
Ancora una vittoria straordinaria per Remco Evenepoel che, dopo l’oro mondiale in Africa dello scorso 21 settembre, ai Campionati Europei ha nuovamente conquistato la medaglia più preziosa.
Attualmente è campione olimpico, campione belga, campione del mondo e ora anche campione europeo: non era mai accaduto prima che un corridore riuscisse a ottenere tutti questi successi contemporaneamente. Neanche il nostro Filippo Ganna è riuscito ad avvicinarsi al suo tempo e si è dovuto accontentare dell’argento con un ritardo di 43”, mentre il danese Larsen ha conquistato il bronzo con un gap di oltre un minuto.
«Tutto è andato alla perfezione solo il meteo ha creato qualche problema - ha riassunto Evenepoel durante la conferenza stampa - L'unica nota negativa è stata che il mio 'auricolare' non ha funzionato fino a un chilometro e mezzo dal traguardo».
Il percorso del Campionato europeo era ondulato e non tecnico, attraverso la Drôme, con due salite impegnative e pochissime curve: il belga ha potuto sfruttare appieno la sua potenza, velocità e aerodinamica, su una distanza di 24 chilometri da Loriol-sur-Drôme a Étoile-sur-Rhône.
«Sentivo nelle gambe che stavo facendo un buon tempo. Ma non sapevo esattamente come stavo andando lungo il percorso. Non mi aspettavo un distacco così grande. Almeno non su un campione come Filippo. Ha perso quasi due secondi al chilometro da me. È parecchio».
«Il piano era quello di partire alla grande, perché era una cronometro relativamente breve. Sono riuscito a mantenere il mio ritmo per tutto il tempo e sono soddisfatto di questo».
Evenepoel dopo aver guardato con attenzione il percorso, aveva immaginato di chiudere la gara con un tempo tra i 28 e i 29 minuti e alla fine, ha tagliato il traguardo fermando il cronometro a 28:26:26.
Evenepoel è stato l'unico a infrangere la barriera dei 50 km/h. Un risultato che gli ha permesso di conquistare il suo secondo titolo internazionale a cronometro in soli otto giorni, anche se considera il percorso del Mondiale, molto diverso da quello del Campionato Europeo.
« Penso che siano state due prove completamente diverse. A Kigali, la cronometro era lunga il doppio, e il mio vantaggio lo era quasi altrettanto rispetto a ieri. Basandomi esclusivamente sul feeling, sulla tecnica e sulla prestazione complessiva, forse sarebbe andata leggermente meglio. Ma in Ruanda, anche l'altitudine, il caldo e l'umidità hanno giocato un ruolo importante. Ieri c'erano condizioni praticamente ideali».
A 25 anni il belga ha praticamente vinto tutto nelle prove contro il tempo e vuole continuarlo a fare e ora che ha cambiato squadra, uno dei primi argomenti riguarderà proprio le gare a cronometro.
«Il record dell’ora posso dire che non è ancora nei miei progetti. Ho altre cose da fare prima. Un giorno, forse, più avanti nella mia carriera quando avrò trent'anni, potrei provarci. Ma non nel prossimo futuro. A partire dal 2026, lavorerò con un ex detentore del record mondiale dell'ora Dan Bigham, responsabile dell'ingegneria di Red Bull-BORA. Sono curioso di sentire cosa ne pensa. Ma personalmente, non ne farò una priorità assoluta, diciamo per i prossimi cinque anni».
Sulla gara su strada di domenica prossima Evenepoel non ha detto molto e si è limitato a dire che spera di avere il tempo di recuperare.