L'Editoriale di tuttoBICI: i medici tornino a fare squadra

| 10/11/2009 | 10:55
FATE QUALCOSA. Del caso Cannavaro-Juventus si è disquisito non molto, ma abbastanza. Del capo della Procura Antidoping del Coni, Ettore Torri, precipitatosi a Torino al capezzale della vecchia Signora per capire cosa fosse successo ne ha parlato molto chiaramente un collega su tutti, Eugenio Capodacqua, che solitamente non le manda a dire al mondo del ciclismo e questa volta - tutti noi lo ringraziamo - non ha risparmiato nemmeno il mondo del calcio e gli inquilini del Coni. Un solo appunto, non a Capodacqua e tantomeno a Torri o agli inquilini del Coni, bensì al sindacato dei corridori: cosa deve succedere ancora per far sentire la propria voce?
Bastavano due righe, educate ma ferme, per ribadire che il martoriato mondo del ciclismo - con tutte le sue colpe - a certe regole si attiene e il mondo del calcio no. È un sindacato e come tale dovrebbe comportarsi. Ah già, forse il mondo del calcio e soprattutto il Coni non l’avrebbero presa molto bene. Basta saperlo: l’ACCPI non è più il sindacato dei corridori ciclisti professionisti, è molto più semplicemente un organismo inutile che ha bisogno di un presidente, di un paio di vice, di cinque consiglieri, qualche probiviro e alcuni segretari. D’altra parte basta dare un’occhiata al sito www.accpi.it: l’ultima news è datata 21 settembre, Progetto Abruzziamo. Dopo il terremoto, per loro, non è più successo nulla.

NON CREDO PIU’ A BABBO NATALE. Ufficial­mente è sul mercato da marzo di quest’anno, molto probabilmente è in gruppo da molto prima. È un nuovo prodotto, il Retacril: è usato per stimolare la produzione dei globuli rossi. È un evoluzione dell’Epo e da quanto ci è dato sapere, non è rintracciabile: nelle urine, perché su internet è rintracciabilissima. Perché dico questo? Perché è largamente in uso in gruppo, alla faccia di chi dice che il ciclismo sta cambiando. A Babbo Natale e a Gesù bambino noncredo più da tempo, al ciclismo che sta cambiando anche.

