
L'associazione mondiale dei ciclisti professionisti esprime profonda inquietudine e ferma condanna per le azioni che stanno mettendo in pericolo i corridori durante la Vuelta a España: è inaccettabile che dei gruppi di persone, di qualsiasi tipologia e a prescindere dalla bontà delle loro motivazioni, si permettano di compromettere la sicurezza e l'integrità fisica degli atleti sulla strada. Il ciclismo è uno sport molto duro, che richiede sforzi ai limiti del sovrumano, e non possiamo accettare che a tali ingenti fatiche debbano aggiungersi queste minacce: non tollereremo più le azioni irresponsabili e pericolose di una minoranza che mette a repentaglio la vita di coloro che noi rappresentiamo.
Chiediamo alle forze di sicurezza spagnole di fare tutto ciò che è in loro potere per assicurare uno svolgimento sicuro della corsa e proteggere i corridori: occorrono professionalità e reattività per mantenere la Vuelta una competizione sportiva e non farla diventare sede di inutili rischi. Il CPA chiama in causa tutte le parti coinvolte (organizzatori, squadre, autorità e pubblico) a dar prova di attenzione e collaborazione per evitare il ripetersi di certi atti. Tutti hanno il sacrosanto diritto di manifestare, ma ciò non deve andare a danneggiare degli atleti che stanno lavorando. Il nostro sport è una celebrazione di performance e resilienza, e tale deve rimanere, al riparo da ogni forma di ostacolo e violenza.
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