Si supera la vecchia cartiera di Verzuolo, ci si imbatte nella rotatoria all’inizio della piemontese, padron cuneese, Val Varaita e nell’indicazione Colle dell’Agnello, ben nota ai ciclisti. Di cartello ce n’è un altro, Piasco, a ben guardare una vera e propria “cantera”del pedale, epicentro di passione per le due ruote e di attività giovanile, non senza un momento magico attraversato dai corridori della vallata saluzzese.
Nulla nasce per caso e l’orgoglio per la promozione nel World Tour del piaschese doc Pietro Mattio, chez Visma Lease a Bike, va di pari passo con la consapevolezza che non si tratta della classica rondine che non fa primavera: senza nulla togliere alla riconosciuta caratura di “Pirro”, quando aggiungi uno junior emergente come Pietro Solavaggione e Thomas Bernardi (non dimentichiamo Tommaso Quaglia, che abita a 7 km da Piasco) qui c’è della sostanza: radicamento speciale.
Già, perché nel paesino di 2700 abitanti (noto per la produzione delle arpe) le società ciclistiche sono addirittura due, sfociate nella fusione per quanto riguarda l’attività juniores, mentre procedono autonomamente con giovanissimi, esordienti ed allievi. E allora, non solo in termini di codici d’affiliazione federale, si annoverano addirittura tre sodalzi giovanili: un record!
«Non c’è vanagloria nell’avere una riconoscibilità esterna come punto di riferimento su scala provinciale e regionale. Qui a Piasco si fanno le cose prendendosi sul serio ma senza gigantismi impropri: tutti ma proprio tutti gli sforzi si orientano a diffondere il “verbo” del ciclismo, a partire dalla dimensione ludica per passare ai più grandicelli» commentano all’unisono Silvio Mattio e Bruno Salvatico, deus ex machina rispettivamente di Vigor ed Esperia.
Sorseggiando un caffè all’interno del negozio del papà di Pietro, in un sabato mattina preceduto da una nevicata notturna, i due dirigenti ricordano: «Eravamo qui fuori nel parcheggio quando abbiamo deciso di siglare un accordo per gli junior, uscendo da dinamiche di rivalità comunque mitigate, quando ci si conosce tutti operando per un interesse comune».
Dicono il vero, non è visione edulcorata. Esperia (fondata nel 1972), che ha festeggiato i cinquant’anni organizzando un perfetto campionato italiano, ha ospitato tra le sue fila Jacopo Mosca ed ancor prima Davide Perona, tra gli altri. Alla Vigor (nata nel 1992 riprendendo le insegne di una storica compagine torinese), che ha mandato in orbita una certa Elisa Balsamo, rivendicano con orgoglio come su 200 tesserati 78 siano minorenni: «È fondamentale disporre di un bike park, frequentato da ben 80 atleti, così come riuscire a garantire attività su strada in modo continuativo. Pietro? Ha corso con noi fino da junior, ma mi piace ricordare come a precederlo sia stato suo fratello Giosuè, dedicatosi agli studi oggi ingegnere industriale, ndr) ed al lavoro dopo una bella carriera giovanile. Lo dico per spostare il focus sul coinvolgimento d’insieme garantito dalla nostra squadra, ben oltre confini di famiglia legati a chi come mio figlio minore ha intrapreso un determinato e prestigioso percorso» puntualizza Silvio Mattio, affiancato anche da volti noti come gli ex professionisti Miculà Dematteis, occitano doc, e Marco Osella, nel’attività imprenditoriale.
Quel negozio è altro tassello che contribuisce a fare della Val Varaita un ecosistema maturo per chi pedala. A Salvatico vanno riconosciuti spirito collaborativo (chiedetegli una canalina rapporti e lui la trova...) ed una visione che poggia sull’importanza di fare academy. «Sappiamo come le giornate promozionali possano aiutare ed un grande grazie va ai nostri appassionati direttori sportivi. Fare giovanissimi, dare continuità nelle categorie successive ed organizzare competizioni anche in ambito juniores sono impegni apparentemente divisi tra di loro, certo gravosi, ma stiamo invece parlando di una perdurante attività che non procede a compartimenti stagni. All’Esperia funziona così, tutti hanno pari dignità».
La traiettoria in ascesa di Pietro Mattio fa da ispirazione, non potrebbe essere altrimenti. La doppia partecipazione ai mondiali under 23 ben fotografa l’affidabilità di Pirro come uomo squadra, per referenze chiedere all’iridato Lorenzo Finn. Solavaggione e Bernardi, accomunati dalla militanza in un sodalizio di primo piano come il team Giorgi, non potevano che essersi formati a Piasco. Il classe 2008 di Rossana (colletta a 5 km da Piasco, teatro del passaggio della Vuelta), entrato nei ranghi della Cannibal Victorious Under 19 Developement, in orbita Bahrain, non ha certo pagato lo scotto del primo anno. Solavaggione (4 vittorie, 4 secondi e due terzi) ritroverà in allenamento il più montanaro del terzetto di talenti espresso nell’arco di poco più di una ventina di km. Con Thomas Bernardi, scelto dalla Devo della spagnola Caja Rural, si sale a Sampeyre, compaesano di Dematteis, dunque. Lo specialista della salita ha quattro vittorie 2025 all’attivo (al Ghisallo ma anche nella Valle Grana vicina a casa).
In Val Varaita pensare ai 2744 metri del valico di confine porta inevitabilmente al sogno di transitare lassù durante un Grande Giro: quando passò il Tour nel 2011 Pietro Mattio aveva 7 anni, Solavaggione 3, Bernardi 4. Ieri e oggi il ciclismo a Piasco è una realtà concreta anche nella proiezione futura degli enfants du pays.
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