I MEDICI TORNINO A FARE SQUADRA. Lo si dice, ma spesso nessuno lo fa. In uno stato di emergenza occorre fare squadra: il ciclismo non è capace. Siamo al tutti contro tutti, ogni giorno e in ogni momento. Corridori contro corridori, squadre contro squadre, federazioni contro organizzatori, meccanici e massaggiatori, pronti a denigrare il vicino. Segnali preoccupanti arrivano anche dal mondo della scienza, quello dei medici sportivi, messi in pratica all’angolo dalla Commissione Tutela Salute della Federciclismo. I primi sospetti di movimenti che nulla hanno a che vedere con l’etica ma molto più semplicemente con la politica, sono arrivati in occasione della presentazione del progetto “GiroBio”, il giro dei dilettanti. Nella sostanza il dottor Luigi Simonetto, referente medico per la Federciclismo, disse: “I medici sociali stiano alla larga, ai corridori e alle loro squadre ci penserà il nostro staff”. Un segnale forte e deciso, che non poteva passare sotto traccia e che ha prodotto i suoi effetti: uno stato di malessere generale. In pratica Simonetto, a capo della CTS, la Commissione Tutela Salute della Federciclismo (il paradosso: come funzione primaria questa commissione ha proprio quella di regolamentare e gestire l’attività dei medici sociali), ha voluto dare un segnale forte e chiaro: adesso si fa come dico io. Il problema è che non si capisce cosa voglia fare, mentre si intuisce chiaramente dove va (nei Ministeri) e dove voglia andare a parare: centralizzare tutto attorno alla propria figura. Senza per altro fare quello a cui è deputato: sollecitare i controlli del Coni, soprattutto nelle categorie minori. Mi si dirà: i controlli ci sono. Mi si conceda il diritto di dissentire. Tra i dilettanti e ancor peggio tra gli juniores si fa poco più di nulla. Mancano i fondi? Che si adoperi Simonetto, per trovarli.
Brutta situazione, piena di rancori, pasticci, errori ed omissioni. Qualche esempio? Piuttosto illuminante è il caso di un ragazzino juniores (A.Z.) fermato questa estate per valori sanguigni fuori dalla norma e in un secondo tempo riabilitato a suon di certificati. In questa circostanza l’errore lo commettono in pratica un po’ tutti: sia il medico di società  - tenuto a sollevare il problema non ad agosto, come ha fatto, ma a inizio stagione -, e in qualche modo anche la stessa CTS, che avrebbe dovuto supervisionare, visto che gestisce direttamente l’ALPI, il software della FCI nel quale i medici sociali di squadre juniores, under 23 ed élite sono tenuti a riportare periodicamente tutti gli esami. Il CTS avrebbe potuto se non proprio dovuto, notare in tempo le anomalie che questo ragazzo presentava e chiedere immediatamente lumi, prima che questi restasse vittima di una vicenda poco edificante. Ancor meno edificante è l’apprendere che questo ragazzino fosse seguito da un medico a dir poco chiacchierato, ma ancor più imbarazzante è scoprire che il suddetto medico - radiato dall’albo dei medici sportivi e non presente tra gli iscritti di alcuna associazione di medici del ciclismo -, risplendeva fino a qualche settimana fa proprio nella pagina web della CTS della Federciclismo. A che titolo? Quello di medico iscritto al ruolo  dei medici sociali abilitato e consigliato. Questo per dire che cosa? Che Simonetto farebbe bene a dialogare con i suoi colleghi, oggi più di ieri. Farebbe bene anche a pretendere maggiore rigore, senso etico e correttezza, ma farebbe bene anche a non fare di tutta l’erba un fascio, visto e considerato che lui stesso è il primo a dimenticarsi di mettere ordine in casa propria. Se è per questo farebbe bene anche Renato Di Rocco a gestire una situazione che mi sembra gli sia sfuggita di mano. Consiglio: Simonetto torni serenamente a pensare più alla medicina sportiva e un po’ meno alla politica. Per questo, basta e avanza Renato Di Rocco.

Pier Augusto Stagi
Editoriale di tuttoBICI, numero di novembre, in edicola
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COMMENTI
GRANDE
10 novembre 2009 11:40 ciba
CARO DIRETTORE, COME SEMPRE SEI UN GRANDE!!!!!!!!!!!!!!!!

OTTIMO
10 novembre 2009 12:26 Capitano
COMLIMENTI X L'ARTICOLO E PER LE MOLTE COSE VERE SCRITTE, ANCHE SE CREDO CHE NO SI ALZERA' NESSUNO PER DIRE E' VERO, BISOGNA CAMBIARE DAL DI DENTRO IL SISTEMA, ANZI QUALCUNO DIRA' I SOLITI COMENTI SUL DOPING......DIRETTORE PERCHE'NO PROMUOVE UN TAVOLO XCHE' TUTTI I PROTAGONISTI DEL CICLISMO SI SIDANO A DISCUTERE DEL LORO MONDO PER INIZIARE UN VERO CAMBIAMENTO, SE NON SI INIZIA GLI EFFETTTI NO CI SARANNO MAI...SARA' DURA E LUNGA MA NE VALE LA PENA. PARTIAMO DALL'EDUCAZIONE, MORALE, SPORTIVA ECC ECC. W IL CICLISMO E ABASSO IL DOPING . BERLESE ROBERTO.PS SICURAMENTE I PROFESSIONISTI E I MEDICI DEL RETACRIL NON SAPRANNO NIENTE.....

Verità
10 novembre 2009 12:38 discesaesalita
Tutto esatto, complimenti, non posso dire così per la FCI, ma non avete un po' di orgoglio? non serve la politica noi vogliamo gente appassionata, gente che ama questo sport, gente con la voglia di cambiamento, ma sopratutto una cultura sportiva giusta da insegnare hai nostri giovani.

