
Nella terza frazione della Vuelta di Spagna, con arrivo a Ceres, Jonas Vingegaard sperava che Mads Pedersen vincesse, ma David Gaudu è riuscito a sorprendere tutti e a conquistare la tappa. Il danese della Visma ha partecipato allo sprint soprattutto per non perdere tempo in classifica generale e per non far passare davanti Ciccone, pericoloso per la classifica: per questo la vittoria di Pedersen per lui sarebbe stata perfetta.
«Il piano era di scattare per non rimanere indietro – ha spiegato Vingegaard - soprattutto perché non volevamo perdere tempo. Eravamo abbastanza convinti che ci sarebbero stati dei vuoti nel gruppo e se hai deciso di voler fare la volata, allora devi essere per forza davanti».
Il danese non pensava neanche al podio e per lui l’obiettivo era solo quello di arrivare con il gruppo dei migliori, senza cedere secondi ai suoi avversari.
«Forse non mi aspettavo di poter correre per il podio, ma ieri è stato fantastico e avevo di nuovo buone gambe. È stato un risultato fantastico e ovviamente dice qualcosa sul fatto che sono diventato più aggressivo».
Sia Vingegaard che Pedersen sono danesi e per questo, al due volte vincitore del Tour de France, la vittoria del suo connazionale avrebbe fatto piacere. «Sapevo di non poter superare Mads, quindi in un modo o nell'altro speravo anche che lui potesse vincere. Ho fatto il finale che volevo, il mio piano era quello di rimanere alla ruota Pedersen. Non potevo superarlo e anche se avevo buone gambe, non sarebbero bastate per fare meglio di lui. Gaudu vince perché non frena in curva: si tuffa come un bomber. Forse non è stata la mossa più cool, ma il ciclismo è così. Bisogna riconoscere che ha avuto coraggio per fare quello che ha fatto».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.