
Remco Evenepoel ha firmato un'impresa da ricordare, dimostrando non solo di essere il miglior cronometrista della sua generazione, ma anche uno dei migliori della storia.
Ultimo a scendere dalla rampa domenica pomeriggio, Evenepoel ha dominato la gara ed è stato il più veloce a tutti e tre i checkpoint, prima di aggiudicarsi la medaglia d'oro con un tempo fenomenale di 49:46 grazie a una velocità media vicina ai 49 km/h.
Remco ha celebrato la sua vittoria con il gesto "tre", per ricordare a tutti, che adesso sono tre gli ori conquistati nelle prove contro il tempo e che i tempi del suo ritiro al Tour de France, sono solo un brutto ricordo. Il momento più incredibile di questa prima giornata di gara, è stato intorno alle 16:45, quando Remco Evenpoel ha inghiottito Tadej Pogacar, che era partito prima di lui.
«Mi sono sentito molto bene fin dall'inizio, le mie gambe hanno subito funzionando come dovevano e quando ho visto che i distacchi erano già importanti, ho aumentato ulteriormente – ha detto Evenepoel durante la conferenza stampa - Questo mi ha poi permesso di recuperare nei tratti più semplici».
Tutto è stato perfetto, a partire dalla componentistica della sua bici, che è stata scelta tenendo conto dei tratti con i ciottoli. «Con i meccanici e lo staff ci siamo visti per tre giorni per decidere quale materiale scegliere, perché dovevamo tenere conto di tutto. Abbiamo testato molte combinazioni prima di scegliere quella che ho usato in gara, perché c’erano dei tratti con le pietre e non dovevamo sbagliare».
Tadej Pogacar, non è riuscito a salire sul podio, con il secondo posto andato a Vine e il terzo a sorpresa, ad un incredibile Ilan Van Wilder. Per Pogacar la sconfitta è stata amara, perché Evenpoel, con la vittoria di ieri, ha battuto per la nona volta il campione sloveno.
«Ma all'inizio, il mio obiettivo non era quello di superare Tadej, non era la cosa principale. Tadej dimenticherà rapidamente cosa è successo. Una corsa contro il tempo è soprattutto una lotta contro te stesso e volevo semplicemente andare il più velocemente possibile. Quando ho visto che Tadej era vicino, ho aumentato e sono arrivato sopra al mio limite per superarlo, ma poi ho rallentato».
Evenepoel ha confermato di essere nella sua forma migliore e dopo questa prova a cronometro, vuole fare bene anche nella gara di domenica prossima, cercando di prendere ancora una medaglia.
«L'ho detto venerdì in conferenza: non avevo mai raggiunto un livello simile in questa stagione, e questa sensazione è stata confermata dal risultato che ho ottenuto. Riguardo a domenica prossima posso dire che uno sforzo di 50 minuti è molto diverso da una gara di sei ore e mezza, il prossimo fine settimana sarà comunque un continuo saliscendi. Come ho detto prima, il percorso mi ricorda una Classica. È paragonabile all'Amstel Gold Race. E quest'anno è una gara in cui mi sono sentito bene, anche se non ho vinto. Da quando sono arrivato qui, tutto sta andando bene e solo il traffico è un po’ caotico».
Insieme a Evenepoel sul podio c'era Ilan Van Wilder, che ha conquistato la sua prima medaglia in una competizione importante dopo una corsa straordinaria che gli è valsa il bronzo a Kigali, un memorabile 1-3 a Kigali che ha fatto della Soudal Quick-Step una delle poche squadre di categoria nella storia ad avere due corridori nei primi tre posti ai Campionati del Mondo a cronometro. «Non posso dirvi quanto sono felice. La gara è stata difficile, ma ho dato tutto quello che avevo e ho cercato di mantenere lo stesso ritmo per tutto il tempo, e sono felice di essere salito sul podio insieme a Remco. È una giornata indimenticabile nella mia carriera e per il ciclismo belga. Ho lavorato duramente per questo e sono felice di essere stato ricompensato con una medaglia così bella»
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