
Matteo Trentin di anni ne ha 36 e anche se l’età avanza il corridore della Tudor si sente forte e la vittoria ottenuta ieri alla Parigi-Tours è la conferma della sua impeccabile forma. Era da più di un anno che il trentino non vinceva, esattamente dal 26 luglio del 2024 all’Ethias Tour de Vallonie, ma il successo di ieri è ancora più bello, perché ha vinto davanti a uno specialista come Laporte. Per Matteo Trentin questa è la terza vittoria alla Parigi-Tours dopo i successi del 2015 e del 2017 e questo lo rende molto orgoglioso. «Mi sento vecchio sapendo di aver vinto questa corsa per la prima volta dieci anni fa – ha detto Trentin dopo la cerimonia di premiazione - Ma dentro sono ancora giovane. Sono felice di aver finalmente vinto una corsa quest'anno».
In carriera Trentin ha ottenuto 32 vittorie e tra queste ci sono anche tre tappe al Tour de France e quattro alla Vuelta e anche un titolo continentale. Nel 2019 al Mondiale di ciclismo su strada nello Yorkshire è arrivato secondo dietro Mads Pedersen, al termine di una corsa veramente dura. Nel 2025 al suo secondo anno con i colori della Tudor, ha dimostrato di essere sempre nel gruppo dei migliori e la vittoria,ha tardato ad arrivare anche per un po’ di sfortuna, con situazioni che hanno messo in difficoltà il trentino. «Dopo il Tour de France mi sentivo forte, ma la sfortuna ad Amburgo ha rallentato un po' le cose. Oggi i due leader erano forti, ma siamo riusciti a tenerli vicini e a ridurre il distacco. È stata una corsa dura con ventagli, vento laterale e alta velocità, ma ho potuto usare la mia energia diesel e ha funzionato».
Nel 2026 il ragazzo di Borgo Valsugana continuerà a correre per la Tudor di Fabian Cancellara. Lui è l’uomo di esperienza in squadra ed è un corridore sul quale si può sempre contare.
«Ho deciso di entrare in questo team perché credevo nel loro progetto. E’ una squadra che mi piace, mi trovo bene e sono contento di poter essere una guida e di aiutare il gruppo a crescere. Stiamo ottenendo dei buoni risultati e sono certo che ne arriveranno tanti altri».