
Brian Coquard è stato l’ultimo atleta francese ad alzare le braccia al cielo al Tour de Langkawi, era l’1 Marzo 2013 e a Kuala Betang aveva battuto Francesco Chicchi. Per 12 anni la Francia è a stata a digiuno di vittorie ma oggi Joris Delbove ha riportato a casa un successo nella corsa malese che mancava da davvero troppo tempo. L’atleta della Total Energies è riuscito a regalare alla squadra, alla sua prima partecipazione in assoluto, la vittoria nella tappa regina e la momentanea prima posizione nella classifica generale.
«E’ stata una giornata incredibile, soltanto ora, terminate le premiazioni, mi sto rendendo conto di quello che è successo- racconta Joris Delbove dopo il traguardo – con la squadra siamo venuti in Malesia con l’obiettivo di vincere almeno una tappa, c’erano tante volate a disposizione e Jason Tesson era il nostro uomo di punta. Purtroppo sin dal primo giorno è stato poco bene e poi ha dovuto lasciare la corsa. Siamo stati costretti a reinventarci, in squadra ci siamo motivati a vicenda; io sapevo che questa giornata sarebbe stata quella perfetta per le mie caratteristiche e così ho voluto sfruttare l’occasion.. Un conto però è pianificare le cose, un altro invece è riuscire in tutto quello che si è pensato.
Degli ultimi chilometri della salita finale si è visto poco o nulla, in cima a Fraser’s Hill non c’era praticamente segnale e presto tutte le moto ripresa hanno dovuto rinunciare a fare il loro lavoro e ad un certo punto anche radiocorsa ha alzato bandiera bianca, Sulla linea d’arrivo arrivavano informazioni contrastanti e ne abbiamo approfittato per chiedere proprio a Joris Delbove la cronaca dettagliata degli ultimi chilometri «Per tutta la salita ho cercato di mantenere una buona posizione nel gruppo, in varie occasioni dei ragazzi hanno provato ad attaccare, ma non hanno mai guadagnato troppo vantaggio. Io ero concentrato su Johannessen perché era l’atleta che temevo maggiormente, sono stato sempre sulla sua ruota. Più l’arrivo si avvicinava più sapevo che le mie possibilità di successo si riducevano, non potevo più aspettare e così ho seguito l’istinto ed ho attaccato a circa 3 km dal traguardo. Nessuno mi ha seguito, io ho provato a fare la mia corsa e a dare tutto, sono felice di aver ottenuto abbastanza margine da riuscire ad arrivare al traguardo» ha spiegato Delbrove ancora emozionata per la vittoria di oggi. Quest’anno ha già alzato le braccia al cielo al Tour di Rwanda, ma il sogno è un giorno riuscire ad andare a segno anche in una corsa Europea, magari addirittura in Francia. Ancora non sa che corridore vuole diventare, tiene bene in salita, ma non ama i cambi di ritmo, è alle prime esperienze nel ciclismo dei grandi e vuole imparare a prendere le misure. Il Team Total Energies gli sta dando fiducia e ha preparato per lui un contratto per un altro anno
Dopo la vittoria di oggi Delbove è balzato in testa alla classifica generale, ma non può certo dormire sonni tranquilli, sa benissimo che da un momento all’altro la situazione potrebbe cambiare. In soli 10 secondi sono racchiusi ben 4 atleti ed è necessario guardarsi le spalle. «Ho vinto la tappa regina ma so benissimo che non è sufficiente per assicurarsi il successo finale. Sulla carta per riuscire ad avere dei distacchi si dovrebbe aspettare la tappa finale di Kuala Lumpur, ma in realtà non bisogna sottovalutare le altre giornate. Anche quando l’arrivo allo sprint è praticamente sicuro ci sono diversi abbuoni a disposizione negli sprint e credo che tutti coloro che hanno una buona posizione in classifica proveranno a fare delle micro volate.» spiega Delbove sottolineando l’importanza degli sprint intermedi che potrebbero effettivamente decretare il vincitore della classifica finale. Ne sono dello stesso avviso anche i corridori del Team XDS Astana che dopo la bella prova di oggi punteranno tutto su Nicolas Vinokurov che per ora è staccato di 14”.Il team kazako è sicuramente il più attrezzato e fatto proprio negli scorsi giorni con Aaron Gate che ha accumulato abbuoni preziosi, è la dimostrazione che non si può mai alzare la guardia e che ogni momento può essere quello decisivo. Rimangono 3 giornate di corsa in Malesia e la battaglia è più aperta che mai.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.