Di Rocco: «Brava la Procura con Valverde, ma...»

| 21/02/2009 | 15:57
Per fare il presidente della Federciclo non c’è la fila. Dopo il ritiro di Claudio Santi, il presidente in carica Renato Di Rocco è il candidato unico per il voto del 15 marzo. Di Rocco, governare il ciclismo è un problema? «È complesso. Ma allo stesso tempo è stimolante: non ci si può mai sedere un attimo». Come si convive con gli scandali? «Per bilanciarli siamo costretti a vincere. Lo abbiamo fatto 34 volte nel 2007, addirittura 35 nel 2008. Nessuno ha i nostri numeri. Dopo il caso Basso ci siamo dati ancora più da fare per investire sulla parte tecnica, per compensare il danno d’immagine. Oltre al ciclismo su strada abbiamo dato impulso alla pista, al ciclocross, alla mountain bike e alla bmx oltre all’attività delle donne che da sempre portano risultati. A Londra vogliamo raccogliere i frutti». Riccò, Sella e altri però non vi hanno dato una mano. «Luglio 2008, con il caso anche di Marta Bastianelli, è stato un mese nero. Prima dell’Olimpiade mi sono sentito in difficoltà anche nei confronti del Coni. Grazie a Rebellin e alla Guderzo a Pechino e al Mondiale di Ballan, Cunego, Malori e Ponzi poi mi sono tirato su». I professionisti danno dolori ma anche gioie. I dilettanti come sono? «Abbiamo avviato una bonifica sostanziale. Ma la Federazione non ha potere di polizia e tenere lontano i troppi faccendieri che girano attorno ai ragazzi non è sempre facile: spesso sono i genitori i primi ad essere affascinati dai medici che promettono miracoli». Come se ne esce? «Radiando chi non rispetta le regole, ma anche costruendo: stiamo investendo sulla formazione dei preparatori perché ritornino come figure centrali al posto dei medici». È un problema solo dei dilettanti? «No, anche la categoria Continental, la terza serie del professionismo, è a rischio. I corridori sono controllati pochissimo e le squadre sono strutturate male: sono troppi gli atleti che passano prof senza alcuna garanzia economica». Con il bilancio come va? «Siamo partiti con un buco di 4 milioni da ripianare, dopo quattro anni ne è rimasto uno. Tante corse muoiono, ma molte altre rinascono e su questo sono fiducioso perché la Federazione è tornata a essere un riferimento. I praticanti sono aumentati del 14%». Torniamo a Basso. Si è mai pentito di essersi inizialmente esposto a suo favore? «No, perché in base agli elementi che c’erano anche la Procura del Coni aveva archiviato il caso in un primo momento». Si è mai pentito di aver fatto sì che Di Luca venisse convocato al Mondiale 2007? «No. Ho ricevuto un mese prima una lettera riservata e personale del Procuratore Torri che mi consigliava ‘‘eticamente’’ di non convocare Danilo: per me non voleva dire nulla. Il c.t. ha chiamato il corridore ed è stato preparato il deferimento proprio alla vigilia della corsa. Non ho mai contestato il contenuto di certe inchieste, ma la loro tempistica sì». Solo questo? «Le sembra giusto che si apra un’inchiesta su Paolini nel 2005 quando è in nazionale e poi non se ne sappia più nulla? La tentazione di costituirsi parte civile e chiedere i danni a volte è forte». I rapporti con la Procura antidoping come sono? «Credo che in alcuni casi il Procuratore Torri sia stato succube dell’impatto mediatico, ma c’è grande rispetto del lavoro svolto. La gente alla corse mi chiede di difendere i corridori. Ma io devo difendere il nostro ciclismo e a volte i corridori sono indifendibili. Quel che mi dà fastidio è la spettacolarizzazione dei problemi e la demonizzazione del ciclismo. Questo è inaccettabile». Inaccettabile è anche lo stallo spagnolo su Valverde? «Ora non ha senso mettersi l’uno contro l’altro, ma di certo si è perso tanto tempo. La Procura ha fatto un ottimo lavoro, che andrà avanti, e le faccio i complimenti». È vero che voleva candidarsi alla presidenza dell’Uci? «No. Rispetto l’Uci, ma non condivido il suo lavoro: quello che propone non è un modello sano: le squadre sono una serie di scatole cinesi che gestiscono i soldi degli sponsor, che così faticano a entrare». Come spiega la rielezione del dimissionario Colombo a presidente dell’Assocorridori? «L’ha voluto una parte consistente di ciclisti per combattere la corrente di chi vuol dare più potere ai procuratori. È una scelta che condivido». Bettini entra in federciclo? «No, in questo momento è molto preso dai rally. Gli serve tempo per pensare bene cosa fare da grande». Ballerini ha vinto 3 Mondiali di fila. Ma dopo Madrid 2005 era in bilico? «Sì. Lui era molto prevenuto nei miei confronti perché era stato nominato dalla precedente gestione e c’è stata una discussione tecnica dopo il flop di Petacchi. Ma ne siamo usciti ancora più forti». Chi è l’uomo immagine del ciclismo italiano? «Ballan è un grande campione del mondo. Ma in base ai nostri sondaggi Cunego è il più amato dai giovani. Sono fiero che la nazionale in questi anni abbia dato tanto anche a lui». da «Il Corriere della Sera» del 21 febbraio 2009 a firma Paolo Tomaselli
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Alla partenza da Fiorenzuola abbiamo intercettato Lorenzo Masciarelli protagonista della fuga di giornata e settimo al traguardo Ascolta le parole del portacolori della MBH Bank Ballan CSB nel file allegato


