
Si chiude nel segno della squadra di casa, la Uno-X Mobility, l'Arctic Race of Norway 2025. A imporsi nell'ultima tappa della corsa norvegese, la Tromsø-Tromsø di 135 chilometri, è stato infatti Fredrik Dversnes che, allo sprint, ha superato Corbin Strong e Davide Ballerini (XDS-Astana).
Il neozelandese della Israel-Premier Tech ha così messo il sigillo definitivo sulla classifica generale conquistata con 11" su Tom Pidcock (Q36.5) e 28" su Christian Scaroni (XDS-Astana), al secondo podio nella corsa norvegese dopo quello del 2023.
LA CRONACA. Registrata la caduta di Samuel Leroux (Team TotalEnergies) nei 7,9 chilometri di trasferimento, la corsa s’infiamma fin da subito con diversi scatti che però non innescano alcun tentativo concreto. Il gruppo arriva così compatto a giocarsi il primo sprint intermedio con abbuoni che viene vinto dal 4º della generale Riley Sheehan (Israel-Premier Tech) davanti a Scaroni (XDS-Astana) e Engelhardt (Jayco-AlUla). Un’altra caduta appieda quindi Pau Miquel (Equipo Keen Pharma), Felix-Ørn Kristoff (Intermarchè-Wanty) e Milan Vader (Q36.5), mentre davanti una quindicina di uomini prova a prendere a largo senza riuscire però nel proprio intento. Un nuovo drappello di una dozzina di elementi tenta allora di partire subito in contropiede ma anche questo non ha successo e, allo stesso modo, pure quello seguente comprendente 8 atleti. Si prosegue quindi con atleti che senza soluzione di continuità cercano di prendere il largo, operazione questa che riesce a Ådne Holter (Uno-X), Asbjørn Hellemose (Jayco-AlUla), Davide Ballerini (XDS-Astana), Matteo Vercher (TotalEnergies), Jonas Geens (Flanders-Baloise), Bjorn Koerdt (PicNic PostNL), Ulrik Tvedt (Lillehammer CK) e Diego Uriarte (Equipo Kern Pharma) i quali arrivano a prendere 1’30” al gruppo. Con il passo impostato dagli uomini della maglia gialla, il margine si stabilizza per diversi chilometri con pochissime oscillazioni. Si deve arrivare attorno ai 50 chilometri dal traguardo per vedere la situazione rianimarsi con diversi corridori che, approfittando del margine sceso sotto il minuto, tentano di lanciarsi all’inseguimento degli uomini in testa. A veder ripagato il loro sforzo in quest’ottica sono soprattutto Andreas Leknessund (Uno-X) e Eddie Dunbar (Jayco-AlUla) che dopo qualche chilometro riprendono le code dei battistrada.
Ai dieci uomini al comando tuttavia, dopo tutti gli attacchi alle loro spalle, rimangono a questo punto poco più di 10 secondi su un gruppo che, con la progressione di Tom Pidcock ai -40km, torna compatto. Ballerini rilancia allora l’andatura ma le continue accelerazioni della prima parte del gruppo non consentono allunghi in solitaria. Ai -30 Pidcock ci riprova in vista dello sprint intermedio con abbuoni ma Corbin Strong non cede un millimetro al britannico andando addirittura ad anticiparlo al traguardo volante vinto da Koerdt. È Hugo Della Calle (Burgos-BH) dunque a scattare ai -23 km e, seguito da Stefano Oldani (Cofidis), arriva a guadagnare 22” su un plotone tirato sempre dagli uomini del leader della generale. La loro azione si conclude ai -15km quando Vercher prima e poi Kevin Vermaerke (PicNic PostNL) riprendono i due attaccanti, seguiti dopo poco da tutto il tempo. Per l’ennesima volta si rimescolano le carte e a tentare di approfittarne è Marcel Camprubì (Q36.5) che da solo guadagna 12” sul gruppo. Dietro di lui, Vercher scatta secco per tornare sullo spagnolo, cosa che avviene ai -7,7 poco prima che il gruppo neutralizzi anche questo tentativo. Ci provano allora in serie Leknessund, Dylan Teuns (Cofidis) e Joris Delbove (TotalEnergies) ma il plotone si fa trovare pronto e rintuzza i loro attacchi. Si decide dunque tutto con una volata di gruppo che vede Dversnes mettere la sua ruota davanti a quelle di Ballerini (3º) e di un Corbin Strong che, chiudendo al 2º posto, va vicino a mettere la ciliegina sulla torta al termine di una settimana a dir poco soddisfacente.
