
Ieri Matteo Malucelli ci ha fatto restare letteralmente con il fiato sospeso pensando alle conseguenze peggiori, in corsa non avevamo informazioni e le poche immagini che ci erano arrivate ce lo mostravano a terra dolorante. L’atleta del Team XDS Astana era finito rovinosamente a terra intorno al ventesimo chilometro della sesta tappa del Tour de Langkawi ed era poi stato costretto a ritirarsi. Questa mattina lo abbiamo trovato sorridente alla partenza da Malacca, certo un po’ deluso, ma con un sorriso gigantesco che ci ha subito rassicurato.
«Ieri dopo circa 20 km sono finito a terra, è stata una caduta molto stupida, pioveva tanto e sono cose che possono succedere racconta Matteo a Tuttobici con un sorriso, solo tanta paura che per fortuna è già andata via- l’ho ammetto ho avuto paura, mi sono davvero spaventato, ho preso un colpo alla gamba ed ho avuto la sensazione che fosse rotta. I dottori sul posto non mi hanno proprio rassicurato, anche a causa del panico e della paura ho deciso abbandonare la gara. All’ospedale mi hanno fatto tutte le analisi del caso e non c’è nulla di rotto, ho solo un po’ di dolore ma sto bene. Sono davvero dispiaciuto non poter prendere il via di questa gara, credo che ci sarebbe stata qualche altra occasione per me. »
Dopo la caduta in qualche modo Matteo ha continuato a correre la sua tappa, vissuta da un punto di vista inedito e che sarà difficile da dimenticare. «Dopo la caduta ho fatto tutta la tappa in ambulanza dietro la corsa. Ascoltavo quello che stava succedendo attraverso la radio, sentivo come stavano comportando i miei compagni e quali fossero i movimenti in gruppo. Diciamo che è stato un modo un po’ particolare di seguire la corsa, ed ammetto che è stata anche la più dura perché in quei momenti ti senti fragile, sei sull’ambulanza e non puoi fare niente, continuavo a pensare a quello che era successo e se le cose sarebbero potute andare in modo diverso. Sono state tre ore molto lunghe, ma è andato tutto ben ero costantemente in contatto con i miei compagni che hanno fatto gli sprint intermedi come avevamo pianificato. È mancata solo l’ultima parte in cui io dovevo fare la volata» Ma non è finita qui, una volta arrivato all’ospedale e completate le analisi è letteralmente stato assalito dai fan, medici e infermieri desiderosi di fare una foto con lui, con la loro superstar italiana.
I tifosi non sono mancati nemmeno a Malacca dove tutto era pronto per la settima tappa, purtroppo Matteo non sarà al via, ma ha comunque voluto esserci in rispetto all’organizzazione e per far felice quei tifosi che si aspettavano di vederlo lottare allo sprint. È un via vai continuo di persone alla ricerca di fotografie, sono persone comuni, addetti ai lavori, fotografi e giornalisti, tutti vogliono un ricordo del velocista italiano quasi dimenticandosi che la corsa stia per partire. «Secondo me oggi la tappa è molto adatta ad Alexander Kristoff, è lunga quasi 220 chilometri e molti corridori potrebbero patire la lunghezza e il finale è anche leggermente in salita. Sinceramente glielo auguro soprattutto dopo la vittoria che gli ho portato via»
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