PREVISTO
10 novembre 2009 16:31 Capitano
COME PREVISTO SU QUESTI ARGOMENTI SERI, MA CHE DANNO FASTIDIO, CI SONO POCHI COMMENTI E POCHE PROPOSTE. DOVE SONO TUTTI I SOLONI CHE INTRVENGONO SU ARGOMENTI MLTO PIU' BANALI...? N ARTICOLO COSI DOVREBBE CREARE UN CASINO..INVECE NIENTE, COME SIAMO MESSI MALE....W IL CICLISMO E ABASSO IL DOPING. ROBERTO BERLESE

bella proposta.....
10 novembre 2009 19:00 Dmz
Bravo Direttore con la D.(maiuscola)una proposta che se venisse accettata potrebbe sisolvere molti problemi di ciclismo.DMZ

siete tutti daccordo
10 novembre 2009 20:42 vespa
CORRIDORI....MANAGER...GIORNALISTI....ORGANIZATTORI....DIRETTORI DI RIVESTE E QUOTIDIANI......DOTTORI.....NON AVETE ANCORA CAPITO CHE LA GENTE NON CI CREDE PIU'.....???? nessuno vuole cambiare NIENTE cominciando a non esaltare PRESTAZIONI A DIR POCO STRANE.........vedi COLUMBIA...GILBERT... e avanti di questo passo

Gran bel discorso.....
11 novembre 2009 02:38 trentiguido
Condivido quasi tutto il commento di Pier Augusto Stagi, e anche dei pochi commenti di noi tifosi. Ma visto che giustamente qualcuno si lamenta per i pochi commenti a questa notizia, diciamo la verità fino in fondo e cerchiamo di fare un pò di autocritica. E' vero l'associazione corridori non esiste, nell'ambiente c'è confusione e si lotta solo per la sopravvivenza, ma questo cari tifosi e Direttore vale per tutti. Ripeto sono d'accordo con i temi trattati, ma non ho letto che oltre a "RARI" giornalisti qualcuno si sia schierato contro la ridicola conferenza stampa del capitano della Nazionale di CALCIO!!! Non ho visto le prime pagine che sono esclusivamente riservate ai ciclisti DOPATI?.....Perchè i giornali non hanno evidenziato la grave differenza nei due sport?....Siamo tutti ipocriti: ciclisti, tifosi, giornalisti e tv. Ho visto qui sotto una bella foto enorme di Toni.....bella!!!! Per un ciclista mai vista una foto così grande!!! E' un osservazione banale? Si!!...ma già da qui si capisce chi COMANDA!!!!! VEDIAMO CHI SARa' IL PRIMO GIORNALE O TV A SPIEGARE LA DIFFERENZA NEI CONTROLLI ANTIDOPING E REGOLE DEI DUE SPORT( ciclismo e calcio) IN PRIMA PAGINA!!! Vediamo chi critica gli altri se ha il coraggio di fare una bella COPERTINA A FAVORE DEL CICLISMO TANTO DEBOLE E CONFUSO!!! Siamo tutti in colpa caro Direttore e visto che lei ha il potere e la visibilità che noi tifosi non abbiamo FACCIA VEDERE E SPIEGHI CHE "REGOLE" HANNO E SONO SOTTOPOSTI I CICLISTI......W il ciclismo " IL CASCO SALVA LA VITA"

CHE ALTRO AGGIUNGERE?
17 dicembre 2009 08:04 ilpostino
Cosa si può aggingere oltre? Se non auspicare che tutto il movimento si risvegli dal torpore che lo ha assalito e si dia una mossa per salvare il salvabile?Che si finisca con il ragionamento MORTE TUA VITA MIA che impera nell'ambiente? Senza capire che cosi facendo ci addentriamo sempre piu in un limbo che ci inghiottirà tutti? E allora non si potrà piu recriminare su di chi e la colpa!Ognuno faccia autoesame si assuma con modestia le sue responsabilità e tutti insieme cerchiamo di salvare il movimento che non è composto solo da dirigenti, corridori e medici, ma anche da personale tecnico che dal movimento trae ragione di sussistenza e spesso si ritrova senza lavoro e a cui nessuno pensa!
righigiuseppe@hotmail.com

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