Il neozelandese della Israel-Premier Tech chiude infatti la corsa norvegese con il ricco bottino di una vittoria di tappa, due secondi posti, la classifica generale e quella a punti confermando di essere uno degli uomini più “caldi” del momento. Dietro di lui, in graduatoria, possono sorridere anche Pidcock (2º dopo aver tentato in più d’un occasione di staccare il rivale sugli strappi dell’ultima frazione) e Scaroni (3º), al terzo podio nelle ultime tre settimane.
BALLERINI TERZO DI TAPPA. “Ero venuto qua con l’idea di provare a vincere una tappa, forte della buona condizione con cui sono uscito dal Tour de France. Purtroppo, il ciclismo non è uno sport facile: il primo giorno non è andata benissimo, il secondo ho lavorato per Bol, mentre quella di oggi era una tappa che poteva essere adatta sia ai mezzi velocisti che ai scalatori e io, sentendomi bene, ho deciso di andare in fuga. Una volta che il gruppo è rientrato su di noi, sulle ultime quattro salite mi sono staccato quattro volte ma sono sempre riuscito a rientrare. Alla fine, ho provato a fare la volata ma le gambe erano quelle che erano e ho concluso al terzo posto. Prossimi appuntamenti? Adesso tornerò a casa, quindi dovrei fare la Classica di Amburgo e a quel punto staccherò un po'”.
SCARONI AL SECONDO PODIO IN TRE EDIZIONI DELL’ARCTIC RACE. “È stata una tappa talmente scoppiettante che negli ultimi due giri nessuno aveva più le gambe per fare la differenza. Siamo andati a tutta dal primo fino al terz’ultimo giro quando la Picnic ha voluto provare a fare un'azione di forza. Da lì nessuno è riuscito più a fare la differenza e infatti siamo arrivati in volata. Era un percorso molto selettivo, non c’è mai stato un momento di pausa e il risultato è che uscita una corsa tiratissima. In più, oggi non avevo una gamba super e ho dovuto correre un po’ sulla difensiva. Nel finale poi, quando ho saputo che Ballerini era ancora agganciato al nostro gruppetto, non ho voluto provare a forzare per dare anche lui la possibilità di far bene dato che, essendo veloce, aveva buone chance di vincere la tappa. Il podio? Ero venuto qua per chiudere un cerchio aperto due anni fa ma purtroppo non ce l'ho fatta. Davanti a me comunque sono arrivati corridori già noti al grande pubblico. Prossimi appuntamenti? Adesso andrò di nuovo in altura per preparare tutte le classiche italiane, Larciano, Matteotti...Mi sarebbe piaciuto fare la Vuelta ma per la questione dei punti la squadra ha preferito che facessi tutte le corse italiane più adatte a me”.
ORDINE D’ARRIVO
1. Fredrik Dversnes (NOR/Uno-X Mobility) - 3:08:40
2. Corbin Strong (NZL/Israel-Premier Tech) - s.t.
3. Davide Ballerini (ITA/XDS-Astana) - s.t.
4. Rick Pluimers (OLA/Tudor Pro Cycling) - s.t.
5. Sakarias Koller Loland (NOR/Uno-X Mobility) - s.t.
6. Thomas Pidcock (GBR/Q36.5) - s.t.
7. Mats Wenzel (LUS/Kern Pharma) - s.t.
8. Martin Tjotta (NOR/Arkéa-B&B Hotels) - s.t.
9. Stefano Oldani (ITA/Cofidis) - s.t.
10. Sven Erik Bystrom (NOR/Sel. de Noruega) - s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1. Corbin Strong (NZL/Israel-Premier Tech) - 15:49:03
2. Thomas Pidcock (GBR/Q36.5) a 0:11
3. Christian Scaroni (ITA/XDS-Astana) a 0:28
4. Riley Sheehan (USA/Israel-Premier Tech) a 0:35
5. Clément Champoussin (FRA/XDS-Astana) a 0:39
6. Kevin Vermaerke (USA/Picnic-PostNL) a 0:39
7. Martin Tjotta (NOR/Arkéa-B&B Hotels) a 0:42
8. Felix Engelhardt (GER/Jayco-AlUla) a 0:43
9. Sven Erik Bystrom (NOR/Sel. de Noruega) a 0:44
10. Mats Wenzel (LUS/Kern Pharma) a 0:44
ALTRE CLASSIFICHE
Classifica a punti: Corbin Strong (NZL/Israel-Premier Tech)
Classifica di miglior scalatore: Storm Ingebrigtsen (NOR/Team Coop-Repsol)
Classifica di miglior giovane: Corbin Strong (NZL/Israel-Premier Tech)
Classifica a squadre: XDS-Astana
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