’anno compie 50 anni, capitanato dal presidente Bruno Piva e per l’occasione, oltre al Presidente del Panathlon International Dott. Enrico Prandi ha voluto come invitati d’onore Andrea Bartali e Faustino Coppi. «Non è facile rimanere attuali in tanti anni di storia ma Coppi e Bartali ci sono riusciti - ha commentato Prandi - noi del Panathlon perseguiamo come obiettivo di vedere lo sport come strumento educativo importante e la personificazione di questo sta proprio in questi due uomini e atleti». «Avere qui in Comune Andrea e Faustino è un’occasione preziosa per dire grazie ai figli di coloro che nella loro lotta e nel loro dualismo hanno però saputo unire l’Italia - sono le parole del Sindaco di Rovigo Fausto Merchiorri - sono esempi di grande valore, uomini dalla personalità forte che hanno fatto l’Italia in un periodo storico particolarissimo». Ecco dunque che Andrea Bartali ha ricordato la vittoria al Tour del 1948 dopo una telefonata di DeGasperi che gli chiedeva di vincere la maglia gialla per distogliere l’attenzione della gente dall’attentato a Togliatti, situazione storica che rasentava la guerra civile, ha ricordato l’impegno di suo padre per salvare vite durante il fascismo e i lunghi viaggi pericolosi che faceva come “postino di pace”. Con Coppi si è invece ricordato le grandi imprese della Firenze - Modena e della Cuneo - Pinerolo ma si è anche ben delineata la figura umana dei due campioni mediante piccole chicche: Coppi che insegna ad andare in bici a Faustino e Bartali che invece fa desistere Andrea dal perseguire sulle 2 ruote, da Gino che diventa una figura particolare ed affettuosa agli occhi di Faustino e la storia che continua..prima Gino e Fausto, avversari in bici e amici giù di sella e i due figli, Andrea e Faustino che dopo tanti anni si conoscono propriosull’Abetone durante un Giro d’Italia e da lì portano avanti il ricordo dei loro padri. E poi quella borraccia, simbolo di lealtà, stima e rispetto che venerdì sera si è trovata nuovamente tra le mani di Coppi e Bartali, una borraccia molto cara al gruppo del Panathlon e che ricorda l’arrivo del Giro nel 2001 a Rovigo, 50o anniversario della terribile alluvione del Polesine e che ha stretto ancor di più il legame tra i due figli dei campioni ed il Panathlon. Una borraccia ancora una volta al centro della scena, con Bartali sulla sinistra e Coppi sulla destra. Non i padri. Ma i figli, per tenere sempre più vivi i valori più alti dello sport. Ed anche questa volta, soltanto i presenti sono testimoni di chi ha passato la borraccia all’alto, tutto questo peraltro alla vigilia nel 2010 dei 50 anni dalla scomparsa di Coppi e a 10 da quella di Bartali Una serata frizzante che avuto inizio al municipio di Rovigo con la presenza anche di Silvio Martinello ed è continuata con la conviviale svoltasi al Borgo La Romanina di San Cassiano alla presenza del neo professionista Marcello Pavarin, dei panatleti, dei presidenti di società, istituzioni politiche e sportive.
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