Una gioia grande, grandissima e l'Italia del quartetto femminile che torna su quel podio che aveva già conquistato nel 2022. Ecco le voci delle azzurre raccolte dopo l'impresa iridata.
VITTORIA GUAZZINI: «È stata un’emozione incredibile. Forse lì per lì, quando ero in pista, non me la sono goduta appieno perché ero veramente a tutta. Ma ci voleva, ci credevamo. Volevamo tantissimo questo risultato e, da un certo punto della stagione in poi, ci siamo messe lì con i nostri tecnici: abbiamo deciso insieme i giorni in cui trovarci, nessuna si è mai tirata indietro, l’abbiamo fatto tutte con tanta volontà. E oggi siamo qui a festeggiare.»
Dopo il titolo olimpico, ora quello mondiale. Sei nata per la pista?
«La pista è il mio cuore. La strada ha il suo fascino e vorrei togliermi delle soddisfazioni anche lì, ma devo ringraziare la squadra perché non mi ha mai detto di no: sanno che la pista mi fa bene anche mentalmente. Speriamo di rifare un’intervista così anche dopo il Mondiale a cronometro.»
FEDERICA VENTURELLI: «È fantastico! Non ero venuta qui con questa aspettativa, ma dentro di me un po’ ci speravo, perché sapevo di avere accanto un gruppo fantastico di ragazze, tutte forti, che in un certo senso mi hanno trascinata verso la vittoria. È un titolo di squadra e condividere questa maglia con loro è davvero speciale. Sono felicissima.»
In alcuni momenti sembravi tu a trascinare il gruppo, soprattutto contro la Germania.
«Sì, la Germania in semifinale ha fatto un tempo bellissimo e sapevamo che sarebbe stata dura. Però siamo andate tutte molto forte, abbiamo fatto tutto in modo perfetto e alla fine è andata bene.»
Adesso ti aspetta l’inseguimento individuale.
«Sì, lì ho meno chance di podio perché nelle prove individuali devo ancora crescere tanto. Ma cercherò di fare il meglio possibile e di tornare a casa con una prestazione che mi renda contenta, a livello di numeri e come sfida personale.»
MARTINA FIDANZA: «Abbiamo preparato tanto questa prova e ci tenevamo davvero tutte. Ieri, invece, nello scratch ero partita per la prima volta in tutta la mia carriera con la testa solo a non rischiare, e questo un po’ mi ha frenato. Però oggi ne è valsa decisamente la pena.»
«Siamo un gruppo molto coeso: anche se cambiano le componenti, il risultato non cambia. Il bello di questa nazionale è che tutte siamo utili, ma nessuna è indispensabile. Può sembrare una frase triste, ma in realtà significa che ognuna di noi, quando è al massimo, è una parte fondamentale di questo gruppo.»
CHIARA CONSONNI, In qualche modo questa vittoria compensa la delusione dell’eliminazione?
«Sì, quella gara non è andata come volevo. Mi manca ancora un po’ di tattica nel correrla. Però sono contenta: ero davvero felice per le ragazze già mentre guardavo la finale. Portare a casa questa maglia insieme a loro è una grande soddisfazione.»
MARCO VILLA: «La Germania aveva fatto un tempo interessante nel primo turno. Non dimentichiamoci che a Tokyo erano campionesse olimpiche: hanno cambiato qualche elemento, ma la scuola si vede, e in due o tre anni il tecnico è riuscito a ricostruire un bel gruppo. Dalla qualifica al primo turno hanno fatto un ulteriore passo avanti, quindi sapevamo perfettamente contro chi correvamo. Non è che essere in finale con loro, invece che con l’Inghilterra, ci abbia sollevato: anzi, sapevamo che avevano battuto le britanniche.»
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