Una pedalata ecologica in ogni regione dell’Appennino per unire idealmente l’Italia, partendo alla scoperta dei territori e di tutte le loro eccellenze, promuovendo un turismo sostenibile e la crescita economica di questi luoghi. Appennino Bike Tour Festival è stato presentato...


Un vento di cambiamento attraversò il Tour de France del 1975. Quando gli organizzatori decisero di introdurre diverse innovazioni, non avevano idea di quanto sarebbero state durature, ma il tempo ha dato loro ragione. Tre di questi cambiamenti festeggiano ora...


Durarono tre mesi. Si aprirono con il rugby, si chiusero con il polo. Furono quelle di Paavo Nurmi, cinque ori nell’atletica, e Johnny Weissmuller, tre ori nel nuoto e un bronzo nella pallanuoto, quelle di Eric Liddell e dei suoi...


È con grande orgoglio che Scicon Sports annuncia il rinnovo per la prestigiosa collaborazione che la lega al Tour de France, infatti, è pronta la nuova capsule collection che comprende diversi articoli, dalle borse per il trasporto bici, fino agli...


Il nome Aubin, stando a alcuni studi, trarrebbe origine dal termine latino Albinus e cioè bianco. Ma al Giro Next Gen  Aubin Sparfel è riconoscibile grazie alla maglia rossa di leader della classifica a punti che ha indossato ieri al...


Una tappa non semplice, la Fiorenzuola d’Arda - Gavi di 153 km, ma che potrebbe strizzare l'occhio alle ruote veloci visto che le asperità sono piuttosto lontane dal traguardo. per seguire il racconto in diretta dell'intera tappa a partire dalle...


Giro Next Gen, il Criterium du Dauphine e il Tour de Suisse al centro dell'appuntamento con Velò, la rubrica di TVSEI interamente dedicata al mondo del ciclismo. Le ultime tappe della corsa rosa dedicata agli Under 23 al centro della...


Sarà una grande festa del ciclismo la presentazione della prestigiosa classica estiva 39. Giro del Medio Brenta che è stata fissata per stasera alle ore 20.30, all'Agrialloggi "La Palazzina" di Curtarolo, in provincia di Padova. La competizione, organizzata dal Veloce...


La sintesi della quarta tappa del Giro Next che oggi ha portato il gruppo da Manerbio a Salsomaggiore Terme sarà visibile dalle 19.50 su Raisport. Una trasmissione di cinquanta minuti che consentirà agli appassionati di rivivere i momenti salienti della...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024