
Ha compiuto ieri, e non è mica affatto sceso di bici o di scena, Angelo Damiano, 87 anni. Di Barra e di Napoli, oro vero non oro nero, Angelo Damiano, vincitore nel tandem a Tokyo 1964, in coppia con Sergio Bianchetto, un napoletano ed un padovano - ma quale beota ha mai ideato e sponsorizzato il comodo razzismo di parte? -, festeggia oggi un traguardo in vita ed in splendida salute, anche per noi...
Asciutto e sorridente, 70 chilometri andata e ritorno verso la Costiera, ‘seconda solo a mia moglie, unica donna e’ la mia bici da corsa’, e levo con il mare di fianco anche il male di torno, Angelo Damiano è il massimo campione sportivo di Napoli, unico protagonista maggiore e più anticamente giovane della sua storia, che non si riscriva falsa. E fu bello, allora in primavera scorsa, prima del Giro d’Italia, che il sindaco della Città Metropolitana Gaetano Manfredi gli tributasse un premio ad honorem all’Istituto delle Belle Arti. Belle arti: e chi se non Angelo Damiano, immagine emblematica dell’azzurro iridato in bici, senza ballare con le stelle, poteva meritarlo di più? Lui, come si scrive nel ciclismo hors categorie, quello degli epici, lui di Barra vs Napoli, lui a tutte le ore di tutti gli anni un ‘enfant du pays’.
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